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Punto Vendita 4.0: ecco come cambiano le attrezzature per lo store

Oggi, il punto vendita sta vivendo una fase di forte discontinuità con il passato. Le strategie di imprese retail tradizionali e “dot com”, infatti, stanno convergendo sempre più e il negozio, quindi, sta subendo cambiamenti strutturali. Il successo dell’e-commerce e la nascita di nuove modalità di interazione e di acquisto, inoltre, stanno anche cambiando le motivazioni che spingono i consumatori a visitare il negozio. 

«Il punto vendita non rappresenta più l’unica possibilità di accesso fisico al prodotto e pertanto risulta svuotato del suo significato originario. Per questo motivo è oggi in cerca di nuovi significati e funzionalità, in un’ottica anche relazionale – ha dichiarato Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano –. I principali retailer internazionali stanno comprendendo sempre più l’importanza della tecnologia per affrontare questo momento e stanno focalizzando i loro sforzi nella sperimentazione di tecnologie di frontiera: durante il 2018 sono state infatti identificate oltre 200 progettualità in ambito retail nel mondo, con particolare focus su Internet of Things (52% dei casi), intelligenza artificiale (32%) e realtà aumentata e virtuale (16%)».

L’edizione 2018 della ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail ha poi individuato tre scenari che caratterizzano l’innovazione del punto vendita, sui quali i retailer internazionali e anche alcuni italiani si stanno muovendo, con l’obiettivo di rivoluzionare l’esperienza “in the store”: da “visitare” a “stare”, da “consumare tempo” a “valorizzare tempo” e da “fiction” a “non fiction”. Come si trasformerà quindi il punto vendita grazie e a questi trend e all’impatto delle nuove tecnologie? Lo abbiamo chiesto ad alcuni dei principali operatori del settore delle attrezzature.

Ripensare il concept del punto vendita 

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Il settore della grande distribuzione sta evolvendo più rapidamente che mai. In questo scenario, i retailer si trovano di fronte alla necessità, da un lato di puntare sull’on line, e dall’altro di ripensare il concept dei nego- zi, continuando a investire, oltre che nei supermercati, in formati più piccoli, potenziando, al contempo, la teatralizzazione delle referenze. «Il legame tra canale tradizionale e online sarà sempre più stretto – afferma William Pagani, Group Marketing Director di Epta –. È infatti interessante osservare come negli ultimi anni si stia assistendo a una frammentazione della spesa in momenti differenti e un orientamento verso format diversi a seconda delle necessità: non si tratta di una “sfida”, bensì di un’interdipendenza orientata all’omnicanalità. È inoltre in atto una radicale trasformazione dei discount, che si posizionano come “soft-discount”, con un linguaggio, ambientazioni e attrezzature che si avvicinano sempre più a quelli della gdo più tradizionale. Infine, si registra una crescita dei negozi di prossimità: una naturale conseguenza dei cambiamenti degli stili di vita dei grandi centri urbani, che rispondono all’esigenza di iperlocalizzazione con store com- patti per una spesa veloce e ricercata». In generale, quindi, i punti vendita assumono una nuova rilevanza strategica che ne ridefinisce in forma teatrale caratteristiche e funzioni, diventando un “palcoscenico” dove mettere in scena tematizza- zione e intrattenimento.

