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GS1: nel foodservice italiano, l’innovazione digitale passa anche dal ciclo delle merci
Nel comparto HoReCa, il 2020 è stato l’anno che ha visto l’affermarsi dell’e-commerce, del delivery e del takeaway. Difatti, con i limiti imposti per fronteggiare l’emergenza pandemica, i player del foodservice hanno dovuto sviluppare e investire su tali modalità alternative al fine di proseguire le rispettive attività, in modo da assicurare continuità nei confronti dei consumatori.
Per verificare se gli operatori del fuoricasa erano pronti ad affrontare queste novità, in particolare, per quanto attiene alla digitalizzazione del ciclo delle merci, GS1 Italy ha affidato la realizzazione di una ricerca a TradeLab, la quale ha provveduto a intervistare 66 manager dei 4 segmenti dell’HoReCa: produzione, distribuzione, catene di ristorazione commerciale e ristorazione collettiva.
In merito, Paolo Cibien, Foodservice Engagement Manager di GS1 Italy, dichiara: “Digitalizzare il ciclo delle merci significa mantenere allineato il flusso fisico dei prodotti e il flusso informativo ad esso correlato. Questa ricerca ha mostrato che, in Italia, la digitalizzazione del ciclo delle merci nel foodservice è ancora limitata, ma ha, altresì, fatto emergere l’interesse e l’attenzione da parte degli attori della filiera per le potenzialità che l’adozione di un linguaggio comune standard porta con sé”.
Poi, Cibien precisa: “La crisi sanitaria ha messo in discussione paradigmi consolidati e spinto a intraprendere nuovi percorsi e modi di fare: portali di e-commerce B-to-B, piattaforme per la gestione degli ordini on line e boom dell’home delivery, senza dimenticare la crescente attenzione alla tracciabilità dei prodotti come driver di trasparenza e patto di fiducia con i consumatori”.
Inoltre, riferendosi ai benefici derivanti dall’innovazione anche nel settore HoReCa, Cibien sottolinea: “La nostra sfida è quella di aiutare la filiera del fuoricasa a essere più efficiente, favorendo la digitalizzazione e la condivisione delle informazioni di prodotto. Ogni attore della supply chain può ottenere importanti benefici dall’adozione degli standard GS1”.
Nello scenario attuale, il barcode e gli altri standard internazionali GS1 rappresentano il potente strumento a supporto delle imprese e, allo stesso tempo, il prerequisito che abilita sia nuove solutions che nuovi servizi. I sistemi che, grazie alla presenza del GTIN, possono informare in real time sulle caratteristiche del prodotto sono considerati anche un’opportunità per essere più performanti nell’ambito del customer care, dal momento che consentono di aggiornare più velocemente e in modo più preciso i prodotti e i menu pubblicati sul web, oltre a condividere le immagini dei prodotti per finalità di marketing e di comunicazione on line.
L’adozione degli standard GS1 che permettono di digitalizzare il ciclo delle merci appare prioritaria anche in tutti quei segmenti del foodservice caratterizzati da un ampio spazio per l’innovazione tecnologica e ciò emerge chiaramente proprio nell’analisi promossa da GS1 Italy che ha delineato una situazione molto differenziata tra i diversi player del mercato. A evidenziare il livello più alto di utilizzo del sistema di codifica basato sul GTIN e sugli standard GS1 sono le aziende di produzione, in quanto implementato nelle relazioni con la GDO.
Le aree di miglioramento espresse dagli intervistati sono focalizzate sul livello del servizio logistico e sulle previsioni di riordini con la distribuzione, sullo sviluppo di sistemi di pianificazione delle consegne condivisi con le catene della ristorazione organizzata (sia commerciale che collettiva). Un'ulteriore evidenza emersa dallo studio riguarda la dematerializzazione della bolla cartacea per accelerare le pratiche di consegna, la comunicazione di eventuali riserve e le procedure di pagamento. Le aziende di distribuzione maggiormente strutturate ed evolute scansionano il GTIN per verificare la corrispondenza tra ordine effettuato, documento di trasporto e merce consegnata all’ingresso del CeDi.
La lettura del codice GS1-128 sull’imballo e la cattura automatica delle informazioni relative a lotto e scadenza agevolano la tracciabilità e la rintracciabilità, in totale osservanza dei vincoli normativi, non soltanto verso le filiali, ma anche verso il cliente finale. I distributori di più piccole dimensioni stanno valutando il “salto” di operatività, con l’implementazione di WMS (Warehouse Management System) e di radiofrequenza al fine di digitalizzare i processi e di ottimizzare il servizio ai clienti. Tra i vari plus a vantaggio dei consumatori, in modo particolare, spicca la digitalizzazione semplificata delle informazioni di prodotto, quali allergeni e caratteristiche nutrizionali.