Il report “Touchpoint Digitali & Fiducia: la nuova bussola per le Pmi” realizzato da Webidoo Insight Lab ha introdotto il Digi-Gap Sme Index, il primo indicatore che misura quanto le Pmi italiane riescano ad allinearsi al comportamento digitale dei propri clienti, lungo tutto il percorso di relazione: informazione, acquisto e post-vendita.
L’indice registra un divario medio nazionale di 27,8 punti percentuali, evidenziando che, mentre i clienti hanno ormai interiorizzato il digitale in tutte le fasi d’acquisto, una parte consistente delle Pmi non è ancora in grado di utilizzare appieno tutte le opportunità presenti in quello spazio. Il report mette in relazione il Digi-Gap Sme Index con il livello di maturità digitale delle Pmi, mostrando che solo 1 su 3 raggiunge un profilo avanzato di digitalizzazione. Sul fronte delle transazioni, appena il 25,2% delle Pmi dispone di un sistema di e-commerce o booking online, mentre quasi 6 consumatori su 10 (57%) acquistano o prenotano regolarmente sul web.
A livello territoriale, il Mezzogiorno presenta il divario più ampio (30%), seguito dal Centro e dal Nordovest, mentre il Nordest si conferma l’area più allineata ai comportamenti digitali dei clienti (21%). Dal punto di vista settoriale, i gap più elevati emergono nei settori turismo e ospitalità (41%), ristorazione (39%) e beni di consumo (36%), mentre servizi professionali (21%) e mobilità (20%) risultano più vicini alle abitudini digitali dei consumatori.
Il report mostra come le imprese che adottano regolarmente soluzioni di intelligenza artificiale riescano a colmare gran parte del divario tra la propria presenza digitale e i comportamenti dei clienti, ottenendo grazie all’AI contenuti digitali più aggiornati (+38%) più interazioni post-vendita (+52%) e una riduzione del Digi-Gap fino a 30 punti percentuali.
“Con il Digi-Gap Index spostiamo il focus – commenta Giovanni Farese, co-founder e ceo di Webidoo – non più solo quanto è digitalizzata un’azienda, ma quanto è allineata al proprio cliente digitale. È una metrica che parla di persone prima che di piattaforme, di relazioni prima che di tool. Perché il digitale, oggi, è il vero terreno su cui si costruisce la fiducia. I dati sono interessanti, anche inaspettati. Tra tutti, un insight conferma la nostra visione: da nord a sud, che si tratti di prodotti o di servizi, l’AI agisce come leva correttiva delle inefficienze, trasformandole in crescita e competitività”.