Dai risultati di uno studio redatto da Savi, marketing technology company leader nella gestione dei servizi legati all’utilizzo dei buoni sconto e all’analisi dei dati nel mercato della Gdo, alla crescita generale fatta registrare nel 2022 in Italia dal mercato del couponing (+10% sul 2021), con 250 milioni di buoni sconto distribuiti, è corrisposto un aumento del 25% dei coupon digitali, che oggi rappresentano il 10,5% del totale transato in cassa.
Si tratta di un dato rilevante che testimonia come sempre più consumatori si stiano avvicinando a strumenti alternativi e dematerializzati, nell’ambito di un processo di digitalizzazione che, tuttavia, è ancora alle prime fasi di adoption.
Lo scorso anno il giro d’affari complessivo del settore ha raggiunto 350 milioni di euro (+16%), con un valore medio per singolo buono che è stato di circa 1,40 euro (+7%). Un incremento che è proseguito anche nel primo trimestre del 2023, quando sono stati distribuiti circa 60 milioni di buoni (+15% rispetto al primo trimestre 2022), per un valore medio di 1,45 euro (+9%) e un giro d’affari di 87 milioni di euro (+29%).
La ricerca, intitolata “Il mercato del couponing in Italia”, è stata condotta sulla base dei dati generati da oltre 38.000 rivenditori che comprendono insegne della Gdo, drugstore, specializzati e farmacie (sono esclusi i discount) e rappresentano la quasi totalità delle aziende del settore in Italia.
Numericamente parlando, lo studio conferma quanto i coupon siano sempre più uno strumento fondamentale nella spesa degli italiani. Oltre il 40% delle famiglie è alla ricerca di sconti e offerte e quasi il 60% di esse valuta attentamente prezzi e quantità dei prodotti che intende acquistare con l’obiettivo di massimizzare il ritorno della propria spesa (Iri Fmcg Demand Signals, ottobre 2022). Un trend già in corso da anni, ma che ha subito un’accelerazione nel periodo della pandemia, quando la congiuntura economica e il successivo aumento dei prezzi hanno inesorabilmente modificato le abitudini di acquisto degli italiani, sempre più attenti e consapevoli.
Se si va nel dettaglio delle macro-categorie merceologiche in cui si osserva un maggiore utilizzo dei buoni sconto, il settore alimentare è quello in cui si concentra il 43,4% di tutti i coupon. Tra i beni alimentari più acquistati troviamo le bevande (30,2%), i prodotti confezionati (22,8%), il latte e i derivati (16,9%) e i dolciumi (15,6%). I coupon per i condimenti e i prodotti da forno sono stati utilizzati rispettivamente dal 5,9% e dal 4,4% del totale, mentre i surgelati dal 3,5%.
Una quota sempre maggiore dei consumatori utilizza poi strategie di risparmio mirate per acquistare prodotti per la routine di bellezza quotidiana. Il 26,1% dei buoni sconto utilizzati è andato per acquistare articoli per la cura e l’igiene personale e il 20,5% prodotti dedicati alla detergenza. Il 7% dei coupon rientra invece nella categoria dei prodotti per gli “animali”.
“Il couponing è un settore in costante crescita ed evoluzione – dichiara Angelo Tosoni, managing director di Savi Italia – perché permette di accedere a promozioni su un’ampia categoria di prodotti in maniera semplice e istantanea. Come Savi abbiamo intrapreso da tempo un percorso di digitalizzazione, che ci ha spinto a investire oltre 1 milione di euro negli ultimi tre anni per trasformare il mercato dei coupon in un’esperienza interamente dematerializzata, con evidenti benefici sia per i consumatori che per le catene della Gdo oltre che per le aziende dell’industria di marca. Queste ultime, grazie alla nostra piattaforma, possono inoltre controllare in tempo reale tutti gli analytics derivanti dalle transazioni degli utenti che utilizzano i buoni sconto. Siamo proiettati sul futuro, consapevoli che i coupon diventeranno sempre più uno strumento di engagement e di fidelizzazione dei clienti”.