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Con Viacash, Penny Market offre anche servizi bancari

Dopo il lancio avvenuto nel Maggio 2019, è a partire partire dallo scorso 17 Febbraio che Viacash è attivo anche nei punti vendita Penny Market. I clienti possono depositare e ritirare contanti dal proprio conto direttamente attraverso l’App di Mobile Banking dello smartphone, grazie all’accordo con Viacash stesso e alle tre banche partner: Hype, Bunq e N26. 

Viacash, nota in Germania con il nome di Barzahlen, è la più grande infrastruttura privata per la gestione dei pagamenti in contanti in Europa ed è in continua espansione in Italia, cosi come in Germania, Svizzera e Austria. Grazie all’introduzione del servizio negli store Penny Market, oltre 400 sul territorio nazionale, la copertura in Italia è aumentata notevolmente e i negozi abilitati, ora, sono circa 600.

Ne abbiamo parlato con Raffaele Balestra, Head of Finance and Controlling di Penny Market Italia.

Per quali motivi è partita l’iniziativa?

Essere semplici e responsabili è, per noi, un valore fondamentali e il punto di partenza per ogni innovazione, per ogni passo dell’azienda verso il futuro e soprattutto verso le nostre persone e i nostri clienti. Insieme a Viacash, raggiungiamo un ulteriore livello nella qualità dell’esperienza d’acquisto dei consumatori, un nuovo equilibrio tra servizio e tecnologia. Un motivo in più che si aggiunge alla qualità e alla convenienza per visitare i nostri punti vendita. Utilizzando Viacash, i clienti hanno la possibilità di depositare e prelevare denaro, senza alcun acquisto minimo.

Banca e GDO, in pratica, sono sempre più vicine?

Direi che è un fatto naturale. Con l’avvio di normative che hanno liberalizzato la raccolta del risparmio, si sono aperte, per la GDO, abituata a gestire abbondanti flussi di denaro, alcune possibilità in questo senso, almeno per eseguire una serie di operazioni di base, come prelievi e depositi, con precisi limiti: 1.000 euro per il deposito e 300 per il prelievo.

Nel dettaglio, cosa deve fare il cliente?

È tutto molto semplice. Chi entra da Penny utilizza le casse come un Bancomat. Tramite un codice a barre, che viene letto dagli scanner, i contanti depositati sono immediatamente accreditati sul conto Viacash o, viceversa, addebitati, per il prelievo.

Come è nata l’alleanza?

La partnership con Viacash, di origine tedesca, è già partita tempo fa con la nostra casa madre, in Germania e, dunque, il sistema è già ampiamente collaudato e personalizzato. Da qui, è stato proposto alle varie divisioni geografiche. In Italia, l’uso del contante va riducendosi, anche se esso è ancora molto utilizzato e, dunque, prelievi e versamenti sono interessanti per molti clienti che ricevono, in questo modo, un ulteriore servizio. È importante che, in un negozio Penny, il consumatore che fa la spesa possa effettuare anche un deposito o un prelievo. In altri Paesi, questa opportunità esiste da tempo, ma il deposito, con accredito immediato è, in buona misura, una novità.

Quali sono i vantaggi per il cliente Penny Market?

I vantaggi del cliente-correntista sono abbastanza evidenti e consistono, fondamentalmente, nella possibilità di avvalersi di una rete di negozi che vanta più di 400 indirizzi nel nostro Paese, rispetto a una rete Bancomat che invece va riducendosi, specie per motivi di limitazione dei costi. Inoltre, chi fa operazioni bancarie può anche fare anche la spesa, svolgendo così due compiti in modo contestuale.

Chi è correntista può avvantaggiarsi di iniziative dedicate?

Al momento non ci sono operazioni di marketing o promozionali abbinate al nuovo servizio. Certamente però, Penny, essendo uno dei pochissimi operatori del mondo discount con una carta fedeltà largamente diffusa e utilizzata, può incrementare e incrociare i dati, in modo da profilare ancora meglio i clienti ed erogare, fra qualche tempo, ulteriori forme di sconto, sempre più in linea con le esigenze del cliente.

Per depositare o versare ci vuole la Penny Card?

No, anche perché devono esistere due scontrini separati, uno per la spesa e l’altro per il versamento e prelievo. È chiaro, però, che il servizio ha lo scopo di attrarre nuovi clienti, come accade in Germania, dove più del 60% dei nostri utenti Viacash fa anche la spesa.

Sarà un successo?

Noi lo speriamo. Anzi, abbiamo fondati motivi per crederlo. Infatti, ottimi segnali arrivano dalla Germania, dove il servizio è incardinato su una rete di circa 2.000 punti di vendita. Lo stesso avviene in Austria, dove la nostra rete è di circa 300 indirizzi. In entrambe le nazioni, il consenso è forte e, dunque, ci sono tutti i presupposti per ottenere ottimi riscontri anche nella nostra Italia. Ovunque, l’obiettivo non è tanto di riscuotere piccole commissioni, quanto, come ho detto, di richiamare nuovi clienti.

Come pubblicizzate il servizio?

Stiamo svolgendo, congiuntamente con Viacash, azioni di pubbliche relazioni. L’iniziativa è anche supportata dai nostri volantini. In realtà, però, chi utilizza questo servizio è già molto preparato sulla materia e non ha, dunque, bisogno di particolari informazioni e istruzioni. I punti di vendita, inoltre, sono geolocalizzabili sull’applicazione di Viacash ed è molto semplice trovare, in modo istantaneo, il luogo più comodo dove prelevare o versare contante. Quindi, ritengo che, per chi utilizza Viacash, sarà praticamente naturale utilizzare anche la rete Penny.

Dove si sono registrate le maggiori adesioni?

Le adesioni al nuovo servizio sono distribuite in modo geograficamente uniforme, senza particolari divari da regione a regione. E questo è un dato interessante perché dimostra che gli italiani, tutti gli italiani, sono ben acculturati in fatto di gestione di nuove forme di custodia e gestione del risparmio.

Concludiamo con i pagamenti smart…

I servizi di pagamento evoluti sono entrati a pieno titolo nella rete Penny. Alla fine del 2017, è stato introdotto Apple Pay, seguito, nel 2018, da Samsung Pay. Inoltre, stiamo valutando l’inserimento di Alipay, relativamente nuovo per gli occidentali, ma già accettato da alcune società del nostro Gruppo, specie per accontentare i bisogni dei clienti cinesi, presso i quali questo mezzo di pagamento è particolarmente diffuso, soprattutto, nelle transazioni nel retail non alimentare. Su queste forme di pagamento, l’Italia è relativamente indietro, ma, proprio per questo motivo, vanta tassi di crescita a dir poco esponenziali.

       
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