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Il Maximo Shopping Center di Roma è il risultato della collaborazione tra 3C+t Capolei Cavalli e Design International
A Roma, è stato inaugurato il Maximo Shopping Center, la nuovissima destination per lo shopping e il tempo libero con la capacità di attrarre un vasto bacino di utenza stimato in 3,5 milioni di abitanti.
La struttura sii sviluppa su oltre 65.000 metri quadri di GLA distribuiti su 3 livelli e annovera 160 punti di vendita tra store, ristoranti e attività legate all’intrattenimento. Presenti UCI Luxe, cinema con 7 sale e 550 posti, McFit, Joy Village con sale bowling, biliardi e gaming arena che, nel post-Covid, resteranno aperti al pubblico fino alle 2 di notte. Nello shopping center, figura anche la clinica veterinaria Cà Zampa, dove è possibile effettuare anche toilette per cani.
Inoltre, sempre all’interno del Maximo, vi sono 38 ristoranti con un percorso dedicato allo street food, bar, caffetterie, wine bar, 17 attività artigianali e il rinomato store Primark, spesso, presente nei progetti firmati da Design International. La grande piazza aperta sulla quale si affaccia l’area di ristorazione, oltre a prestarsi, in futuro, a ospitare eventi culturali, ricreativi e commerciali su una superficie complessiva di oltre 10.000 metri quadri, rappresenterà un vero e proprio punto d’incontro e di congiunzione tra Maximo e il quartiere Laurentino nell’area Sud-Est della capitale.
Design International ha iniziato a lavorare al progetto Maximo nel 2007, anno in cui il Gruppo, dopo aver consolidato il mercato europeo dalla sede di Londra, ha aperto lo studio milanese nei pressi del Duomo. L’Architetto Roberto Sibiano ha seguito, da Milano, lo sviluppo di importanti progetti italiani, tra i quali, per citarne alcuni, il Centro Commerciale Campania, Maximo, Nave de Vero, Centro Sicilia, La Cartiera e, più recentemente, Il Centro di Arese, il da Vinci Retail Park e Hubtown presso l’aeroporto di Fiumicino.
Fin dalle prime fasi del progetto, Design International ha collaborato con l’architetto Fabrizio Capolei dello studio romano 3C+t Capolei Cavalli Architetti Associati. I due player hanno condiviso i pilastri fondamentali sui quali basare il progetto: luce naturale, grande visibilità delle vetrine, una spazialità interna complessa e, allo stesso tempo, avvolgente. In particolare, tutto è stato immaginato e disegnato partendo sempre dall’esperienza del visitatore, secondo una scala di valori che pone l’uomo al centro e circondandolo di fuochi visivi (le vetrine) in sequenza prospettica, creando il massimo contrasto tra pieni e vuoti, grazie alla tessitura dei lucernari che immergono lo spazio di luce naturale.
Nell’ambito del progetto Maximo, gli architetti coinvolti hanno operato scartando un’architettura autoreferenziale, in modo da renderla sociale, appartenente alla comunità per genera quel senso di ritrovo definito da Davide Padoa, CEO di Design International, “people building and meeting place”, un luogo per l’arricchimento sociale, la condivisione e la crescita del senso comune.