Il 24 ottobre 2023 la Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato la proposta di regolamento su imballaggi e rifiuti da imballaggio (Ppwr) con 56 voti a favore, 23 contrari e 5 astensioni, un sì che però preoccupa i produttori italiani di imballaggi in plastica.
Secondo Pro Food – il gruppo merceologico interno a Federazione Gomma Plastica (Confindustria) che raccoglie 14 aziende italiane produttrici di contenitori in materie plastiche destinati al confezionamento, alla distribuzione e al consumo di alimenti e bevande – i titoli dei giornali apparsi a seguito della votazione hanno erroneamente parlato di una vittoria netta dell’ideologia green in materia di imballaggi. Si tratta in realtà di un passaggio, pur importante, del percorso legislativo di questa proposta.
Pro Food punta l’attenzione in particolare su due passaggi fondamentali come l’articolo 22, che mette al bando intere categorie di imballaggi per ortofrutta e Horeca, e l’articolo 26, che obbliga il riuso nella ristorazione collettiva veloce, il cui margine dei voti a favore è stato molto contenuto, con una maggioranza di appena 4 voti su 84 totali, a dimostrazione di una forte spaccatura all’interno della stessa Commissione Ambiente.
“Questa spaccatura – dichiara Mauro Salini, presidente di Pro Food – è forse causata dai timori che stanno emergendo a proposito delle enormi ripercussioni che queste norme avrebbero sui sistemi di distribuzione dei prodotti ortofrutticoli (per i quali l’Italia vanta una posizione di leadership), sulla ristorazione di massa, sulle stesse esigenze di consumo dettate dalla vita moderna, e sull’accesso democratico a una alimentazione sicura”.
Anche sul fondamentale aspetto dell’impatto ambientale complessivo di questo provvedimento – sempre secondo Pro Food – non vi sono reali certezze nemmeno in chi ha proposto il provvedimento, considerato che la Commissione Europea ha chiesto approfondimenti in merito al centro di ricerca Jrc, peraltro non ente terzo ma emanazione della stessa Commissione. La partita si sposta ora in assemblea plenaria del Parlamento Europeo prevista per la settimana del 20 novembre, poi dovrà esprimersi il Consiglio dell’Unione Europea, in cui hanno voce i governi nazionali.
“L’auspicio – continua Mauro Salini – è che in tale fase l’Italia faccia da capofila di altri Paesi, a tutela non solo degli imballaggi in plastica, che in Europa oggi sono correttamente prodotti, usati e smaltiti, ma soprattutto della qualità e del valore di prodotti come frutta e verdura, dell’efficacia e dell’economicità dei sistemi di ristorazione di massa, della sicurezza dei consumatori e infine, non meno importante, a tutela di migliaia di posti di lavoro”.