Per PwC, la pandemia sta polarizzando i consumi in un mix tra digitale e sostenibilità
Dalla “Global Consumer Insights Pulse Survey” di Marzo 2021 realizzata da PwC, emerge che l’impatto dell’emergenza pandemica ha reso i consumatori più attenti alla sostenibilità, spingendoli a prestare maggiore attenzione alle implicazioni dei temi ESG (Environment, Social, Governance) nell’ambito delle proprie scelte di acquisto.
Malgrado gli effetti delle chiusure sui punti vendita fisici, in particolare nel non alimentare, i negozi restano la scelta prioritaria per lo shopping a livello globale. Per PwC, emergono 4 fattori che influenzeranno in modo rilevante i comportamenti di acquisto nei vari canali per brand e prodotti.
In primis, i consumatori che lavorano in smart working preferiscono uno stile di vita più digitale ed ecologico rispetto a chi lavora generalmente fuori casa. Stando alle analisi targate PwC, chi lavora da casa prevede, in linea generale, di spendere di più in tutte le categorie di prodotto incluse nel sondaggio. Inoltre, il 64% dei consumatori che lavorano da casa preferisce effettuare la spesa on line rispetto al 55% di chi lavora fuori.
Nel caso in cui lo smart working dovesse proseguire, le implicazioni per i grandi shopping center e per gli store nelle città più urbanizzate potrebbero essere notevoli, considerato che, in base alle previsioni, la preferenza per gli acquisti di persona continuerà a scendere e si focalizzerà sui negozi più vicini al luogo di lavoro. Si ipotizza, quindi, una ripresa del commercio nelle città più periferiche dove risiede il lavoratore. In tale scenario, i giovani consumatori evidenziano una maggiore propensione ad acquistare on line rispetto alle fasce di età più avanzata: il 35% degli shopper della Generazione Z (nati dopo il 2000) e il 43% dei Millennials (nati tra il 1980 e il 2000) sono più propensi a fare acquisti quotidiani o settimanali tramite il proprio cellulare rispetto alle controparti di età maggiore.
Secondo l’analisi PwC, il Covid-19 non ha avuto un impatto sulle abitudini di acquisto delle generazioni più giovani: in base alle previsioni, sarà proprio questo target a spendere di più nei prossimi mesi rispetto ai consumatori meno giovani. Oltre a ciò, i consumatori che danno priorità a salute e sicurezza acquistano meno frequentemente nei punti vendita rispetto a chi non presta altrettanta attenzione a questi aspetti. Il 23% degli oltre 8.700 consumatori intervistati nella survey di PwC indica le “maggiori misure di salute e sicurezza” come fattori determinanti per gli acquisti in store e questi stessi consumatori si dicono disposti anche a pagare di più per avere un prodotto sia più sano che più ecologico e svolgono più attività fra le mura domestiche.
Nella propria esperienza in store, i consumatori della Grande Cina sono quelli più interessati alla sostenibilità e meno a salute e sicurezza. Il 45% di questi consumatori acquista in negozio più di frequente rispetto a quelli occidentali. In più, sia i consumatori della Grande Cina che quelli del Medio Oriente si mostrano più interessati alle tematiche ESG rispetto ad altre parti del mondo. Il 60% dei consumatori della Grande Cina e il 61% di quelli in Africa/Medio Oriente acquistano appositamente prodotti con imballaggi ridotti o ecologici: si tratta di un trend che si prevede essere destinato ad aumentare con la crescita globale della consapevolezza dei consumatori in tema di ambiente e sostenibilità.
Nonostante la devozione a proteggere il pianeta, spesso, sia stata associata ai consumatori europei, la ricerca PwC evidenzia come, dopo l’esplodere della pandemia, gli intervistati a livello mondiale si stiano orientando verso scelte più sostenibili: il 55% dei consumatori, per esempio, conferma di acquistare da aziende che tutelano il pianeta, mentre il 54% dice di preferire prodotti con imballaggi eco-friendly. In generale, i consumatori sono disposti a pagare di più per prodotti più salutari, locali e imballaggi sostenibili, quindi, a prescindere che l’acquisto avvenga on line o in negozio.
Erika Andreetta, Partner and Consumer Market Consulting Leader di PwC Italia, commenta: “Mentre la sostenibilità come interesse del cittadino si radica tradizionalmente nei Paesi europei, i consumatori di tutto il mondo sono diventati più sofisticati quando si parla di scelte sostenibili. La ricerca mostra che, a prescindere dal luogo in cui le aziende alimentari e di distribuzioni svolgono la propria attività, andranno comunque a servire una clientela che vuole sapere se stanno facendo la propria parte per proteggere l’ambiente e se tengono in considerazione il modo in cui le loro azioni influenzano il clima”.
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