Secondo i risultati della ricerca “La GenZ e i retailer”, realizzata da Retail Institute Italy e Ipsos Italia per comprendere la relazione tra la popolazione di giovani di età tra i 14 e i 29 anni e la distribuzione Italiana, i ragazzi della Generazione Z sembrano meno entusiasti rispetto al pre-pandemia e un po’ più sfiduciati, manifestano con chiarezza il bisogno di controllo, oculatezza e allo stesso tempo il desiderio di essere sorpresi e intrattenuti durante le loro esperienze di acquisto.
l passaparola e gli influencer sono importanti per orientarsi tra l’enorme mole di informazioni che hanno a disposizione (il 36% condivide attraverso il passaparola ad amici e familiari), ma il negozio fisico ha ancora un ruolo cruciale, rappresenta un canale informativo rilevante nonché un luogo fondamentale per scoprire nuovi prodotti, confrontarli e lasciarsi ispirare. Ad esempio, il 57% cerca informazioni e acquista prodotti per la cura della persona nel negozio fisico e il 49% si lascia guidare dall’istinto, esplorando liberamente gli spazi, senza un obiettivo specifico, solo per curiosare e prendere un po’ di ispirazione.
La GenZ pianifica i propri acquisti, la ricerca di informazioni ha anche l’obiettivo trovare le modalità per ottimizzare il proprio budget. Prima di recarsi al supermercato, l’88% dei giovani consulta i volantini promozionali dei negozi di generi alimentari, per organizzare la spesa e individuare le migliori offerte. La consultazione del volantino guida non solo la scelta dei prodotti ma anche la scelta dell’insegna per la spesa alimentare: il 55% decide il negozio dove fare la spesa leggendo il volantino, il 55% utilizza il volantino sia cartaceo sia online. Questa “attenzione al portafoglio” si traduce anche in un tentativo di ridurre gli sprechi: preferiscono acquistare frutta e verdura sfusa (58%) e prodotti freschi ai banchi serviti (50%). Anche nel settore della tecnologia, la GenZ dimostra un approccio consapevole: il 36% ritiene che l’area dedicata ai prodotti “ricondizionati” sia sottodimensionata. Nell’abbigliamento, il second hand è sempre più popolare. Il 36% dei giovani ama acquistare capi usati, valorizzando l’unicità e la sostenibilità di questa scelta.
La GenZ desidera un’esperienza di acquisto su misura. I giovani consumatori si aspettano che i brand li conoscano e li seguano nelle loro evoluzioni. Nel settore alimentare, ad esempio, cercano programmi fedeltà personalizzati e offerte tagliate sulle loro esigenze. Nel settore abbigliamento e cura della persona, più di 1 giovane su 3 dice che vorrebbe un’offerta più ampia e dedicata all’uomo. Anche le catene di ristorazione sono chiamate a offrire menù inclusivi, che tengano conto delle diverse esigenze e preferenze. Infine, la GenZ ha grandi attese per quanto riguarda l’esperienza: il negozio deve far “respirare” un’aria di tecnologia e innovazione, deve essere coinvolgente e sorprendente dall’inizio alla fine della journey.
“La GenZ sta riscrivendo le regole del gioco nel retail – commenta Marco Zanardi, presidente di Retail Institute Italy – in linea con la mission della nostra Associazione, impegnata nella promozione della cultura e dello sviluppo del settore, insieme a Ipsos abbiamo voluto indagare esigenze e aspettative di questa generazione, che presenta delle peculiarità ed elementi di rottura rispetto alle precedenti. Lo studio unisce l’analisi quali-quantitativa dei dati all’ascolto diretto delle percezioni dei giovani consumatori, con l’obiettivo di offrire indicazioni concrete per rispondere alle sfide del mercato”.