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La logistica cresce tra innovazione e customer service

Il settore della Contract Logistics in Italia ha confermato la sua crescita anche nel 2018, facendo registrare un fatturato complessivo di circa 82 miliardi di euro e un incremento dello 0,6% rispetto all’anno precedente, consolidando il trend positivo evidenziato nell’ultimo quinquennio. 

È quanto emerge dall’ottava edizione della ricerca realizzata dall’Osservatorio Contract Logistics “Gino Marchet” della School of Management del Politecnico di Milano, secondo cui la logistica nazionale conto terzi si dimostra ancora una volta un comparto dinamico, trainato dall’aumento del traffico merci, dal continuo incremento delle vendite all’estero, dalla ripresa del PIL e che trova nuovo impulso soprattutto dall’innovazione tecnologica, dalle start-up e dall’attenzione alla customer experience da parte delle imprese.
Rispetto al recente passato è tornato a crescere il numero degli operatori del settore: nel 2016 sono state individuate poco più di 97.000 aziende attive, in aumento del 2,2% rispetto ai dodici mesi precedenti, con i corrieri e i corrieri espresso che hanno messo a segno l’incremento più consistente (+11,6%).

L’incidenza del comparto sul totale delle attività logistiche ha raggiunto una quota del 40,5% per un valore di mercato di 45,2 miliardi di euro (fatturato diretto ai soli clienti). Tra i principali trend emergenti nel settore, si conferma la diffusione delle soluzioni di Logistica 4.0 che consentono di automatizzare alcune attività, raccogliere e trasmettere dati attraverso oggetti smart e decentralizzare il processo decisionale. L’innovazione interessa anche il customer service, che vede aumentare nel B2B gli standard dell’e-commerce. Da sottolineare l’attenzione sempre più elevata delle imprese della Contract Logistics per la riduzione dell’impatto ambientale: il 44% degli immobili logistici esaminati, infatti, adotta almeno una soluzione per il risparmio energetico, soprattutto in termini di illuminazione intelligente, isolamento termico dell’edificio e fotovoltaico in autoconsumo.

Piattaforme digitali collaborative per una strategia omnicanale
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Gianluca Giaccardi, Chief Product Officer di Tesisquare, player tecnologico specializzato nella progettazione e implementazione di ecosistemi digitali collaborativi, afferma che la logistica tradizionale sta evolvendo verso modelli di gestione sempre più flessibili ed efficienti, in grado di soddisfare tempestivamente i comportamenti di acquisto dei consumatori, rispondendo alle esigenze del cliente omnicanale, evitando così costi aggiuntivi derivanti da inefficienze nella pianificazione delle spedizioni e innalzando il livello di sevizio al cliente: «In questo contesto, una strategia omnicanale può assicurare un vantaggio competitivo permettendo di integrare in modo sinergico grandi quantità di dati derivanti dai diversi touchpoint, garantendo visibilità e trasparenza dei processi lungo l’intera catena del valore. Per far fronte a queste esigenze, le piattaforme digitali collaborative rappresentano un valido supporto per migliorare l’integrazione dei dati, l’interconnessione dei diversi nodi della supply chain e il monitoraggio end-to-end degli eventi. Questo nuovo paradigma di business, oltre a richiedere una revisione dei processi, indirizza sempre di più l’adozione di nuove tecnologie di innovazione con l’obiettivo di anticipare e prevedere gli eventi non pianificati, nonché velocizzare e automatizzare il processo decisionale».

Per Gianluca Giaccardi è evidente che i diversi trend di innovazione hanno livelli di maturità diversi e, di conseguenza, ambiti di applicazione non omogenei, tuttavia è importante sottolineare che le tecnologie sono soltanto un abilitatore al cambiamento digitale: «Sulla base della nostra esperienza, la prima sfida che le aziende devono affrontare risiede nel cambiamento culturale della loro organizzazione, passando da un tradizionale approccio “a silos” di visione funzionale, che caratterizza ancora oggi molte realtà imprenditoriali, a una visione integrale dei processi di supply chain. Si tratta di un mutamento profondo che investe sia i flussi informativi sia i processi aziendali per poter sfruttare appieno le potenzialità delle nuove tecnologie». Tesisquare propone un’offerta volta a raccogliere la sfida dell’omnicanalità attraverso soluzioni agili in grado di digitalizzare tutti i processi di vendita e distribuzione, incluso lo store fisico e virtuale in ottica di “unified retail”. «La modularità e la scalabilità della Tesisquare Platform – spiega Gianluca Giaccardi – consentono a ogni cliente di disegnare il proprio “innovation journey” per raggiungere una reale collaborazione e visibilità lungo la supply chain. Un esempio di applicazione riguarda l’e-commerce per la gestione del business: dal negozio virtuale alla customer engagement, che permette il monitoraggio delle vendite online e di tutte le attività di “in-store picking” e di “point of contact” (home delivery, drive-through e gestione locker), supportando il lavoro del customer care».