Ma in questo scenario, quali sono le sfide che si aprono oggi? «Tra le principali, spicca la necessità di coniugare un design spesso personalizzato, connotato da estetiche ricercate, praticità e flessibilità ad alte prestazioni e un impatto ambientale ridotto – risponde Pagani –. L’evoluzione verso un mondo sempre più interconnesso fa inoltre apprezzare l’introduzione di tecnologie IoT, in grado di potenziare l’interazione con i consumatori. Da sottolineare anche la crescente importanza rivestita dal servizio post vendita che viene offerto ai retailer a garanzia di maggiore efficienza e continuità di esercizio». Comprendere le dinamiche di questa evoluzione per identificare i bisogni emergenti degli operatori e dei consumatori è pertanto di fondamentale importanza. «Epta si posiziona sul mercato in qualità di partner che possa offrire soluzioni a 360° – sottolinea Pagani –. È in grado di assistere i propri clienti in ogni fase, dallo studio e personalizzazione del layout del punto vendita con il suo team EptaConcept, all’offerta di un’ampia e articolata gamma di vetrine e sistemi refrigerati, fino alla consulenza post-vendita, ai programmi di manutenzione e alla proposta di servizi di monitoraggio a distanza, garantiti da EptaService». Tra le ultime novità lanciate da Epta spicca “SlimFit” a marchio Costan. «Si tratta di una famiglia di banchi compatti dal design coordinato, che coniuga le estetiche delle soluzioni remote con la flessibilità delle vetrine a gruppo incorporato per arredare con eleganza l’intera area a libero servizio di piccoli punti vendita, , grazie alla scelta del propano come refrigerante naturale». Per soddisfare una clientela che torna ad apprezzare la possibilità di interagire con il personale, Epta ha invece presentato “CrossOver Scene” e “TempoReale” a marchio Eurocryor. «Sono preconfezionati a un classico serve-over per la vendita assistita, caratterizzato, in “TempoReale” da speciali vasche per le mozzarelle fresche, immerse nella loro acqua per mantenere inalterata la freschezza». Infine, per rispondere efficacemente alle richieste della gdo, che si sta orientando verso l’omnicanalità, Epta offre “#EPTABricks”, «innovativi armadietti refrigerati che permettono ai consumatori di ritirare h 24 i freschi, surgelati e prodotti secchi acquistati sui siti delle catene della grande distribuzione – conclude Pagani –. Una soluzione sostenibile, contribuisce a ridurre la carbon footprint, con l’eliminazione delle consegne a domicilio e la scelta di refrigerante naturale. Si configura come un servizio completo che prevede l’integrazione con le piattaforme e-commerce dei retailer e che include la possibilità di monitoraggio a distanza di ogni singolo armadietto, per garantire la massima sicurezza e un’ottimale conservazione della spesa».

L’esperienza di acquisto diventa fondamentale

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Una crescita costante quella della produzione italiana, che ha raggiunto, a fine 2018, 1,05 miliardi di euro (+4,2%). I dati elaborati dall’Ufficio Studi Anima relativi al settore delle attrezzature frigorifere per il commercio parlano di un settore in salute. Anche per il 2019 si prevede un ulteriore incremento del 3,6%, per un giro d’affari complessivo che dovrebbe attestarsi a 1,09 miliardi di euro. Anche gli investimenti fanno registrare un segno positivo: nel 2018 sono cresciuti del 5,1% e, secondo le stime, nel 2019 cresceranno di un ulteriore 1,4%. «La gdo e la do in Italia da tempo sono in grande fermento ed evoluzione – spiega Luca Masiero, direttore vendite Italia di Arneg –. Di conseguenza anche la nostra azienda risente delle nuove necessità e in questi ultimi anni siamo stati in grado di organizzar- ci per rispondere al meglio alle esigenze di mercato. Siamo cresciuti molto in Italia, sono anni di grandi opportunità». Un settore in fermento, quindi, caratterizzato da diverse tendenze che ne stanno cambiando in maniera radicale il volto. «Da un lato l’aumento dei convenience store, dei negozi di quartiere, dei discount; dall’altro la trasformazione degli ipermercati in superstore, l’aumento dell’offerta di servizi e di prodotti all’interno dei supermercati – sottolinea Masiero –. In particolare si assiste a una crescita dei prodotti freschi, della gastronomia, del consumo dei pasti nei punti vendita, senza considerare la crescente attenzione verso il biologico, i cibi vegani e il segmento “pet”. All’interno dei negozi, inoltre, il consumatore non deve più solo riempire il carrello, ma deve anche fare “esperienze di acquisto”. Il supermercato diventa quindi un luogo di incontro, dove sperimentare sapori, profumi e prodotti di eccellenza».

