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Pagamenti Digitali: le tendenze e le preferenze degli Italiani
Nel corso del 2022, il 95% della popolazione ha utilizzato una o più volte un metodo di pagamento cashless per i propri acquisti: infatti, il 45% degli italiani ha utilizzato almeno una volta app di pagamento, e-wallet o QR code per lo shopping,percentuale in forte crescita rispetto al 2021 e che si prevede aumenterà ulteriormente nel corso del 2023.
Questo è quanto emerge dalla seconda edizione del Cashless Report 2023, indagine realizzata da Ipsos per Adyen.
L’affermarsi dei pagamenti digitali a scapito del contante emerge anche dall’analisi dei volumi di spesa: nel corso del 2022, il 63% delle transazioni è avvenuta attraverso soluzioni di pagamento cashless, di cui il 50% con carta e il 13% tramite smart payments. Sebbene il dato sia stabile rispetto al 2021, guardando al futuro, si prevede che la percentuale di transazioni realizzate tramite metodi di pagamento innovativi come app e e-wallet salga al 16% del volume totale di spesa.
Non solo, secondo la ricerca, il 77% della popolazione preferirebbe utilizzare un metodo di pagamento elettronico se fosse libero di scegliere. I vantaggi dei pagamenti elettronici sono comodità per il 55% degli intervistati, e a segire velocità e sicurezza. Alla luce dell’analisi sull’uso attuale e nell’anno a venire dei diversi metodi di pagamento, si evidenzia quindi come il numero di italiani “aperti” agli smart payment sia in crescita.
Dalla ricerca emerge, inoltre, che il 62% degli intervistati afferma di essere disposto ad utilizzare soluzioni di pagamento all’avanguardia oggi non ancora diffuse come pagamenti biometrici o tramite criptovalute. Tra questi,i pagamenti tramite scansione dell’impronta digitale emergono come i più apprezzati, seguiti dal riconoscimento facciale e dalla scansione della retina.
Non solo. Dopo il boom dovuto alla pandemia, la popolarità dell’e-commerce non sembra arrestarsi: il 98% degli italiani ha effettuato acquisti online nel 2022, con una spesa media tra i 20 e 100 euro al mese. Inoltre, sebbene la maggior parte degli italiani ritenga sicurel e transazioni su e-commerce, i rischi maggiori percepiti sono legati al Pericolo Digitale per il 63% degli intervistati, alla Protezione della Privacy per il 43% e al potenziale pericolo di truffa per il 41% degli intervistati.
Le carte, utilizzate dal 62% della popolazione, rimangono lo strumento più diffuso. In crescita però le app di pagamento e i portafogli elettronici: utilizzati ora dal 28% della popolazione, si prevede un aumento della frequenza di utilizzo nell’anno a venire.
Emergono però delle motivazioni precise per preferire gli acquisti on line rispetto al negozio. Per l’83% degli intervistati, la libertà di scelta risulta come la spinta principale all’acquisto tramite e-commerce, mentre il 54% afferma che la possibilità di trovare prodotti scontati e offerte speciali rappresenti uno dei principali vantaggi dell’ acquistare online. Lo shopping in negozio è preferito invece perché favorisce la socializzazione e perché sostiene il commercio dei negozi fisici: una motivazione che sembra emergere dalla maggiore consapevolezza degli italiani rispetto ai rischi corsi dalle attività commerciali emersi durante e nel post pandemia. Lo shopping sempre più ibrido.
La ricerca di Adyen fa emergere anche una nuova tendenza, ovvero quella verso nuove modalità di consumo che integrano sempre di più la dimensione reale e virtuale: un nuovo modo di fare shopping facilitato dalla maggiore disponibilità di diverse soluzioni di vendita messe in atto dai retailer e dalla crescente familiarità dei consumatori con gli strumenti di pagamento digitali. Il 67% degli intervistati afferma infatti di aver finalizzato un acquisto grazie ad una modalità che prevede un’interazione con il venditore sia on line che off line.In particolare il 47% ha avuto un’esperienza integrata e simultanea online e off line, ad esempio acquistando on line un prodotto/capo di abbigliamento direttamente in negozio perché non presente in stock sul punto vendita. il 33% degli italiani ha invece utilizzato il web per informarsi primadell’acquisto di un prodotto in negozio, infine il 24% degli italiani ha sperimentato il click and collect, ovvero ha acquistato il prodotto su un sito per ritirarlo successivamente in negozio.
“La nostra indagine conferma come la crescita degli smart payments sia un trend in costante aumento tra tutte le generazioni e che continuerà ad esserlo anche negli anni a venire”, commenta Lucia Spadaccini, Director, Ipsos Italia. E prosegue:“È interessante notare che se nel 2021 la quota totale della popolazione di effettivi e potenziali utilizzatori di soluzioni di pagamento innovativi era del 35%, nel 2022 si arriva al 50%. Un fenomeno che sembra svilupparsi a partire dalle fasce di età più giovane, maggiormente orientate agli smart payments e che si allarga progressivamente a chi di solito utilizza le carte. Altrettanto rilevante per il futuro del settore è l’interesse registrato verso forme di pagamento ancora più innovative, come le soluzioni biometriche o tramite criptovalute.”
“Se nel 2021, a seguito dell’accelerazione determinata dalla pandemia, abbiamo assistito ad un’apertura degli italiani verso nuove modalità di acquisto e pagamento, in particolare verso gli smart payments, nel 2022 si è notato un importante consolidamento di questa tendenza”, ha commentato Marco Proserpio, VP Sales di Adyen Italia. “Con grande soddisfazione constatiamo che i dati e i trend confermano il forte orientamento all’innovazione nel mercato dei pagamenti digitali, in cui anche l’esperienza ricopre un ruolo chiave. Infatti, se da un lato la pandemia ha contribuito allo sviluppo e alla maggiore adozione delle modalità di pagamento digitale, dall’altro ha concorso al progressivo consolidamento di nuove abitudini acquisto, sempre più ibride e all’insegna dell’omnicanalità. Come evidenziato anche dal nostro studio, gli italiani ricercano canali di vendita integrati che mixano off e online. Un trend che si prevede in aumento e che richiederà una maggiore flessibilità dei commercianti, chiamati a rispondere alle nuove esigenze di consumo”, conclude Proserpio.