Il 98% degli italiani continuerà ad acquistare online in futuro
Marco ha esaminato più da vicino i cambiamenti sociali avvenuti in termini di interazioni e tendenze di consumo in seguito alla pandemia e come questa ha influenzato i comportamenti dei consumatori.
La seconda parte dello studio “Marco: il comportamento dei consumatori post Covid” rivela infatti che il 72% degli italiani acquista di più online rispetto a prima della pandemia, superando la media europea del 67%. Con l'attuale recessione economica e l'inflazione in Europa si è verificata una significativa flessione dei consumi ed i brand hanno dovuto rivalutare le esigenze dei consumatori in un periodo caratterizzato da notevole incertezza. In questo contesto, lo studio, condotto su un campione di più di 8.000 persone provenienti da 6 Paesi europei, cerca di comprendere e analizzare le tendenze, i comportamenti e le preferenze dei consumatori.
Secondo il sondaggio realizzato da Marco, il 67% degli europei afferma di aver iniziato a comprare di più online dall'arrivo del COVID-19, e in Italia questa percentuale sale al 72%.
Il 98% degli italiani afferma inoltre che continuerà ad acquistare prodotti da attività di e-commerce in futuro, posizionando il nostro Paese al primo posto nel ranking europeo, seguito da Portogallo e Francia. Inoltre, il 71% degli italiani si sente a proprio agio nel condividere informazioni personali in cambio di qualcosa di gratuito ed il fattore che maggiormente influisce sugli acquisti è la pubblicità in TV, in radio e online mentre l’ultimo è il suggerimento di influencers.
Quando si acquista su Internet, alcuni settori sono più affermati di altri. Il 56% degli europei e il 59% degli italiani indicano che i prodotti che acquistano di più online, piuttosto che nei negozi fisici, sono i biglietti di viaggio. Le seconde categorie di prodotti di maggior successo per gli acquisti online in Italia sono i biglietti per spettacoli, film e opere teatrali e libri e videogiochi. Il quarto prodotto di maggior successo è l'abbigliamento.
Gli italiani sono i meno convinti rispetto all’acquisto di cibo e articoli di supermercato online, con il 57% degli italiani che indicano di preferire acquistare questi prodotti nei negozi fisici rispetto alla media europea del 60%. Questa tendenza si riflette anche in altre categorie di prodotti, tra cui medicinali e cosmetici.
Un altro settore interessato dai cambiamenti nel comportamento dei consumatori è quello dei negozi dell'usato. Secondo lo studio realizzato da Marco, il 68% degli europei e il 78% degli italiani non acquistano prodotti di seconda mano dall'arrivo del Covid-19. Il nostro Paese è il primo nel ranking europeo dei Paesi che meno acquistano usato online, seguito da Portogallo e Spagna. Ad ogni modo, la Gen Z in Italia è quella più disposta ad acquistare prodotti di seconda mano, ma questa tendenza diminuisce con l'aumentare dell'età degli intervistati.
Didier Lagae, fondatore e CEO di Marco, ha dichiarato: “Sebbene le devastazioni del coronavirus siano alle nostre spalle, le conseguenze per i consumatori devono ancora essere pienamente comprese. Attualmente, ciò che i brand hanno di fronte sono target di riferimento sempre più eterogenei che devono essere ipersegmentati per offrire una comunicazione di qualità ed efficace e le differenze generazionali sono diventate sempre più palpabili".
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