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Technoretail - Visa misura l’impatto socioeconomico dei pagamenti digitali
L’introduzione di Click to Pay potrebbe ridurre il tempo del checkout fino al 40% durante gli acquisti online
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Visa misura l’impatto socioeconomico dei pagamenti digitali

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- Visa studio pagamenti digitali - Visa Click to Pay - Visa intelligenza artificiale

Visa ha presentato uno studio, il primo di questo tipo realizzato dalla società, che mostra come i pagamenti digitali possano avere un impatto in termini di efficienza economica e di creazione di un tessuto sociale più connesso e inclusivo.

A riscontrare maggiori benefici dall’utilizzo dei pagamenti digitali saranno soprattutto le piccole e medie imprese. Secondo lo studio, oggi il 67% delle Pmi europee accetta pagamenti con carte di credito o di debito e l’accettazione tramite carta o mobile potrà avere un impatto positivo sui loro profitti. “La completa digitalizzazione delle Pmi europee potrebbe potenzialmente aumentare i ricavi di oltre 200 miliardi di euro all’anno in termini reali – commenta Charlotte Hogg, chief executive officer di Visa Europedi cui il 5%, circa 10 miliardi all’anno, a beneficio delle piccole e medie imprese italiane. È anche per questo motivo che negli ultimi quattro anni ci siamo impegnati ad accelerare la digitalizzazione di 13,5 milioni di Pmi in Europa”.

Offrire un’ampia libertà di scelta di pagamenti digitali contribuisce ad aumentare anche le opportunità di vendita. L’introduzione di Click to Pay, per esempio, potrebbe ridurre il tempo del checkout fino al 40% durante gli acquisti online, rendendo l’esperienza dei clienti più rapida e agevole. Infatti, questa soluzione consente di inserire i dati della carta di credito, debito o prepagata nell’app di pagamento solo la prima volta, in modo da poter poi pagare in seguito con un solo click su tutti i siti in cui è disponibile Click to Pay. Un rivenditore che adotta Click to Pay potrebbe aumentare i propri ricavi fino al 30%. Un risultato significativo che, per le Pmi dell’Unione Europea e del Regno Unito, potrebbe generare un aumento annuale di 51 miliardi di euro nelle vendite via e-commerce.

Anche i pagamenti biometrici sono destinati ad accelerare, soprattutto in Italia, dove quasi 2 consumatori su 5 sono disposti a sostituire i propri oggetti di uso quotidiano con dispositivi a funzione biometrica. Sempre secondo lo studio, una volta divenuta di uso quotidiano e diffusa, la biometria potrebbe ridurre le frodi fino a 483 milioni di euro all’anno, mentre le Pmi dell’UE e del Regno Unito potrebbero ottenere fino a 43 miliardi di euro di vendite aggiuntive all’anno, di cui il 5% solo in Italia.

I pagamenti digitali riducono inoltre il rischio di frodi e furti, grazie a sistemi di crittografia avanzati e tecnologie di autenticazione più sicure. La tracciabilità delle transazioni digitali garantisce una maggiore trasparenza, creando un ambiente economico più affidabile e più protetto per tutti gli attori coinvolti. Ulteriori dati dello studio rivelano come l’adozione di strumenti digitali, quali l’intelligenza artificiale, possano aiutare i consumatori nella gestione delle proprie finanze, con un potenziale aumento dei risparmi tra i 130 e i 250 miliardi di euro all’anno in tutta Europa.

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