Secondo l’ultimo studio condotto in Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito da Contentsquare Foundation – organizzazione impegnata a promuovere l’accessibilità digitale – il 94% dei siti e-commerce analizzati presenta gravi barriere che impediscono agli utenti di navigare correttamente o di completare il pagamento.
L’indagine, che ha analizzato 250 pagine dei 50 siti e-commerce più visitati in Europa, mostra che le difficoltà iniziano già dalla ricerca dei prodotti. Le cause della scarsa accessibilità affondano nel codice sorgente delle pagine web, molto prima che l’utente veda il design finale. L’audit evidenzia quattro principali categorie di criticità, la prima delle quali è la compatibilità con screen reader con un tasso di errore del 76%. Molti pulsanti e campi essenziali non sono etichettati correttamente e risultano quindi invisibili alle tecnologie assistive. Una persona non vedente potrebbe sentire soltanto “pulsante”, senza sapere se si tratta di “Conferma ordine” o “Rimuovi articolo”.
Nei form e campi di input il tasso di errore è del 68%. Il 77% dei form non consente l’autocompilazione (indirizzo, numero di carta ecc.), costringendo all’inserimento manuale: un ostacolo per le persone con disabilità visive, motorie o cognitive. L’accessibilità visiva riporta un tasso di errore del 59%: il contrasto cromatico insufficiente rende testi e pulsanti poco o per nulla leggibili. Il 66% delle pagine di pagamento utilizza testi chiari su sfondi chiari o si affida esclusivamente al colore (rosso/verde) per segnalare gli errori, escludendo utenti daltonici o con ipovisione.
La navigazione da tastiera, infine, evidenzia un tasso di errore del 42%. Molti utenti restano “intrappolati” nei pop-up, impossibilitati a proseguire senza mouse. Gli indicatori di focus scompaiono o saltano elementi chiave, incluso il pulsante “Effettua ordine”.
“Se le persone non riescono a completare un acquisto, le aziende non possono concludere la vendita – afferma Marion Ranvier, director di Contentsquare Foundation – l’accessibilità digitale non risponde soltanto a un imperativo umano di inclusione, ma anche a un’esigenza di performance economica. L’esclusione digitale non è un problema marginale: è un ostacolo importante alla crescita e alla fiducia”.
Euronics Bruno, una delle principali realtà nel settore dell’elettronica di consumo in Italia, ha effettuato un nuovo passo nel percorso di managerializzazione avviato nel 2024, con il rinnovo e l’ampliamento della composizione del proprio Consiglio di Amministrazione.
Chiquita, azienda di livello internazionale nel settore delle banane, ha scelto i carrelli elevatori elettrici di Yale Lift Truck Technologies per il suo nuovo magazzino di Cortenuova (Bergamo), il più grande centro di maturazione d’Europa, strategicamente situato nel cuore logistico dell’Italia.
Secondo l’ultima indagine realizzata dall’Osservatorio Shopping DoveConviene – il marketplace di proprietà della tech company Shopfully, specializzata nel drive-to-store – gli italiani sono sempre più infedeli alle insegne, con quasi 1 utente su 2 (49%) propenso a cambiare punto vendita se più conveniente.
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Secondo la 19esima edizione dell’Annual Holiday Shopping Survey di Accenture, i consumatori italiani si preparano ad anticipare gli acquisti di Natale con un occhio attento al risparmio e con il supporto dell’intelligenza artificiale generativa.
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