In questo scenario, le aziende produttrici di attrezzature sono chiamate a un grosso sforzo, anche dal punto di vista creativo. «Inventare, progettare e produrre nuovi prodotti richiede oggi particolare impegno, senza dimenticare la necessità che hanno i retailer di adattare i processi produttivi in tempi spesso proibitivi: la maggior parte degli interventi nei negozi sono oggi ristrutturazioni, spesso a mercato aperto, e nessun cliente oggi può comprensibilmente permettersi troppi giorni di chiusura – conclude Masiero –. Le prospettive per il settore sono comunque più che buone. Arneg è ben organizzata in tutte la fasi realizzative, dalla progettazione alla produzione, dalla cantieristica al service e sta lavorando da tempo per la fiera Euroshop del prossimo anno, dove presenteremo i nostri prodotti più innovativi».

Fidelizzare il cliente, ma anche informarlo

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Innovazione e servizi al cliente finale sono i due punti fondamentali su cui si concentrano le richieste dei retailer secondo Riccardo Masti, sales manager di Bizerba. «Oggi l’obiettivo è coinvolgere sempre più l’utente nell’esperienza di acquisto e fornirgli tutte le informazioni necessarie a una spesa informata e garantita, sia dal lato della qualità che della genuinità del prodotto – aggiunge –. L’innovazione ha il duplice scopo di fidelizzare e informare il cliente e ottimizzare gli investimenti dei gestori nella scelta dei prodotti e nella gestione dei punto vendita». L’attenzione dei consumatori è oggi concentrata sulla salute e l’alimenta- zione è uno degli elementi fondamentali per condurre una vita sana. «Proprio partendo da questo assunto, si osserva che il settore ortofrutticolo è sempre più curato per offrire prodotti freschi e certificati, informando i clienti sulla provenienza e sui valori nutrizionali – sottolinea Masti –. Sempre più presenti sono i prodotti a marchio e la varietà degli stessi, con particolare risalto ai prodotti biologici. Il consumo della carne è invece più ponderato, cercando un equilibrio nel consumo delle varie tipologie. La grande distribuzione è pertanto sempre alla ricerca di nuovi prodotti e nuove modalità di presentazione degli stessi. Gli esercenti privati, soprattutto le macellerie, si impegnano invece a fornire informa- zioni complete relative alla propria offerta, partendo già da un rapporto diretto col cliente che consente di proporre i prodotti in maniera più mirata».

Nel breve e medio periodo le prospettive restano quindi buone per Masti, grazie soprattutto a un’ottimizzazione dell’offerta, oltre che all’in- novazione e alla razionalizzazione della gestione delle informazioni. «Bizerba è da sempre impegnata nello sviluppo di nuove tecnologie sia hardware che software in tutti i settori che ci competono – conclude –. Nel settore retail, in particolare abbiamo da poco introdotto la confezionatrice “Proteus”, integrata con i programmi di pesatura e gestione degli strumenti. Dal punto di vista delle soluzioni software, invece, le novità sono costanti, guidate dalle richieste di innovazione e gestione delle informazioni dei nostri clienti. Nel settore del service e della manutenzione, infine, sono state introdotte nuove soluzioni contrattuali denominate “MyBizerba”, finalizzate a garantire la continuità e qualità di tutti i prodotti hardware e software dell’azienda».

