Manhattan Associates, azienda tecnologica specializzata nella supply chain e nel commercio omnicanale, ha condotto un’indagine globale in collaborazione con la società di ricerca Vanson Bourne dalla quale emerge che le tecnologie basate sull’agentic AI sono destinate a rivoluzionare la gestione dei trasporti commerciali anche in Italia.
Il sondaggio – che ha coinvolto 1.450 senior decision-maker con responsabilità o conoscenza delle operazioni di gestione dei trasporti della propria organizzazione in Nord America, America Latina, Europa e Australia nei settori manifatturiero, retail, commercio all’ingrosso, beni di consumo, food & beverage – ha messo in luce come nel nostro Paese la gran parte degli intervistati consideri già oggi la gestione dei trasporti fondamentale per il successo della propria azienda (71%) e nei prossimi 5 anni (81%), anche se l’84% si dimostra preoccupato del fatto che i software Tms (transportation management system) attualmente utilizzati possano avere difficoltà nello stare al passo con le esigenze di velocità, capacità e riduzione dei costi nell’immediato futuro.
In termini di visibilità, cioè la capacità di tracciare, monitorare e gestire spedizioni, veicoli, logistica e altre operazioni in tempo reale, il 49% dei manager italiani coinvolti afferma che attualmente la propria organizzazione non dispone dei dati necessari per adeguare in modo proattivo le rotte di spedizione e il 46% non possiede i dati per prevedere con precisione i tempi di consegna e comunicare gli aggiornamenti. Metà degli intervistati dichiara inoltre di non avere a disposizione i dati necessari per ottimizzare la programmazione delle operazioni di carico/scarico e la manodopera del magazzino in base alle attività di spedizione in entrata, mentre il 48% non può contare sui dati per intraprendere azioni correttive prima che le spedizioni subiscano ritardi o interruzioni.
Tra le principali sfide da affrontare per poter raggiungere una migliore visibilità sulle operazioni lungo la supply chain c’è lo scarso supporto da parte dei Tms utilizzati (53%), i costi di implementazione di soluzioni specifiche (48%), la carenza di competenze all’interno dell’azienda (44%), i silos di dati nelle diverse piattaforme e soluzioni (42%), oltre alle difficoltà di comprensione e mancanza di reportistica e analytics (35%).
La ricerca ha anche cercato di approfondire l’attuale livello di utilizzo delle tecnologie basate sull’AI e sul machine learning nella gestione dei trasporti e il 27% degli intervistati ha confermato un’elevata integrazione con gli altri strumenti, il 59% usa queste innovazioni in qualche area, l’8% ne fa un impiego limitato e il 6% non le utilizza. Tra i principali ostacoli nell’implementazione di AI e machine learning c’è la mancanza di competenze interne (63%), la preoccupazione per la qualità e/o la disponibilità dei dati (43%) e i costi elevati di implementazione e utilizzo (38%). Più della metà dei manager italiani intervistati (54%) prevede che nei prossimi cinque anni i Tms saranno dotati di intelligenza artificiale agentica completamente autonoma, capace di agire indipendentemente per raggiungere obiettivi specifici o con una supervisione umana minima.
“Le aziende stanno vivendo una fase di grande trasformazione grazie all’agentic AI e all’intelligenza artificiale generativa – commenta Roberto Vismara, sales director di Manhattan Associates – che stanno rapidamente passando dalla teoria alla sperimentazione concreta anche nel nostro settore. Pur trattandosi di tecnologie ancora giovani, chi inizia oggi a investire e a esplorare le applicazioni dell’AI nella supply chain sta già raccogliendo benefici reali e tangibili: automazione intelligente, efficienza operativa, capacità di anticipare le criticità e di offrire risposte rapide e personalizzate alle esigenze del mercato. Naturalmente, il percorso di adozione richiede tempo e attenzione, soprattutto nell’integrazione con i sistemi esistenti e nello sviluppo delle competenze interne, ma sono passaggi naturali quando si introduce un cambiamento di questa portata. Siamo convinti che chi sceglie di investire oggi in queste soluzioni stia gettando le basi per una supply chain più resiliente, efficiente e pronta a cogliere le opportunità del futuro”.