Anno 2017
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PwC: gli acquisti food dei Millennials influenzati dai social networks e dalla fiducia nei brand
Dalla survey “Millennials vs Generazione Z”, realizzata da PwC, emerge uno scenario in cui le decisioni di acquisto di prodotti food da parte dei giovani consumatori traggono ispirazione dai canali social.
Nel dettaglio, la ricerca è stata realizzata per confrontare le scelte di acquisto nel settore food dei Millennials (nati tra il 1980 e il 1994) e della Generazione Z (nati nel periodo tra il 1995 e il 2010). Alla survey hanno partecipato oltre 3.150 ragazzi italiani che hanno rappresentato le proprie preferenze di acquisto in termini di ispirazione, di esperienza e di consegna. L’ispirazione all’acquisto nel settore alimentare transita, sia per i Millennials che per la Generazione Z, principalmente attraverso i social network, a dispetto dei siti web. In modo particolare, al fine di trovare ispirazione all’acquisto, risulta che i più giovani consultano innanzitutto social network visivi come Instagram e YouTube (58% per la Generazione Z vs 40% per i Millennials) e altri social network come Facebook e Twitter (rispettivamente, 49% vs 50%), seguiti con un netto distacco dai siti web dei rivenditori individuali (34% vs 36%), dai siti web multimarca (30% vs 28%) e dai comparatori di prezzo (20% vs 26%). Quindi, viene confermata la presenza attiva dei retailer dell’alimentare su questi canali, utilizzati per scoprire nuovi brands (51% Generazione Z e 49% Millennials), per consultare recensioni e commenti (rispettivamente, 49% e 48%) e per ricevere offerte promozionali (49% e 48%).
Ma è proprio in questo scenario molto social che, è ancora oggi, la fiducia del consumatore nel brand il fattore che influenza maggiormente le scelte di acquisto di prodotti food: infatti, viene indicata dal 37% degli interpellati come primo driver d’acquisto, seguita dal programma loyalty (18%) e dalla presenza nell’offerta di prodotti non trovabili altrove. In primis, ciò che rende l’acquisto on line interessate è la maggiore praticità sul versante dell’accessibilità a ogni ora e della varietà dell’offerta (indicato dal 34% della Generazione Z e dal 29% dei Millennials), secondariamente per le maggiori promozioni disponibili rispetto al canale tradizionale (per entrambi, 24%) e dalla disponibilità esclusivamente on line dei prodotti desiderati (rispettivamente, 19% e 16%). Ciò nonostante, il punto vendita fisico resta il canale preferito da tutte le generazioni e in particolare per gli acquisti più frequenti come i generi alimentari: gli acquisti on line avvengono su base quotidiana per una minima parte dei rispondenti, mentre l’acquisto giornaliero nel negozio fisico è indicato dal 7% della Generazione Z e dal 9% dei Millennials.
Per quanto riguarda lo smartphone, esso assume un ruolo sempre più importante durante la shopping experience: il 60% dei rispondenti lo usa per cercare informazioni sui prodotti, il 52% lo utilizza per il pagamento, il 59% per confrontare il prezzo praticato dai concorrenti, il 36% legge recensioni e, infine, il 33% accede a buoni sconto e a codici promozionali. Dalla ricerca targata PwC, emerge marcatamente come la tracciabilità e la consegna in giornata siano tra i servizi più interessanti per le nuove generazioni: oltre il 40% degli intervistati si dichiara disposto a pagare una tariffa aggiuntiva per una consegna entro 3 ore dall’ordine. Per le nuove generazioni, la sostenibilità è un driver chiave: non soltanto cercano informazioni sull’approccio alla sostenibilità di un brand o di un retailer direttamente in negozio (32% della Generazione Z), sul sito web ufficiale (27%), sui social media (32%) su altri siti web (19%) o attraverso il passaparola (18%), ma sono disposti a pagare anche un sovrapprezzo fino al +10% per un prodotto a minor impatto sociale e ambientale.
Erika Andreetta, Partner Retail & Consumer Goods di PwC, ha così commentato i dati salienti della survey, delineando uno scenario ben preciso per il mondo retail: “L’impatto di operatori come Amazon dovrà indurre i retailer a reagire, innanzitutto consolidando la propria reputazione verso la clientela target, ottimizzando i costi, definendo un assortimento di prodotti sempre più variegato e investendo nella supply chain in real time, in quanto l’effetto Amazon ha spinto i consumatori ad accrescere le proprie aspettative sulla consegna dei prodotti. Inoltre, dovranno fare leva sui benefici derivanti dalla presenza off line in termini di contatto diretto con il prodotto, investire sul personale del punto vendita, offrire prodotti unici ed esclusivi, adottare programma fedeltà con benefici allettanti e tangibili”.