Trasporti veloci, flessibili e personalizzati
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Per Stefano Bisciarri, Presidente di BS Autotrasporti, fornitore di servizi di trasporto-spedizione altamente personalizzati, l’attuale tendenza della Contract Logistics nel nostro Paese è quella di una logistica istantanea, al servizio della vendita al dettaglio, di una consegna sempre e ovunque, di qualsiasi cosa, con soluzioni flessibili e personalizzate: «Così come l’esperienza dell’utente si snoda tra online e offline, anche la logistica deve sviluppare soluzioni innovative e opzioni di delivery dinamiche, di cui si hanno i primi esempi nella consegna in un’ora e nei punti di ritiro ad armadietto. Un altro aspetto molto innovativo del settore è quello di “anticipazione”: attraverso algoritmi predittivi basati sui dati, i fornitori di logistica possono avere una previsione della domanda prima che una richiesta o un ordine venga attivato, riducendo i tempi di consegna con lo spostamento delle merci ai centri di distribuzione più vicini a un cliente propenso ad acquistare i prodotti». Per il Presidente di BS Autotrasporti il “food and beverage” rappresenta sicuramente il settore di maggiore interesse e crescita per la logistica. Chi è riuscito a diversificare la propria offerta con referenze che racchiudono quattro elementi fondamentali, ha conquistato il mercato: la tradizione (con prodotti fatti a mano, artigianali e autentici), la naturalità (l’evoluzione degli stili di vita sta orientando i consumatori verso un crescente consumo di prodotti ritenuti più naturali e biologici), la sostenibilità e la velocità (nell’acquisto e nella consegna).

Dall’altra parte, invece, i settori merceologici che vanno nella direzione del grande consumo a basso prezzo non riescono a fare margine e si scontrano con mercati emergenti più competitivi. I servizi di trasporto, spedizione, logistica e magazzinaggio di BS Autotrasporti comprendono una vasta gamma di soluzioni di movimentazione e deposito merci su misura e dedicate. I mezzi di ultima generazione e la disponibilità per lo stoccaggio di diverse tipologie di prodotti, inoltre, rendono il servizio dell’azienda toscana altamente affidabile ed efficiente per ogni tipologia di cliente, di qualsiasi settore merceologico, comprese le insegne della grande distribuzione organizzata. «La nostra offerta per la GDO è completa – spiega Stefano Bisciarri – e va dal carico completo alla consegna del singolo pallet con accesso nei loro sistemi informatici per la prenotazione del giorno di scarico e della fascia oraria di consegna. Ogni collo è tracciato e ogni documento viene scannerizzato e archiviato affinché anche il mittente abbia un accesso diretto sui nostri portali informatici e quindi visibilità non soltanto della consegna, ma anche di eventuali anomalie».

Dispositivi intelligenti per sfruttare al meglio i dati raccolti
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Nella Contract Logistics, che sta vivendo un momento di grande fermento tecnologico grazie soprattutto alla spinta dell’e-commerce, innovazione e sostenibilità sono fattori che andranno sempre più a ridisegnare lo scenario logistico internazionale. Per il Gruppo Custom – “high tech solution company” specializzata in diversi mercati verticali in cui tecnologia, innovazione e personalizzazione delle soluzioni sono gli elementi distintivi – agire in modo sostenibile migliora l’efficienza e la competitività delle imprese, spinge a utilizzare le risorse in modo più attento, a eliminare gli sprechi e a ridurre i costi operativi. In questo senso, semplificare e migliorare i processi di acquisizione e identificazione automatica dei dati attraverso nuovi strumenti a valore aggiunto è diventato un must per un mercato sempre più dinamico e liquido. Nascono così le soluzioni Custom di “data intelligence”, un’ampia gamma di barcode scanner e la famiglia di mobile computer sviluppati da un team di R&S di oltre 200 ingegneri e 100 softwaristi, guidati dalla profonda esperienza di Davide Guerra, Chief Marketing & Business Transformation Officer: «La nostra offerta è capace di soddisfare i settori del retail, della logistica/trasporti, del manufacturing health care e del government, attraverso nuovi dispositivi intelligenti e totalmente interconnessi, per catturare al meglio le informazioni e controllare tutti i sistemi considerati essenziali. La nuova gamma fa così risparmiare tempo e denaro alle persone e soprattutto alle aziende, mantenendo al tempo stesso un alto livello di “customizzazione”».

L’avvicinamento tra brand e cliente fa sì che l’ultimo miglio diventi oggi un fattore differenziante e possa determinare la competitività reale del business, che potrà diversificarsi a seconda anche del settore merceologico. La capacità di personalizzazione dell’offerta, grazie alle innovazioni portate dall’intelligenza artificiale nello sviluppo di analisi predittive sempre più accurate ed efficienti, definirà standard di competitività sempre più evoluti. «Se oggi il Gruppo ha una serie di soluzioni tecnologiche (hardware, software e service) che già lavorano nel mondo – spiega Davide Guerra – con la raccolta dati si vuole aggiungere non soltanto la capacità di ampliare questi progetti in più settori, ma soprattutto la possibilità di sfruttare i dati in modo intelligente. A questo si aggiungono i nostri elementi distintivi di personalizzazione, software e servizio, ma specialmente la capacità di rendere trasversali queste soluzioni, di reinterpretarle con intelligenza, di creare sinergie e dunque nuovo business. Utilizzare una soluzione Custom trasforma una normale giornata di lavoro in un’esperienza epica, costituita da know-how differenti che supportano il mercato B2B, ma anche l’end-user. Oggi, è il momento di dare un filo conduttore a tutte queste tecnologie, per sfruttare al meglio i tanti dati che vi si generano, creando nuove opportunità».