Comunicazione OMNICHANNEL e sostenibilità ambientale

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Due sono le macro-tendenze più importanti che caratterizzano il settore: «Da una parte, assistiamo alla forte accelerazione nell’adozione di sistemi multi- mediali e tecnologie di digital signage all’interno dei punti vendita, che si stanno evolvendo per diventare veri e propri media di comunicazione in ottica omnichannel – spiega Marcello Lamperti, general manager e managing partner di Gruppo Masserdotti –; dall’altra, la crescente attenzione delle marche verso il tema della sostenibilità ambientale e quindi la ricerca di allestimenti dall’anima green, come quelli che stampiamo con inchiostri base acqua su supporti di tessuto. Una soluzione innovativa che permette la totale riciclabilità del prodotto senza impattare sui costi». Entrambe queste tendenze sono strettamente correlate alla necessità dei retailer di creare spazi sempre più coinvolgenti che sappiano accogliere gli utenti offrendo loro un’esperienza emozionale in grado di tra- sferire “offline” i valori della marca, poiché «nell’era dello shopping online i punti vendita hanno acquisito un ruolo diverso ma altrettanto importante nella customer journey», aggiunge Lamperti.

In questo contesto, nel primo semestre 2019 nell’ambito delle attrezzature per il punto vendita l’azienda ha registrato interessanti livelli di crescita con percentuali a due cifre. «Ciò riguarda sia gli interventi di digital decoration, che permettono di personalizzare gli spazi del retail senza costosi interventi di muratura, anche in ottica planet-friendly grazie all’utilizzo del tessuto – sottolinea Lamperti –, sia le soluzioni digital signage, mobility e Internet of Things che proponiamo attraverso il brand “Dominodisplay”. Da segnalare, inoltre, che la crescita riguarda sia i grandi progetti enterprise commissionati da importanti brand del retail del calibro di Geox e OVS, solo per citare le più recenti realizzazioni proprio in ambito di textile printing, sia le vendite su dominodisplay.com, il nostro e-shop di soluzioni tecnologiche per la comunicazione visiva». Quindi, per il Gruppo Masserdotti, è fondamentale investire in nuove tecnologie e nell’innovazione, cercando soluzioni che vadano nella direzione della cosiddetta “industria 4.0”. «Per esempio, sul fronte digital signage con il brand “Dominodisplay”, ampliamo costantemente la line up di prodotti, sia in ambito di sistemi stand alone a marchio Samsung, come monitor e ledwall, sia nelle soluzioni customizzate messe a punto dal nostro reparto interno di ricerca e sviluppo, come totem con software integrati per specifiche applicazioni, pacchetti in bundle che comprendono device mobili per la digital transformation e soluzioni integrate per loT – conclude Lamperti –. Recentemente abbiamo inoltre effettuato importanti investimenti anche in ambito di digital decoration con l’implementazione di nuove tecnologie industriali per offrire prodotti soft signage e digital textile con il plus della sostenibilità ambientale, che faranno presto capo a una divisione dedicata. Da ultimo, altre novità sono in arrivo da settembre anche in ambito LightBox, un settore dalle grandi potenzialità per il quale lanceremo un progetto inedito».

Non tutte le etichette elettroniche sono uguali

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«Il mercato è sempre più interessato a poter da una parte diminuire i costi e dall’altra aumentare ricavi: ogni elemento che possa aiutare il retailer in tal senso è in crescita, come le etichette elettroniche, divenute ormai imprescindibili per chiunque voglia competere sul mercato». È questo il pensiero di Michael Cacciatore, sales director di Pricer Italy, secondo cui questo segmento ha iniziato in maniera molto buona il 2019. Al momento, il comparto vede contrapposte da un lato le tradizionali etichette elettroniche “a segmento” che forniscono un numero di informazioni limitate e pertanto vengono sostituite dalle più recenti grafiche e-paper. «Queste ultime permettono un ritorno dell’investimento del 283% superiore e sono sempre più preferite dai retailer italiani per via delle informazioni disponibili e del design», sottolinea ancora Cacciatore. Uno degli aspetti più problematici in questo segmento è invece quello di far capire al retailer che non tutte le etichette elettroniche danno la garanzia di poter cambiare il prezzo quante volte si vuole in tutta sicurezza.

