In netta ripresa il settore del Commercial Real Estate in Italia
Il primo trimestre migliore di sempre per quanto riguarda il volume degli investimenti nel Commercial Real Estate in Italia. Nei primi tre mesi del 2022, infatti, il mercato ha toccato quota 3,2 miliardi di euro, più del doppio rispetto a quanto registrato alla fine del primo trimestre del 2021.
La ripresa ha interessato tutte le asset class, grazie anche alla progressiva uscita dall’emergenza sanitaria e la conseguente diminuzione delle incertezze che hanno caratterizzato il biennio appena trascorso. Il trimestre ha visto poi gli investitori stranieri giocare un ruolo significativo, con un’incidenza sul totale investito pari all’82% e l’arrivo di nuovi player sul mercato. In termini di risk profile, inoltre, si registra un considerevole aumento delle operazioni legate a prodotti value add, di certo favoriti anche dalla grande attenzione nei confronti dell’ESG.
Positivi i volumi per il Retail, che mostra finalmente segnali di inversione rispetto agli ultimi anni: sono 230 i milioni di euro investiti da inizio anno nel comparto. Al totale hanno contribuito diverse operazioni con una dimensione media contenuta, oltre a una rilevante operazione su un retail park portata avanti da investitori istituzionali, che conferma la grande attenzione per questa specifica tipologia di immobile. Le altre sub-asset class maggiormente ricercate in questo momento sono grocery e high street. Ancora limitati invece gli investimenti in centri commerciali, ma la stabilizzazione delle performance, sostenuta dall’uscita dalla crisi sanitaria, potrà facilitare la chiusura di nuove operazioni nel corso della seconda metà dell’anno. Si conferma, comunque, l’interesse degli investitori internazionali per i prodotti Retail italiani: il trimestre ha visto l’arrivo di nuovi player sul mercato e la conferma delle strategie di investimento sul territorio da parte di investitori stranieri che si sono avvicinati al nostro mercato nel corso del 2021.
Continuano i record per la Logistica, che registra il trimestre col valore più alto in assoluto, a quota 640 milioni di euro. Per quanto riguarda il prodotto esistente, circa la metà delle operazioni si è tenuta in modalità off-market, con acquirenti disposti a offrire un premio a fronte di necessità di deployment sempre più veloci. Continua poi la compressione dei rendimenti, sebbene a ritmi più contenuti. L’impatto dell’inflazione e del rialzo dei tassi per il momento non preoccupa. Nel breve-medio termine ci si aspetta una resilienza per le opportunità con fondamentali forti in termini di location oltre che di qualità, oggetto di interesse per investitori long-term a leva finanziaria limitata. Infine, l’effetto della rental growth continuerà a giocare un ruolo essenziale nell’analisi delle opportunità, privilegiando investimenti con strutture contrattuali capaci di beneficiare di una rinegoziazione del canone nel prossimo futuro.
Chiusura positiva e in forte ripresa anche per l’asset class Uffici, che sfiora quota 1,4 miliardi di euro di investimenti grazie alla chiusura di operazioni avviate durante l’anno precedente o di nuove transazioni lampo, effettuate principalmente off-market. Milano continua a dominare la scena, con 1 miliardo di euro investiti. Anche Roma fa registrare volumi di tutto rispetto, raggiungendo un totale di 250 milioni di euro, a conferma delle potenzialità del mercato romano e dell’interesse nei suoi confronti da parte degli investitori.
Trimestre importante anche per l’asset class Hotels, con 400 milioni di euro di investimenti da inizio anno, un volume quasi triplicato rispetto a quello registrato nello stesso periodo dello scorso anno. Il comparto ha visto, nei primi tre mesi, la chiusura di 12 operazioni, 5 delle quali legate al segmento resort, che era stato uno tra i più performanti del 2021. Sta via via aumentando, rispetto al passato, la dimensione media del transato, grazie anche alla preferenza per prodotti con posizionamento potenzialmente luxury.
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