Nel 2022 i pagamenti senza contanti crescono in quasi tutto il Paese, come dimostrano i valori medi sempre più bassi delle transazioni digitali nelle province del Nord, del Centro e del Mezzogiorno. Rispetto al 2021 infatti, lo scontrino medio cashless a livello nazionale è diminuito dell’8%, attestandosi sulla cifra di 40,4 euro.
È quanto emerge dai risultati dell’Osservatorio Scontrini Cashless 2023 di SumUp, che ha analizzato i valori degli scontrini medi cashless degli ultimi due anni nelle diverse province italiane.
Cagliari è la provincia con lo scontrino medio più basso, pari a 33,5 euro, seguita da Bologna e Caltanissetta. In fondo alla classifica si posizionano Savona, Siena e Grosseto, che sono le province con il ticket medio cashless più elevato. Scontrini medi cashless più bassi si trovano anche a Lodi, Livorno, Taranto, Palermo, Catania, Oristano e nella provincia di Barletta-Andria-Trani. Una Top Ten che premia dunque in maggioranza i territori del Sud e Isole, con sole tre province del Centro-Nord del Paese. Al di fuori delle prime dieci, le province del Nord con il ticket medio più ridotto sono Genova, in dodicesima posizione con 36,6 euro, Torino, tredicesima con 36,7 euro, e Ferrara, quindicesima con 37,4 euro. La prima città del Centro Italia, dopo Livorno, si trova solo alla 39° posizione, dove si colloca Frosinone, seguita da Viterbo e Latina, rispettivamente al 50° e 51° posto.
L’Osservatorio Scontrini Cashless di SumUp ha analizzato anche le province dove il calo del ticket medio digitale è stato più evidente. A guidare questa classifica è Trieste, con una flessione del 28,8% rispetto al 2021, seguita da Parma, con una diminuzione del 22,5%, e Ancona, dove lo scontrino è sceso del 19,5%. Dall’altro lato della classifica, Enna, Napoli e Vibo Valentia sono le uniche province in cui la transazione media cashless è aumentata.
Nel 2022 gli esercizi commerciali con gli scontrini medi cashless più bassi sono stati bar e club, seguiti da tabaccherie e fast food. Dentisti, Hotel e strutture ricettive e servizi di consulenza, invece, sono i settori che registrano i valori più elevati. Nel confronto con il 2021, i fotografi sono gli esercenti che segnalano il calo più significativo dello scontrino medio cashless, seguiti dalle librerie e dalle tabaccherie. La cosmesi è il settore più in controtendenza, con una crescita del ticket digitale del +79,2%, seguita dalle gioiellerie e dai pet shops.
“Dall’analisi degli scontrini nelle diverse aree del Paese, emerge che l’evoluzione dei pagamenti senza contanti riguarda quasi tutte le province, pur con velocità diverse”, afferma Umberto Zola, Growth Marketing Lead di SumUp. “La diminuzione dello scontrino medio è uno degli indicatori che meglio rappresenta la crescita del cashless in Italia, perché dimostra che, da un lato, i consumatori sono sempre più abituati a utilizzare metodi di pagamento alternativi al contante anche per piccoli importi e che, dall’altro, gli esercenti sono sempre più disposti a introdurre strumenti digitali per semplificare e velocizzare le operazioni di cassa”.