Secondo i risultati del Report sulla Retribuzione 2023 realizzato da Coverflex, startup specializzata in retribuzione flessibile, la maggior parte degli intervistati definisce il welfare aziendale un elemento prioritario: l’83% lo considera uno strumento che può avere un impatto positivo diretto sul potere d’acquisto e che può contribuire al miglioramento della qualità della vita.
I dipendenti, stando a quanto emerge in maniera nitida dal sondaggio di Coverflex, realizzato a settembre su un campione di 612 partecipanti, la maggior parte dei quali tra i 25 e i 34 anni provenienti in particolare da Lombardia, Veneto e Lazio, vogliono i benefit aziendali, soprattutto in un periodo storico in cui, nonostante l’inflazione sia alle stelle, i salari reali sono diminuiti del 7,5% su base annua e la maggior parte degli intervistati (52,3%) ha dichiarato che la propria retribuzione è rimasta invariata durante il 2023.
Sempre dal report appare chiaro che, in seguito all’emergenza sanitaria degli scorsi anni, il modo di lavorare è drasticamente cambiato: il lavoro ibrido sta guadagnando sempre maggior popolarità, con il 47,6% delle persone che ha dichiarato di preferire questo modello. In generale, le aziende con più di 1.000 dipendenti sono più aperte al lavoro ibrido o da remoto e hanno a disposizione più risorse da investire in tecnologie e infrastrutture a distanza, consentendo così ai dipendenti di svolgere le proprie attività in maniera efficiente anche fuori sede.
Alla luce di questi dati, le aziende devono trovare nuovi modi per garantire una retribuzione adeguata ai propri dipendenti: entrano qui in gioco i pacchetti di welfare aziendali, pensati proprio per supportare i dipendenti senza pesare sulle casse aziendali. Ad oggi, sebbene inizino a farsi largo nuove tipologie di benefit pensati per il benessere della persona, i più diffusi in Italia rimangono i buoni pasto elettronici (67%), che oltre il 75% dei partecipanti al sondaggio sostiene di spendere nei supermercati. Seguono l’assicurazione sanitaria (57,2%) e le scontistiche riservate (28,4%), mentre agli ultimi posti troviamo la mensa diffusa (3,7%) e l’asilo aziendale (3,3%).
“La retribuzione è molto più di un pagamento a fine mese – dichiara Chiara Bassi, country manager Italy di Coverflex – è tutto ciò che un’azienda offre ai propri dipendenti come riconoscimento del loro lavoro, ed è in questa direzione che stiamo indirizzando i nostri obiettivi. Guardando al futuro del lavoro, emerge la necessità di adottare soluzioni flessibili che rispondano alle diverse esigenze dei dipendenti: malgrado il welfare sia ancora sottovalutato da diverse aziende italiane, il feedback estremamente positivo da parte dei dipendenti ne sottolinea l’estrema importanza. I risultati del report ci suggeriscono inoltre la necessità di una comunicazione chiara e trasparente: per i più giovani, soprattutto, la menzione della retribuzione annua lorda (Ral) e dei benefit nelle offerte di lavoro è un must e secondo il 100% di chi ha tra i 18 e i 24 anni queste informazioni devono essere ben visibili nelle descrizioni dei ruoli, e la pensa così anche il 98% di chi ha tra i 25 e i 34 anni”.