Garantire al cliente il massimo del servizio, dalla consulenza al post-vendita
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Per Loreno Leri, Head of Marketing di STILL in Italia, Spagna e Portogallo, azienda operante nel settore dei carrelli elevatori e della logistica, la Contract Logistics sta vivendo un periodo di grande fermento, con clienti sempre più esigenti e alla ricerca di soluzioni che possano migliorare i loro processi produttivi: «La tendenza più interessante del momento è sicuramente la digitalizzazione, che ha migliorato di molto l’efficacia di tutti i processi logistici grazie a speciali software, in grado di monitorare costantemente lo stato dei carrelli, ad esempio, garantendo così la massima tempestività nel risolvere eventuali problemi di percorso. L’innovazione digitale è parte integrante della nostra riorganizzazione come azienda e ci permette di essere sempre protagonisti sul mercato con tutta la nostra offerta. Le imprese virtuose guardano al futuro, per questo tra le varie soluzioni abbiamo sviluppato il FleetManager 4x, un software di gestione della flotta che monitora tutti gli accessi ai carrelli responsabilizzando così gli operatori in merito al corretto utilizzo delle macchine, e consente persino di impostare parametri d’accesso o di guida in funzione del conducente che sta utilizzando il mezzo. Oggi, la vera sfida per le aziende che fanno logistica è garantire sempre ai clienti il massimo del servizio, a partire dalla consulenza fino ai servizi di after-sales».

Uno dei settori più dinamici del mercato è quello della grande distribuzione, le cui insegne sono sempre più esigenti e richiedono non soltanto mezzi di alta qualità e funzionali alle esigenze dell’azienda, ma anche soluzioni intelligenti ed ecosostenibili. Per questo canale STILL offre una gamma completa di carrelli elettrici dotati di batterie agli ioni di litio, che non producono emissioni e permettono di effettuare ricariche parziali senza danneggiare la batteria e avere così le macchine disponibile per tutto l’arco della giornata. «La nostra offerta è completa – spiega Loreno Leri – e va dai transpallet, come magazzinieri elettrici con pedana e protezioni laterali EXH-SF e EXD-SF, ideali per i punti vendita in cui occorre movimentare merci leggere e delicate come frutta e verdura, ai commissionatori della gamma OPX, fino ai frontali, come il nuovissimo RX 60 25/35 capace di garantire le stesse performance dei carrelli termici. Un altro fattore di grande impatto sull’ottimizzazione dei flussi per un’azienda della grande distribuzione è indubbiamente la corretta progettazione del magazzino. Anche su questo fronte siamo all’avanguardia, abbiamo infatti creato la divisione Advanced Applications, una squadra dedicata che ha già all’attivo centinaia di progetti, ognuno sviluppato ad hoc secondo le esigenze del cliente».

Esperienza e capillarità nella logistica per la filiera alimentare
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Secondo Marco Candiani, Direttore Generale di STEF Italia, specialista nei servizi di trasporto e logistica a temperatura controllata, l’ingresso dei retailer nell’e-commerce ha dato una forte spinta verso servizi quali la dematerializzazione e l’informazione in tempo reale, ma allo stesso tempo ha generato una maggiore complessità, data dalla necessità di assolvere la consegna dell’ultimo miglio che richiede capillarità e forte presenza sul territorio: «Un altro aspetto da sottolineare è che il contesto distributivo è in evoluzione e vede una forte crescita da parte dei discount, mentre le grandi superfici mostrano segnali di difficoltà a tutto vantaggio dei formati più piccoli e più “vicini” al territorio. Nel retail, inoltre, è evidente la tendenza verso un ampliamento del numero di referenze e la contestuale introduzione di categorie merceologiche relativamente nuove (bio, free from, local ecc.). Come si può ben intendere, questo trend genera un’ulteriore complessità dovuta alla frammentazione degli ordini, composti da un numero sempre più alto di referenze. La risposta della nostra azienda a tali cambiamenti è molteplice, sia attraverso l’implementazione di nuove procedure completamente paperless e lo sviluppo di nuovi sistemi informatici per la condivisione in tempo reale dell’informazione sia mantenendo il focus sulle nostre peculiarità “core”: grande expertise nella gestione dei clienti dell’industria alimentare e presenza capillare sul territorio nazionale».

Questa esperienza e capillarità fanno di STEF il perfetto integratore della filiera alimentare, in grado di collegare tutti gli operatori, dai produttori ai distributori fino ad arrivare ai clienti finali, grazie a una struttura che comprende più di 1.000 mezzi refrigerati in partenza ogni giorno, 155.000 metri quadri di magazzini a temperatura controllata, oltre 50.000 posti pallet e 180.000 punti di delivery. Quotidianamente l’azienda consegna circa 5.000 tonnellate di merce in Italia e 400 tonnellate all’estero, dai singoli colli ai pallet completi, sia verso i centri di smistamento della grande distribuzione sia verso i punti vendita di prossimità. La rete di 36 filiali a temperatura controllata, inoltre, garantisce ai clienti una frequenza di consegna fino a sette giorni a settimana e “lead time” da 24 a 48 ore sulla maggior parte del territorio nazionale. «Dal punto di vista strettamente pratico mettiamo a disposizione dei nostri clienti della GDO una rete di magazzini completamente a temperatura controllata (da -25° C a +18° C) – spiega Marco Candiani – e una rete di trasporto anch’essa a temperatura controllata, il tutto integrato attraverso applicativi proprietari in grado di adattarsi alle esigenze di ogni cliente, includendo anche la possibilità di creare soluzioni ad hoc attraverso l’esperienza di un ufficio studi e progetti».

