Anno 2017
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Cushman & Wakefield pubblica il report annuale “Main Streets Across The World”
Dalla ventinovesima edizione del report annuale “Main Streets Across The World” pubblicato da Cushman & Wakefield, emerge che l’incremento dei canoni di locazione a Londra ha spinto New Bond Street al terzo posto della classifica delle vie commerciali più costose al mondo.
Al primo e al secondo posto si confermano, rispettivamente, l’Upper 5th Avenue a New York e la Causeway Bay a Hong Kong. Lo studio targato Cushman & Wakefield esamina 451 tra le principali vie commerciali di tutto il mondo e classifica le più costose ubicate in 68 Paesi, sulla base dei canoni di locazione per spazi “prime” (di primo livello). Per quanto attiene all’Italia, Via Montenapoleone a Milano, dove i canoni di locazione sono cresciuti in misura pari al +12,5% su base annua raggiungendo quota 13.500 euro al metro quadro per anno, è salita al quarto posto della classifica, confermandosi, di fatto, come top location per il settore lusso. Scende al quinto posto, invece, la parigina Avenue des Champs Élysées con canoni di locazione pari a 13.255 euro al metro quadro per anno, invariati rispetto all’anno precedente.
Justin Taylor, Head of EMEA Retail di Cushman & Wakefield, ha così commentato: “Anche se le sfide e le incertezze non sono ancora scomparse dall’orizzonte, continua la ripresa del settore retail in Europa, tanto che, nel 2018, si prevede un ulteriore forte miglioramento delle performance. Metà delle 10 vie commerciali più costose al mondo si trovano in Europa, a dimostrazione della solidità della domanda in quest’area geografica. Le prime location attirano maggiormente i brand premium più innovativi e la crescita dei canoni di locazione in alcune aree è stata sostenuta dal forte afflusso di turisti. Non fa eccezione il Regno Unito, dove il deprezzamento della sterlina ha contribuito a incrementare significativamente i flussi di visitatori e l’offerta londinese nel premium retail continua a essere sostenuta, nonostante l’incertezza generata dalla Brexit. Nel frattempo, la crescita registrata in alcune delle principali città italiane sottolinea l’affermarsi dell’Italia come destinazione top per il retail”.