In Italia, il mercato IoT cresce e vale 3,7 miliardi di euro

Nel nostro Paese, continua la crescita del mercato Internet of Things che, nel 2017, ha raggiunto i 3,7 miliardi di euro, riportando un aumento pari al 32% rispetto al 2016.

Tale crescita è stata spinta, in particolare, sia dalle App più consolidate che sfruttano la tradizionale connettività dei dispositivi mobili (2,2 miliardi di euro, +29%) e sia dalle App che utilizzano altre tecnologie di comunicazione (1,5 miliardi di euro, +36%). Nel dettaglio, si tratta di un incremento in linea o addirittura superiore a quello degli altri Paesi occidentali e il cui vero motore è costituito dalla componente legata ai servizi abilitati dagli oggetti connessi che valgono, ormai, 1,25 miliardi di euro, con un peso pari al 34% del mercato e un aumento del 52% rispetto all’anno precedente. A trainare il settore, spiccano i contatori intelligenti (26%) e le automobili connesse (22%), seguiti da Smart Building (14%), Smart Logistics (9,7%) e Smart City (8,6%).

Nel 2018, gli ambiti che presentano maggiori prospettive risultano essere: Smart Metering, Smart Car, Smart Home e Industrial IoT. Nell’attuale e vivace scenario, inoltre, cresce la fiducia degli investitori verso le start-up di questo mercato a livello internazionale: infatti, aumenta sia il totale dei finanziamenti raccolti (4,8 miliardi di dollari, +30%) e sia il finanziamento medio (30 milioni di dollari, +100%).

Questi sono i principali risultati che emergono dalla recente Ricerca dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things, ha commentato: “Il 2017 è stato un anno molto positivo per l’Internet of Things, sia in Italia che a livello internazionale. La crescita del mercato, l’evoluzione tecnologica e la proliferazione di start-up sono tutti fattori che dimostrano come le potenzialità dell’IoT non possano più essere ignorate: dalle imprese coinvolte nel processo di trasformazione digitale delle fabbriche alle Pubbliche Amministrazioni che, grazie alla tecnologia, possono collaborare con gli attori privati per avviare progetti di Smart City, fino ai consumatori sempre più orientati all’acquisto di soluzioni smart per la casa, l’auto, la salute e il tempo libero”.