Anticipare le tendenze di mercato proponendo soluzioni all’avanguardia e hi-tech
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In un panorama europeo di sviluppo dell’e-commerce, senza dubbio l’Italia ha ancora un ampio spazio di crescita e di miglioramento. Gianni Piroddi, VP General Manager Consumer & Retail Sector di DHL Supply Chain Italy, fornitore leader mondiale di logistica contrattuale, ritiene che quello attuale sia per il nostro Paese un momento molto importante, e unico, per poter dare una spinta di accelerazione ai progetti in ambito e-commerce. In un contesto, inoltre, in cui i confini nazionali non rappresentano più barriere di business, l’unico modo per poter continuare a essere vincenti è quello di realizzare progetti in cui l’innovazione sia tale da poter garantire efficienze e qualità di servizio ai massimi livelli delle aspettative dei clienti. «Sicuramente garantire soluzioni flessibili, end-to-end, error proof e con la massima attenzione alla qualità e alla cura del cliente con una customer experience che si distingua nel mercato – continua Gianni Piroddi – sono le caratteristiche che oggi fanno la differenze tra un’azienda di logistica e un partner per lo sviluppo dell’e-commerce. DHL Supply Chain Italy, forte della sua internazionalità e della posizione di assoluto leader di mercato, ha anche il dovere di dover anticipare le tendenze di mercato proponendo ai nostri clienti soluzioni che siano sempre all’avanguardia e con contenuti tecnologi in grado di garantire i più alti standard di servizio».

DHL Supply Chain Italy, oggi, è organizzata per divisioni di business focalizzate sugli specifici settori merceologici di riferimento: Life science & Healthcare, Consumer, Elettronica di Consumo, Telecomunicazioni, Retail, Fashion, Automotive, Engineering and Manufactoring. Si tratta di un’impostazione che permette di mantenere, in un contesto di inevitabile ma pur sempre virtuoso processo di standardizzazione dei servizi di logistica, un forte focus sulle peculiarità di ciascun settore, garantendo qualità del servizio ed efficacia delle soluzioni proposte. «La nostra offerta punta su cardini semplici – spiega Gianni Piroddi – ma solidi e di valore: semplicità, flessibilità e scalabilità delle soluzioni di magazzino, omnicanalità quale garanzia di servizio efficace ed efficiente, visibilità e trasparenza su tutta la filiera di produzione dell’ordine dall’arrivo dei prodotti in ingresso nei magazzini alla preparazione degli ordini, fino alla consegna e anche oltre con gli eventuali flussi di reverse attraverso web tool facilmente accessibili e user friendly. Inoltre, offriamo la gestione della temperatura controllata su tutta la filiera, la gestione di network di trasporto che possano meglio soddisfare le esigenze di consegna sui diversi canali distributivi dei nostri clienti, servizi a valore aggiunto e co-packing visti come attività di base e non accessorie al servizio, insieme a reverse logistics e gestione degli assets per la movimentazione dei prodotti».

Tecnologia digitale a misura di cliente
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Michele Calabrese, Responsabile Business Unit di CLS iMation, la nuova unità del dealer specializzato in carrelli elevatori, sostiene che i dati di mercato danno in crescita la logistica più che l’industria, confermando le tendenze macroeconomiche del Paese: «Il settore della Contract Logistics in Italia si sta evolvendo seguendo le necessità del mercato ed è sempre alla ricerca di maggiore efficienza. Da un lato c’è una marcata tendenza a “elettrificare” i veicoli per la movimentazione di merci che continua ormai da un decennio, mentre dall’altro si cerca di automatizzare i processi, sfruttando le tecnologie digitali sia software sia hardware. Vengono pertanto richieste macchine a guida automatica snelle e flessibili in grado di adeguarsi alle repentine evoluzioni che contraddistinguono questo settore. Nell’industria, inoltre, le aziende vedono l’automazione dell’intralogistica come prossima frontiera per integrare i propri processi produttivi». Secondo Michele Calabrese, non ci sono comparti più o meno virtuosi in termini di spinta all’innovazione digitale, quello che sembra fare maggiormente la differenza, semmai, è l’attitudine di imprenditori e manager, in maniera trasversale ai settori: la tecnologia evolve a tale velocità che soltanto i più aperti all’innovazione oggi riusciranno a mantenere il passo con la competizione globale nel prossimo futuro.