«Per capire il perché di questa problematica è utile un esempio – spiega Cacciatore –: se in 100 metri quadrati vi fossero 1000 persone che utilizzano lo smartphone per effettuare una chiamata, molti di questi non prenderebbero la linea e altri dovrebbero richiamare più volte. Questa è la principale problematica che alcuni clienti riscontrano con le etichette elettroniche, con la conseguenza di aver prodotti che sembrano funzionare ma con i prezzi sbagliati. Pricer, da oltre 25 anni, sfrutta invece una tecnologia veloce e affidabile che evita queste problematiche: comunichiamo con la luce in modo naturale, senza interferenze e consumando fino a cento volte meno batteria. Proprio per questo motivo, oltre che a causa della normativa sempre più stringente e del maggior costo delle batterie, ci aspettiamo che molti clienti nel breve e medio periodo va- lutino l’opportunità di optare per la soluzione ottica». Questo tipo di tecnologia ha reso le etichette Pricer veri e propri dispositivi Internet of Things con i quali è possibile geolocalizzare i prodotti, fornire istruzioni e una mappa di navigazione in-store ai clienti. «Inoltre, la nuova suite di soluzioni ha ottenuto il logo “Industry 4.0 complaint”, che permette solo ai nostri clienti di ottenere un beneficio fiscale con un risparmio di oltre il 65%», conclude Cacciatore.

Soluzioni per il punto cassa: rivoluzione telematica

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Nel corso del 2019, il settore delle apparecchiature per il punto cassa sarà attraversato da una vera e propria rivoluzione, il cosiddetto “telematico”: per effetto di quanto stabilito dal D.L. 119/2018 e a partire dal primo Luglio 2019, per i contribuenti con un volume d’affari superiore ai 400mila euro, è prevista l’entrata in vigore dell’obbligo di inviare telematicamente i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, mentre dal primo Gennaio 2020 sarà invece obbligatorio per tutti. «Questo ha avuto un impatto molto importante sul comparto – afferma Alessandro Pedrazzi, Emea sales director - retail business unit di Custom –. Il tempo per adeguarsi è poco, nonostante una moratoria di sei mesi concessa dal governo, senza dimenticare l’impatto economico e organizzativo che tutto questo ha avuto sui retailer. Entro il 30 giugno si sono dovuti adeguare circa 350mila punti cassa, mentre entro fine anno saranno un numero doppio o addirittura triplo». Custom è in prima linea nell’affrontare questa rivoluzione, grazie anche alla grande expertise in ambito fiscale, essendo presente in 15 mercati fiscali nel mondo, dove ha omologato prodotti con tecnologie differenti. Inoltre, si avvale di tecnologie sperimentate già da diverso tempo, come, per esempio, il primo portale per la telegestione dei misuratori fiscali presentato otto anni fa.

«Possiamo offrire una gamma completa di soluzioni e abbiamo cercato di semplificare al massimo le procedure – sottolinea Pedrazzi –. Inoltre, già nel 2018, abbiamo messo in essere un’opera di sensibilizzazione riguardo alla nuova normativa, ma nonostante questo ci stiamo rendendo conto di alcuni problemi, dovuti soprattutto alla confusione tra fatturazione elettronica e telematico, due normative che sono state introdotte in un lasso di tempo troppo breve». Nonostante le difficoltà sul piano organizzativo e logistico, le prospettive per il settore sono comunque positive, anche perché l’innovazione non si ferma. «Stiamo lanciando una nuova gamma di prodotti di data intelligence, che raccolgono i dati attraverso i bar code e vanno incontro anche alle esigenze di gestione del magazzino – racconta Pedrazzi –. Proprio i dati saranno un elemento sempre più importante e per questo motivo stiamo studiando soluzioni per la loro acquisizione sia hardware che software. Inoltre, dopo la recente acquisizione di Italiana Macchi, al prossimo Host presenteremo una nuova gamma di prodotti nel segmento bilance dedicati al punto vendita».

Luigi Piscitelli

       
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