Checkpoint Systems: ecco l’impatto sulle differenze inventariali delle tecnologie Self-checkout nel retail

Dalla recente ricerca “Self-Checkout in Retail: Measuring the Loss”, supportata in qualità di sponsor da Checkpoint Systems e realizzata da ECR Community Shrinkage and On - Shelf Availability Group, emergono vari aspetti significativi relativi all’impatto delle tecnologie di Self-Scan e Self-Pay sulle differenze inventariali nel retail.

In particolare, dallo studio ECR, diretto da Adrian Beck, Emeritus Professor presso l’University of Leicester, si evidenziano modelli e best practice dai quali le imprese del comparto distributivo possono attingere per gestire e, soprattutto, prevenire i rischi derivanti proprio dall’utilizzo delle cosiddette tecnologie SCO (Self-Scan and Checkout). Nell’attuale scenario, è grazie a tali tecnologie che la customer experience risulta essere più efficace e, al tempo stesso, più personalizzata: infatti, i sistemi self-service anticipano i bisogni dei consumatori e consentono loro di risparmiare tempo, permettendogli di finalizzare all’istante l’acquisto in piena autonomia. Oltre a ciò, l’uso di soluzioni SCO garantisce ai retailer l’aumento del ROI, ottimizzando la produttività dello store.

Si stima che, nei prossimi anni, apriranno sempre più negozi “self-service”: per fare un esempio, è la stessa Amazon ad avere già in programma l’apertura di 3.000 punti vendita cashierless in tutto il mondo entro il 2023, simili a quelli già aperti a Seattle e a Chicago. Ma, come riportato da ECR, sono proprio le tecnologie SCO a condizionare e in modo rilevante le differenze inventariali: i dati hanno evidenziato che un maggiore impiego di soluzioni di Self-scan e Self-pay implica anche percentuali più alte di perdite.

L’analisi ha considerato le tre soluzioni SCO in uso nel settore: Fixed (con la quale il consumatore fa la scansione su una cassa self-service), Scan and Go (al cliente viene dato da retailer in dotazione uno strumento di scansione) e Mobile Scan and Go (lo smartphone del consumatore viene utilizzato come strumento per la scansione degli oggetti).

I risultati destano una certa preoccupazione: i punti vendita dove circa il 60% delle transazioni avviene mediante tecnologie SCO hanno registrato il 31% in più di differenze inventariali. Inoltre, è dal confronto dei dati che è emerso che gli store che utilizzano sistemi Scan and Go presentano un tasso di perdite del 18% più alto rispetto a quelli che non ne fanno uso. Tra le cause più frequenti degli episodi di loss legate all’uso delle tecnologie SCO, spiccano la mancata scansione dei prodotti, il pagamento non ultimato a seguito di una scansione non corretta, gli errori nelle promozioni commessi dal retailer e, infine, lo scambio di articoli o di codici a barre effettuato da parte dagli stessi clienti.

Per contenere le differenze inventariali legate al Self-pay e al Self-scan, lo studio indica, in particolare, la necessità di controllare i dispositivi e la correttezza del relativo utilizzo. in più, emerge la necessità di una maggiore pianificazione strategica che parta dal management aziendale e che coinvolga direttamente sia gli staff che i responsabili dei singoli store, anche attraverso programmi di formazione avanzata, di innovazione e di sperimentazione.

Checkpoint Systems ha siglato una partnership con Bizerba Group (player operante nel settore della pesatura e dell’etichettatura per l’industria) e con Supersmart (società israeliana specializzata nello sviluppo di software e di macchine per la scansione smart dei prodotti per il settore retail): è dall’azione integrata e congiunta delle tre aziende nell’ambito della tecnologia Self-pay e Self-checkout che si mira a fornire ai clienti una shopping experience migliorata, pianificando, al  tempo stesso, nuove solutions per una efficace loss prevention.