Proprio con questa convinzione, CLS ha lanciato nel 2019 CLS iMation, la nuova start-up interna per offrire soluzioni intelligenti per la logistica: una squadra di ingegneri specificatamente formata studia le esigenze dei clienti e le interpreta attraverso le nuove tecnologie per ottenere netti incrementi di efficienza. Grazie alla sua capillare rete di assistenza e vendita sul territorio, CLS è stata in grado di selezionare sul mercato dispositivi e macchinari all’avanguardia nell’ambito dell’automazione. «Si parte dalle avveniristiche macchine automatiche Agilox per il trasporto di pallet e ceste – spiega Michele Calabrese – fino ad arrivare alle presse per imballaggio HSM per lo smaltimento degli scarti di cartone e plastica, attraverso tutta la vasta gamma di carrelli elevatori e macchine da magazzino Hyster. Ultimi arrivati sono i cosiddetti “cobot” o robot collaborativi, che riteniamo in grado di incrementare l’efficienza di alcuni processi tipici della grande distribuzione, ripetitivi e a basso valore aggiunto. Tecnologia digitale, selezionata tra le più avanzate, sostenuta da specialisti che la plasmano per ottimizzarne l’uso nei contesti anche più articolati: questo, in breve, la ricetta che CLS rende disponibile agli operatori logistici ai vari livelli per affrontare il prossimo futuro dei mercati».

Tra le insegne GDO e fornitori cresce l’interesse per il pallet pooling
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Paolo Cipriani, Sales Manager di La Palette Rouge (LPR), protagonista del noleggio pallet in Europa, afferma che una delle tendenze attuali del settore dei beni di consumo ad alta rotazione (FMCG) è quella che premia il cosiddetto “pallet pooling” o noleggio pallet. Stiamo infatti assistendo a un crescente interesse nei confronti di questo tipo di servizio sia da parte degli attori della grande distribuzione sia delle società produttrici le quali, dovendo fare i conti con margini sempre più compressi, necessitano della terziarizzazione delle attività non-core. «Il noleggio pallet è un’attività che coinvolge sempre più retailer e produttori – spiega Paolo Cipriani – e che porta società come la nostra e i competitor a essere sempre più concorrenziali, consentendo di avere livelli qualitativi sempre più elevati e, in ultima analisi, un’ottimizzazione dell’offerta. Dal nostro punto di vista stiamo assistendo alla forte crescita del mercato dei discount e sono sempre più frequenti le richieste che riceviamo da aziende coinvolte in questo tipo di distribuzione, di conseguenza aumenta anche la richiesta di pallet Dusseldorf sul mercato. Sempre per quanto riguarda i retailer e le aziende fornitrici, inoltre, abbiamo riscontrato una fortissima crescita delle produzioni a marca privata: le private label, infatti, evidenziano un gradimento sempre maggiore da parte dei consumatori e questa tendenza in prospettiva potrebbe incidere sulle quote delle marche leader».

Complessivamente, LPR movimenta oltre 95 milioni di pallet l’anno in tutta Europa e collabora con i più importanti attori della GDO italiana e continentale. La sua offerta si basa su una soluzione di noleggio pallet interamente esternalizzata che garantisce ai clienti (principalmente produttori del settore FMCG) la ricezione di pallet sempre in perfette condizioni. «Il cliente che si rivolge a noi può scegliere fra diversi formati di pallet – continua Paolo Cipriani – che soddisfano tutti i requisiti igienico-sanitari applicabili al settore alimentare e sono utilizzati sia dai produttori industriali sia dalle catene della GDO. Una volta arrivato l’ordine, organizziamo la fornitura dei pallet, che sono immediatamente disponibili in deposito, quindi pianifichiamo la raccolta di quelli vuoti che vengono prelevati nei diversi punti di consegna indicati dal cliente, quali hub logistici, distributori e grossisti. Una volta raccolti, i pallet vengono riportati nei nostri depositi per la selezione e – se necessario – riparati seguendo rigorosi criteri di qualità. Sono poi reimmessi nel circuito per un nuovo ciclo di utilizzo. La nostra tariffa è trasparente ed è calcolata sulla base di una “trip fee” tutto compreso. Questo significa che per ogni pallet viene addebitato un unico importo che viene comunicato immediatamente, alla firma del contratto».

Automazione e informatica per una logistica moderna ed efficiente
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Secondo Maurizio Vioni, Direttore Logistics di Fercam, azienda multinazionale di trasporti e logistica, tra le tendenze attuali più interessanti evidenziate dalla filiera della logistica c’è l’evoluzione del settore verso soluzioni di strategic logistics, che implicano capacità di progettazione e pianificazione di processi logistici complementari e integrati: «Questa esigenza stimola anche operazioni di acquisizione di aziende finalizzate al completamento del network o all’accesso in nuovi ambiti. È interessante anche lo sviluppo di nuove figure professionali quali informatici dell’automazione (Industry 4.0) e big data analyst. Automazione e informatica sono ormai parte integrante di una logistica moderna ed efficiente». Per Maurizio Vioni i settori del retail attualmente più virtuosi sono il farmaceutico e parafarmaceutico, che hanno avuto una propulsione dalla presenza nella grande distribuzione e beneficiano dell’ampliamento del perimetro di vendita verso comparti collaterali quali integratori, cosmetica e food.

