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Technoretail - In Italia, l’e-commerce B-to-C supererà i 31,5 miliardi di euro nel 2019
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Anno 2019

In Italia, l’e-commerce B-to-C supererà i 31,5 miliardi di euro nel 2019

Stando ai risultati dell’ultima indagine dell’Osservatorio E-commerce B2C - Consorzio Netcomm/School of Management del Politecnico di Milano, presentati in occasione dell’apertura di Netcomm Forum, nel 2019, gli acquisti on line degli italiani continueranno a crescere (+15% rispetto all’anno scorso) e a superare i 31,5 miliardi di euro.

In tale scenario, appare sempre più fondamentale il ruolo dello smartphone: infatti, quasi il 40% del totale e-commerce viene generato proprio su tale canale. In particolare, il settore Informatica ed Elettronica si conferma tra i più performanti, grazie a una crescita pari al +18% e a un valore complessivo che supera i 5 miliardi di euro. Risultati positivi anche per Abbigliamento (+16%, 3,3 miliardi di euro).

Tra i settori emergenti, riportano una crescita marcata Arredamento e Home Living (+26%, 1,7 miliardi di euro), Food and Grocery (+39%, quasi 1,6 miliardi di euro). Nei servizi, il comparto principale rimane Turismo e Trasporti (+8%, 10,8 miliardi di euro). La penetrazione dell’on line sugli acquisti retail supererà, nel 2019, la quota percentuale pari al 7% (6% per i prodotti, 11% per i servizi) e si avvicinerà lentamente ai tassi a doppia cifra fatti registrare dai principali Paesi europei (come Regno Unito, Francia e Germania).

Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, ha affermato: “Continua in modo lineare la crescita del mercato e-commerce B-to-C in Italia, ma una riflessione va fatta in una prospettiva internazionale. Secondo recenti stime, rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia detiene la quota di popolazione che compra on line più bassa in assoluto: solo il 44% degli italiani acquista on line, contro il 68% della popolazione europea. Non solo, l’Italia si aggiudica l’ultimo posto anche in termini di competitività nel settore dell’e-commerce”.

“Questo ritardo”, ha aggiunto Liscia, “si può spiegare con la correlazione diretta tra le competenze digitali di un Paese e la competitività delle aziende. Solo il 10% delle imprese italiane, infatti, vende on line proprio per la scarsa capacità di applicare le tecnologie disponibili per espandere il proprio business. Gli e-shopper, che hanno esigenze sempre più puntuali e personalizzate, comprano all’estero proprio perché in Italia non trovano un’offerta che risponda in modo efficiente alla propria domanda”.

       
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