Anno 2017
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Shopping Experience: uno studio Epson conferma l’importanza strategica dell’ultra-personalizzazione
Il 73% dei dipendenti nel settore del retail considera l’uso dei dispositivi personali come un mezzo per accrescere la relazione tra clienti e rivenditori: tale trend emerge dai dati della recente indagine europea realizzata da Epson, il principale produttore di POS in Europa.
Tramite il supporto dei dispositivi indossabili, della realtà aumentata e dei big data, la tecnologia si prepara a rivoluzionare il futuro del retail, offrendo una shopping experience sempre più personalizzata sia on line sia presso il punto vendita.
Dai risultati dell’indagine Epson, inoltre, emerge che, se da un lato circa la metà degli intervistati (49% europei e il 52% degli italiani) ritiene che i big data avranno un impatto positivo sull’intero settore, il 42% degli europei (il 36% degli italiani) teme che i clienti non rinunceranno alla protezione dei propri dati a favore di un’esperienza di acquisto più personalizzata (tale percentuale raggiunge il 64% tra gli over 50 e si attesta a quota 50% per i Millennial). Si tratta di dati che non possono che sollevare significative questioni in merito alla relazione tra retailer e clienti.
In più, emerge anche che i negozi fisici continueranno a svolgere un ruolo prioritario: infatti, meno di un terzo degli intervistati ritiene verosimile un futuro senza di essi. Secondo le stime, in media, il 56% (57% è il dato italiano) delle decisioni di acquisto continuerà, almeno per i prossimi anni, ad avere luogo presso il punto vendita.
Ciò nonostante, i negozi fisici così come si intendono oggi non potranno che subire, con ogni probabilità, cambiamenti significativi: si stima che verranno introdotte nuove iniziative, quali, per esempio, il riconoscimento automatico dei clienti, al fine di fornire una shopping experience ultra-personalizzata, come atteso dal 72% degli intervistati (e, addirittura, dal 77% degli italiani).
Secondo il 46% (il 50% degli italiani), per di più, gli store non terranno più merci a magazzino e sfrutteranno la realtà aumentata per fornire ai clienti consigli e servizi personalizzati, creando, di fatto, prodotti on demand su misura all’interno del punto vendita.
Minoru Usui, Presidente di Epson, ha così commentato i dati emersi dall’indagine: “Il settore del retail e dell’hospitality si evolve rapidamente e, a volte, i consumatori non riescono a stare al passo con i cambiamenti. Nel futuro di questo settore, i consumatori avranno un ruolo sempre più importante, non solo nella fase di acquisto, ma anche nella produzione dei beni. Stiamo entrando in un’epoca in cui i prodotti possono essere visti, sviluppati e realizzati, a casa o in negozio, dai singoli individui”.
Come sottolineato dagli autori della ricerca, tale prospettiva positiva potrà realizzarsi soltanto dopo aver superato una serie di ostacoli, tra i quali i costi associati all’implementazione delle nuove tecnologie (che vengono considerati come una problematica dal 63% degli intervistati totali e dal 62% di quelli italiani) e alla formazione dei dipendenti (ritenuta indispensabile dal 40% degli intervistati europei e dal 32% di quelli italiani).