Proprio grazie a un grande numero di clienti nelle categorie merceologiche destinate alla distribuzione tramite la GDO, Fercam, negli ultimi anni, ha acquisito una specifica competenza nella gestione delle esigenze logistiche tipiche di questo canale: dal customer service interno in grado di gestire gli slot di consegna con prenotazione personalizzata secondo le diverse modalità e piattaforme alla pallettizzazione personalizzata su richiesta del cliente o delle insegne, dalla completa informatizzazione del processo che permette una migliore tracciabilità dei lotti di prodotto consegnati a ogni singolo CEDI o punto vendita alla possibilità di portare un valore aggiunto ai prodotti preparandoli per promozioni, con confezioni speciali o tramite l’inserimento in espositori promozionali, fino al controllo diretto dell’intera supply chain per facilitare l’ottimizzazione dei flussi di trasporto. «La GDO chiama un forte livello di personalizzazione del servizio e di flessibilità – spiega Maurizio Vioni – stiamo lavorando con attenzione a temi quali tracciabilità in tempo reale delle spedizioni, puntualità e tempestività delle consegne in fasce orarie prelavorative o notturne. Il vantaggio risiede nel fatto che le esigenze dei clienti della GDO sono oramai comuni a tutti ed è possibile lavorare sullo sviluppo di sinergie operative. La presenza degli hub in prossimità dei grandi centri urbani, poi, rappresenta un altro elemento strategico a elevato valore aggiunto».

Una combinazione di prodotto e servizio per una supply chain più efficiente
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Per Francesca Amadei, Country General Manager di Chep Italia, fornitore di soluzioni di supply chain per i settori dei beni di consumo, la trasformazione digitale è ormai una priorità delle aziende di ogni comparto, soprattutto per la logistica, che però ha introdotto le innovazioni digitali a un ritmo più lento rispetto ad altre industrie: «Questo comporta enormi rischi soprattutto per gli attori più importanti del settore. In effetti, proprio l’e-commerce ha spinto nuovi big player digitali a presidiare “l’ultimo miglio” del mercato delle consegne. In una congiuntura dove il comparto del trasporto si trova ad affrontare una profonda crisi dovuta alla carenza di autisti (intorno ai 15.000 in Italia) e grandi inefficienze derivate dai viaggi a vuoto (circa il 20%), proprio la trasformazione digitale può apportare enormi benefici in termini di ottimizzazione e impatto ambientale». L’utilizzo dei big data e l’estensione del concetto di sharing al trasporto sono alla base dell’offerta di valore di Chep, che propone soluzioni di “trasporto collaborativo”. L’azienda si prende carico di presentare opportunità di sincronizzazione dei trasporti dei propri clienti ottenendo rilevanti efficienze operative ed economiche, riducendo l’emissione di CO2 e quindi l’impatto sull’ambiente. Non solo. «Alla logistica si chiede oggi maggiore trasparenza e puntualità – spiega Francesca Amadei – non soltanto in termini di servizio, ma anche di tutela dei beni trasportati. Si parla sempre più spesso di digitalizzazione dei carichi con tecnologie IoT che possano registrare un ampio numero di informazioni: temperatura, accelerazione, urti ecc., e in questo ambito stiamo testando una tecnologia di “track & trace” da applicare ai nostri supporti logistici che possa garantire questo flusso informativo ai nostri clienti». 

L’offerta di Chep parte da un’esigenza del cliente e dall’attenta analisi della sua supply chain, al fine di individuare le possibili aree di ottimizzazione nell’intera gestione della movimentazione delle merci. «La nostra proposta – continua Francesca Amadei – si costruisce su una combinazione di prodotto e servizio. Il prodotto, ovvero l’ampia gamma di piattaforme standardizzate, dagli 80x120 in legno ai quarti di pallet in plastica, consente di rispondere a qualsiasi esigenza di magazzino e di punto vendita. Il servizio, il vero elemento differenziante, si declina in un’offerta consulenziale. A partire dal noleggio, infatti, ne derivano una serie di servizi in grado di garantire al cliente la riduzione delle spese operative, l’ottimizzazione dei trasporti, sia a carico completo sia parziale, e risultati concreti in termini di sostenibilità». Per Chep, sta assumendo sempre più importanza l’attività di supporto nelle soluzioni espositive per la GDO e, mediante l’utilizzo dei quarti di pallet in plastica, l’azienda garantisce all’industria e alla distribuzione un’esposizione a punto vendita dei propri prodotti più sicura e maneggevole, migliorando al contempo l’esperienza d’acquisto grazie a una maggiore visibilità del brand.

Gestione completa della supply chain con servizi sempre più personalizzati
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Ube Gaspari, Amministratore Delegato di XPO Logistics, provider di servizi logistici e di trasporto, sostiene che l’e-commerce ha cambiato il modo di vendere, comprare e spedire i prodotti, perciò il settore della logistica ha dovuto focalizzarsi su due aspetti fondamentali: la velocità, poiché il consumatore finale si aspetta tempi di consegna sempre più ridotti e la possibilità di ricevere i propri acquisti dove e come vuole, e l’accuratezza, in quanto l’evasione degli ordini dev’essere il più possibile precisa e senza errori al fine di ridurre il costo dei “lead time” e dei resi. In quest’ottica ha molta importanza l’evoluzione continua della tecnologia e dei processi di automazione. «Ogni anno, investiamo 550 milioni di dollari in tecnologia e ricerca – spiega Ube Gaspari – per offrire ai nostri clienti soluzioni all’avanguardia che consentano di automatizzare alcune fasi del processo rendendo la gestione della supply chain più efficiente e reattiva anche grazie a un incremento delle produttività. Gli acquisti online hanno naturalmente determinato e creato qualche difficoltà per il settore del retail. Per i clienti di questo comparto il nostro dipartimento interno di solution design sviluppa progetti che consentono di ottimizzare i costi, garantendo, comunque, efficienza, proattività – anche durante i picchi – e ottimizzazione delle produttività, per esempio, attraverso l’utilizzo del voice picking e della radiofrequenza».

