Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano in collaborazione con Netcomm, gli acquisti online degli italiani nel 2023 hanno raggiunto un valore di 54,2 miliardi di euro (+13% sul 2022), grazie soprattutto all’ottima ripresa dei servizi (+25%) che hanno toccato 19,2 miliardi di euro, mentre l’e-commerce di prodotto ha evidenziato un risultato meno brillante rispetto agli anni scorsi e in buona parte legato all’inflazione (+8%).
“L’e-commerce B2C in Italia continua a crescere, anche se più lentamente rispetto agli ultimi anni – afferma Alessandro Perego, responsabile scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano – e ha assunto ormai una rilevanza tale da essere considerato centrale e indispensabile per l’evoluzione del retail. Tuttavia, l’inflazione, i cambi normativi, l’attenzione crescente dell’opinione pubblica e delle istituzioni alla tutela dell’individuo, in qualità di consumatore e lavoratore, rendono necessari continui interventi di trasformazione della catena del valore dell’e-commerce. Oggi la sfida per i merchant è orientata in particolar modo alla flessibilità per contrastare l’incertezza di contesto e per rispondere rapidamente ai cambiamenti nelle politiche monetarie e nelle abitudini dei consumatori, e alla sostenibilità per garantire il rispetto dei principi sociali e la salvaguardia dell’ambiente”.
Quasi due terzi della crescita realizzata dall’e-commerce è spiegata dall’incremento degli acquisti online di servizi, in primis grazie al percorso di ripresa del turismo e trasporti (+30%) e dei comparti merceologici aggregati negli altri servizi (+8%), come ad esempio il ticketing per eventi. I comparti di prodotto più dinamici, con tassi di crescita in linea o superiori alla media, sono invece il beauty (+11%), l’informatica ed elettronica di consumo (+8%) e l’editoria (+8%). Crescono a ritmi positivi, seppur più contenuti, anche l’abbigliamento (+7%) e l’arredamento e home living (+7%), mentre fatica il food & grocery (-0,5%).
“Dopo una decisa accelerazione nell’ultimo triennio, il numero di consumatori digitali italiani si è stabilizzato a 33 milioni – commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm – una porzione di clienti molto esigenti, che non fa più distinzione tra online e offline, ma chiede un’offerta sempre più personalizzata tanto agli store digitali quanto ai negozi più tradizionali. Se da una parte i consumatori italiani sono alle prese con le dinamiche di inflazione e incertezza economica, specialmente nel settore alimentare e dei beni durevoli, dall’altra è bene ricordare che le dinamiche di recessione non impattano direttamente, invece, quei consumatori di beni di lusso e di alta gamma nei settori come il fashion, il design, il food, l’automotive e la cosmetica, che rappresentano un fiore all’occhiello per il nostro Paese sul piano internazionale”.
Il tasso di penetrazione dell’online sui consumi totali (online + offline) acquista un punto percentuale e arriva al 13%, con valori diversi nelle componenti di prodotto (11%) e di servizio (17%).