E-commerce e protezione dei pagamenti: i trend per il 2023 secondo Signifyd
Offrire un’esperienza di acquisto facile e veloce: è questo l’obiettivo del 2023 per i merchant secondo Signifyd. A casa e on-the-go, indipendentemente dal dispositivo utilizzato, i consumatori online di oggi si aspettano infatti di finalizzare le transazioni in pochi secondi. Allo stesso tempo, è importante che i merchant possano ricevere adeguate garanzie in termini di pagamento e protezione dalle frodi.
In passato, l’autenticazione è stata lenta e macchinosa per merchant e consumatori e, per quanto oggi sia notevolmente migliorata grazie alla SCA e al 3DS 2.0, è ancora causa di problemi e abbandono del carrello in fase di acquisto. Lo stesso ecosistema dei pagamenti richiede un approccio olistico per la verifica e l'approvazione delle transazioni, sia da parte dell’esercente che del fornitore di pagamenti e di chi eroga il servizio.
Nel 2023 l'adozione di un approccio a più livelli all'autenticazione, ovvero la capacità di bilanciare i rallentamenti in fase di pagamento con la gestione del rischio e la customer experience, offrirà nuove opportunità agli esercenti, aiutandoli a incrementare la fidelizzazione dei clienti e, di conseguenza, i ricavi. Per i merchant sarà fondamentale massimizzare le conversioni, garantire la protezione e la copertura da frodi e abusi, fornendo allo stesso tempo una customer experience senza interruzioni.
Gli esercenti che adotteranno una soluzione antifrode orientata al futuro avranno a disposizione un sistema in grado di riconoscere le transazioni esenti da autenticazione prima che inizi il processo di autorizzazione dell’ordine. Questo consentirà di valutare l’ordine e identificare potenziali rischi, avviando automaticamente un processo che mantenga una customer experience piacevole pur proteggendo il merchant dalle frodi.
Gli ordini non esenti seguiranno invece un percorso diverso, rispettando i requisiti della SCA senza interrompere il percorso di acquisto del consumatore.
Anche prima che la SCA entrasse in vigore, il CMSPI ha rilevato che i retailer stavano perdendo vendite e clienti a causa di una cattiva gestione del rischio: una ricerca condotta nel 2022 ha infatti mostrato che i rivenditori online in Europa stavano perdendo 25 miliardi di euro all’anno a causa di falsi rifiuti. Per contro, nello stesso anno i merchant europei hanno perso solo 2,2 miliardi di euro a causa di frodi reali.
Spesso, i retailer scelgono la strada più sicura e tendono a rifiutare un ordine se l’identità e le intenzioni alla base dell’acquisto non sono chiare. Questo, però, ha un costo: nei prossimi mesi, avere a disposizione dati strategici lungo la catena dei pagamenti sarà fondamentale per alimentare meccanismi di Machine Learning che possano distinguere istantaneamente gli ordini legittimi da quelli fraudolenti.
La diffusione dello shopping online ha portato i consumatori a usufruire sempre più spesso dei processi di reso. Allo stesso tempo, ciò ha spinto numerosi merchant a introdurre commissioni per i resi online, con l’intento di scoraggiare resi costosi e recuperare parte di tale spesa. Questo, però, può essere controproducente: una recente ricerca condotta da Signifyd, infatti, mostra che la maggior parte dei consumatori europei esiterebbe ad acquistare da brand che addebitano costi per i resi online. Non solo: in Italia, oltre 7 consumatori su 10 hanno dichiarato che ciò che apprezzano di più da un merchant è la possibilità di poter restituire gratuitamente i prodotti.
In tale contesto, ci si può aspettare un aumento dei resi fraudolenti. Poiché commettere frodi alla cassa dei negozi diventa più difficile, i truffatori hanno iniziato a considerare altri punti deboli, tra cui i resi. Alcuni sosterranno che un articolo giunto a destinazione non è mai arrivato, altri dichiareranno che quello che è arrivato non era l’articolo descritto sul sito o è stato danneggiato durante il trasporto.
Nel 2023 sarà quindi cruciale per i merchant adottare policy di reso efficienti per i clienti legittimi e che pongano al contempo barriere per tenere lontani coloro che sono intenzionati ad agire illegittimamente. Gli esercenti lungimiranti adotteranno modelli di Machine Learning che determinino l’identità e le intenzioni alla base di ogni richiesta di reso e di rimborso, così da valutare la risposta in base al potenziale rischio della richiesta.
I consumatori amano le novità: secondo i dati di Signifyd, le vendite e-commerce effettuate tramite carta di debito o di credito sono diminuite del 22% nel 2022 rispetto all’anno precedente, mentre la preferenza per le opzioni Buy Now Pay Later è aumentata del 68%. Analogamente, l’utilizzo di PayPal e Apple Pay sono aumentati rispettivamente del 274% e del 70%.
È dunque fondamentale che i merchant sappiano adattarsi a una simile varietà di modalità di pagamento, soprattutto considerando che lo stesso cliente potrebbe utilizzare un’opzione di pagamento diversa a seconda delle circostanze.
“Dopo la pandemia da COVID-19, il conflitto Russia-Ucraina ha portato a conseguenze impreviste come inflazione, carenza di manodopera e interruzioni della supply chain che hanno fortemente influito su produzione e vendite. Negli stessi anni, i retailer online si sono trovati a confrontarsi con l’introduzione dell’autenticazione forte del cliente, una riforma dei pagamenti che ha ridotto le conversioni e spostato le frodi dal pagamento verso altre fasi del processo di acquisto”, dichiara Davide Antonelli, Enterprise Account Executive per l’Italia di Signifyd. “Nei prossimi mesi, la sfida per i merchant sarà quella di riuscire a offrire ai consumatori una shopping experience fluida, che rispetti le loro esigenze in termini di usabilità ma offra allo stesso tempo controllo e protezione dalle frodi”.
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