L’offerta di XPO Logistics comprende servizi di magazzino sempre personalizzati in base alle esigenze del cliente (anche per il settore della grande distribuzione), ai suoi bisogni e alle sue peculiarità, come ad esempio i prodotti a temperatura ambiente, la cura degli alimenti freschi, i turni notturni per garantire la consegna prima dell’apertura dei negozi al pubblico. «La gestione della logistica può avvenire sia nei nostri depositi sia in-house presso i siti del cliente – continua Ube Gaspari – così come il sistema IT può essere interno o del cliente, in quanto il nostro Warehouse Management System (WMS) ci consente di interfacciarci con le principali piattaforme presenti sul mercato. Per i nostri clienti garantiamo una gestione completa di tutte le fasi della supply chain: inbound e ricezione merce, messa a stock, picking, co-packing, preparazione ordini, inventario, outbound, gestione delle spedizioni e dei resi. Per quanto riguarda il coordinamento dei trasporti, la nostra control tower interna gestisce le consegne sia direttamente dalle nostre piattaforme di Trezzo, Faenza e Colleferro sia tramite gli oltre 20 transit point che abbiamo sparsi in tutta Italia per garantire la distribuzione regionale. Questi nodi della nostra rete logistica sono qualificati e costantemente sottoposti ad audit interni per assicurare ottimi livelli di servizio e performance».

Immobili logistici di alta qualità per ottimizzare processi e costi
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Per Jean-Luc Saporito, Managing Director & Co-Chief Development Officer di P3 Italy, società specializzata in acquisizione, sviluppo e gestione di immobili logistici, nel nostro Paese la logistica sta assumendo un ruolo sempre più centrale nei modelli di business delle imprese e la trasformazione digitale è ormai una priorità per le aziende di ogni settore: «Il boom dell’e-commerce ha portato i retailer e i nuovi big player digitali a presidiare il mercato delle consegne attraverso i “last mile” e gli hub localizzati in posizioni strategiche. Le piattaforme digitali diventano sempre più importanti, consentendo anche alle piccole imprese di avere una portata globale e di competere con i colossi del settore con consegne sempre più veloci. Sarà quindi molto interessante la capacità di utilizzare i “Big Data” per agevolare il processo decisionale delle aziende e delle pubbliche amministrazioni. In termini di localizzazione, sarà fondamentale pianificare uno sviluppo immobiliare logistico che garantisca al cliente prossimità dell’infrastruttura, ovvero controllo, sicurezza ed efficacia nelle strategie decisionali». La domanda di immobili logistici continua a essere trainata dagli operatori e-commerce che richiedono soluzioni built-to-suit (BTS) di grandi dimensioni e “last mile”, così come dai fornitori di servizi logistici integrati (3PL) che tendenzialmente necessitano di magazzini pronti all’uso.

La domanda dei corrieri, invece, è rivolta principalmente a depositi di piccole dimensioni in aree urbane ben collegate, da utilizzare per la consegna dell’ultimo miglio, mentre la supply chain del fresco e della GDO che si spinge sull’e-commerce aggiunge un altro tassello alla domanda di edifici costruiti su misura. P3 è il partner ideale a supporto delle imprese della distribuzione moderna per la realizzazione di un magazzino efficiente e di alta qualità in aree strategiche e di snodo, che garantisca un’ottimizzazione dei processi e dei costi. «Affianchiamo le aziende della grande distribuzione sin dall’inizio con una elaborazione di studi viabilistici con micro e macro simulazioni sulle proprie location – continua Jean-Luc Saporito – ideali come posizionamento per ridurre i costi di trasporto grazie all’ottimizzazione degli itinerari, e per consentire di garantire consegne rapide ed evitare problemi di degradazione dei prodotti. Per la GDO, offriamo prodotti su misura avendo ampi spazi di manovra e parcheggi per camion, con altezza di 12 metri sotto trave, dotati di luce LED, una buona coibentazione e iniziative green studiate come il riutilizzo delle acque piovane. Inoltre, offrendo spazi all’interno dei nostri parchi immobiliari, permettiamo ai nostri clienti più flessibilità di spazio in base all’evoluzione del loro business. Infine, studiamo con il cliente la possibilità di fare investimenti per “alleggerire la loro spesa” e permettergli di utilizzare le proprie risorse finanziarie sulle attività più core del loro business».

Spazi logistici più ecosostenibili e più armonici rispetto al contesto urbano
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Andrea Benvenuti, Managing Director Development & Construction di Logistics Capital Partners (LCP), società di sviluppo e gestione di moderni magazzini logistici in Europa, è convinto che la logistica stia vivendo un periodo di grande effervescenza più o meno dal 2011, anno in cui Amazon ha messo piede in Italia: «L’e-commerce ne è sicuramente il principale driver e promotore visti i numerosi sviluppi portati avanti, oltre che dal gigante americano delle vendite online, anche da altri concorrenti quali Yoox e Zalando. Questa spinta ha creato un circolo virtuoso che ha consentito anche ad aziende della moda e della grande distribuzione di richiedere spazi logistici di altissima qualità. Una tendenza che abbiamo notato è che clienti e utilizzatori hanno oggi maggiore sensibilità verso realizzazioni più gradevoli dal punto di vista architettonico, più attente al risparmio energetico e, più in generale, al rispetto dell’ambiente. Cosa che permette di rendere i nuovi edifici logistici più armonici rispetto al contesto urbano in cui vengono inseriti». La tendenza di richiedere spazi sempre più a misura d’uomo e confortevoli viene soprattutto da clienti che desiderano fornire servizi a grande valore aggiunto e, quindi, per la gestione della loro attività hanno l’esigenza di usufruire di edifici logistici che consentano ai propri dipendenti di lavorare al meglio.

«I segmenti più all’avanguardia dal punto di vista tecnologico come l’e-commerce, l’industria del lusso e dei prodotti a grande valore aggiunto – continua Andrea Benvenuti – risultano sicuramente più “virtuosi” e pronti a investire in moderni magazzini rispetto a settori più classici, come la GDO, per esempio, dove servizi a minore marginalità non consentono tali investimenti. Al momento non abbiamo ancora avuto la fortuna di lavorare per un cliente della GDO, anche perché abbiamo notato che i canali di lancio di ricerche o gare per lo sviluppo di immobili logistici per questo comparto seguono logiche meno strutturate e frammentate rispetto ad altri. Le società della GDO tendono a contattare società note, ma non si affidano al coordinamento delle ricerche tramite operatori del settore immobiliare». Nonostante l’assenza di clienti in questo canale, la filosofia di sviluppo che LCP utilizza per altri settori merceologici sarebbe applicabile anche alle insegne della GDO. «Il cardine principale del nostro approccio – spiega Andrea Benvenuti – è lavorare in stretto contatto con il cliente e di assisterlo costantemente nella comprensione e valutazione delle sue necessità e sviluppare un progetto che sia “tailor-made”. Dalla scelta della location allo sviluppo del layout, fino all’ottenimento dei permessi e alla costruzione, LCP garantisce un supporto professionale trasparente e certo ai propri clienti. Peraltro, la possibilità di lavorare per la GDO sarebbe per me un bellissimo ritorno al passato avendo lavorato per una grande società italiana del settore, avrei l’opportunità di mettere a disposizione le mie esperienze “commerciali” e “logistiche” per fornire un servizio di qualità».

Da “scatole vuote” a magazzini built-to-suit multifunzionali
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Per Sandro Innocenti, Senior Vice President & Country Manager Italy di Prologis, leader nel settore immobiliare per la logistica, non vi è dubbio che nel corso degli ultimi quattro anni abbiamo assistito nel nostro Paese a una significativa crescita del mercato degli edifici a uso logistico: «Questo trend è stato sicuramente alimentato dal forte sviluppo dell’e-commerce, ma anche da altri fattori. Se da un lato, infatti, l’Italia scontava un netto ritardo nel processo di ammodernamento degli edifici destinati alla logistica, dall’altro oggi ci vengono richiesti edifici personalizzati e sempre più sostenibili sia sotto il profilo energetico sia del loro impatto ambientale. Quest’ultimo aspetto, quello della sostenibilità, sta assumendo una crescente importanza alla luce anche dell’attenzione che molte imprese pongono a questa tematica. Non a caso tutti i nostri edifici sono certificati LEED o BREAM. Siamo quindi passati dal concetto di edifici per la logistica intesi semplicemente come “scatole vuote” dove depositare le merci a edifici multifunzionali estremamente sofisticati in termini di funzionalità, strumenti utilizzati per la loro progettazione e soluzioni tecnologiche implementate. A questo trend se ne affianca uno recentissimo: la crescente ricerca di edifici dell’“ultimo miglio”, in grado quindi di rispondere alle nuove sfide ed esigenze della logistica urbana».

Chi si pone il problema della logistica non soltanto di oggi, ma anche di domani dimostra sicuramente una marcia in più sul mercato: da un lato le imprese dell’e-commerce che, di fatto, hanno imposto una trasformazione del concetto stesso di edificio per la logistica, dall’altro le aziende di settori quali la moda, l’alimentare o il farmaco/medicale. Specialmente per gli operatori di questi comparti Prologis mette a disposizione i propri parchi logistici in aree strategiche del Paese quali quelle intorno a Milano, Bologna e Roma, oltre a un nuovo importante parco a Piacenza in corso di sviluppo. «In queste aree, offriamo in locazione spazi di diverse metrature in edifici di classe A certificati – continua Sandro Innocenti – e siamo in grado di progettare e realizzare chiavi in mano immobili build-to-suit che rispondono alle specifiche esigenze dei clienti anche in una logica di “logistica urbana”. Nella realizzazione dei nostri edifici, puntiamo molto anche sugli aspetti tecnologici realizzando immobili “intelligenti” che permettono di monitorare in tempo reale e da remoto i principali parametri manutentivi ed energetici, un aspetto questo sempre più apprezzato dai clienti. Tutta la nostra attività è, inoltre, supportata dal nostro Property Management Team che fornisce un servizio d’eccellenza e si preoccupa di assicurare la massima funzionalità degli edifici, sgravando così il cliente da questa responsabilità».


Fabio Massi

       
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