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La sicurezza alla prova della rivoluzione tecnologica

Quello della sicurezza è un tema particolarmente sentito nella società contemporanea. Lo è a diversi livelli, da quello economico a quello personale, passando per i timori legati al futuro del nostro pianeta dal punto di vista ambientale. La sicurezza rappresenta un aspetto fondamentale anche per la grande distribuzione, che negli ultimi anni ha aumentato gli investimenti in tal senso.

Per il secondo anno consecutivo, infatti, il comparto della security in Italia ha fatto registrare numeri in espasione in base a quanto dichiarato dalle aziende che abbiamo intervistato in questo speciale: il giro d’affari si aggira attorno agli 1,88 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 1,77 miliardi registrati l’anno scorso, grazie soprattutto al traino dalle imprese che nel 2017 hanno migliorato le performance (+6,2%). L’aumento è imputabile non tanto al numero di aziende che operano nella filiera, quanto all’incremento generale dei volumi d’affari. Tuttavia, tale crescita non è stata uniforme e ha interessato poco meno del 50% degli operatori del settore. La maggior parte delle aziende ha infatti perso quote di mercato nel 2018 e si è così accentuata la polarizzazione: da un lato imprese innovative e dinamiche dal punto di vista commerciale, dall’altro realtà che faticano a realizzare utili e a trovare nuovi clienti.

A riprova di questo, negli ultimi dodici mesi il numero di leader nel settore in Italia si è ridotto, molti hanno chiuso e altri sono stati acquisiti. Come molti altri comparti, anche quello della sicurezza  sta inoltre attraversando un periodo di grande trasformazione dovuto al progredire delle innovazioni tecnologiche. Una vera e propria rivoluzione dovuta a fattori dirompenti come Internet of things, intelligenza artificiale e big data, che stanno cambiando in maniera radicale il paradigma del settore. Oggi, infatti, la sicurezza è sempre più legata anche all’esperienza di acquisto del consumatore e alla logistica nel punto vendita, all’insegna di un approccio omnicomprensivo che può rappresentare un vantaggio competitivo importante.

Ma quali sono gli scenari futuri che si apriranno proprio grazie a questa rivoluzione? Ecco la risposta delle principali aziende del settore.

Un mercato polarizzato
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"Un numero ridotto di opera- tori sta consolidando e raffor- zando la propria posizione sul mercato a scapito delle organizzazioni che, vendendo di meno oggi, potrebbero mettere a rischio la propria solidità finanziaria nel breve termine». Questo è il quadro economico del settore in Italia tracciato da Daniela Markova, marketing leader di Johnson Controls Building Technologies & Solutions, secondo cui il crescente divario tra imprese di successo e società in difficoltà è dovuto a diversi fattori. «L’aumento della pressione competitiva,
le nuove sfide offerte dalla tecnologia e la difficoltà di alcuni manager di individuare i trend di mercato e soddisfare esigenze e bisogni del consumatore finale – prosegue –. La riduzione del numero di operatori nel mercato rappresenta quindi un’opportunità per noi e per tutte quelle aziende che riusciranno a espandersi dove altri hanno fallito». Secondo Markova, anche le nuove tecnologie avranno un impatto notevole su tutta la filiera: «La diffusione dell’arti- ficial intelligence, l’implemen- tazione di strumenti compatibili con il 5G e l’introduzione di sensori chimici e acustici potrebbero modificare il comparto della security, aprendo il mercato a nuove realtà di successo italiane ed estere. La tecnologia e i nuovi play- er proietteranno l’industria italiana della sicurezza verso importanti cambiamenti. Innovazione, alleanze strategiche, comprensione delle tendenze di mercato e gestione oculata delle risorse sono tutti fattori che determineranno il successo o il declino delle aziende leader nel Paese». Il rischio di attacchi informatici alle soluzioni di sicurezza elettroniche rappresenta quindi un tema di stretta attualità per la grande distribuzione. In questo senso, per Johnson Controls uno dei punti più importanti è rappresentato dalla trasparenza riguardo ai problemi legati alla sicurezza informatica. «Le telecamere Illustra per interni ed esterni, ad esempio, sono dotate di funzioni di protezione con password multilivello, filtri per gli indirizzi IP, registri di accesso degli utenti e funzio- ni di gestione dei certificati», sottolinea Markova. Entrambe sono state progettate e realizzate secondo la procedura prevista dal Cyber Protection Program di Tyco Security Products, una delle prime iniziative del settore a offrire un approccio olistico alla sicurezza informatica per i prodotti di sicurezza fisica. «Il programma raccoglie i feedback dei team IT, dei pro- fessionisti della difesa e degli esperti di cyber-security – conclude Markova –. Questo ci aiuta a formulare sia una serie di best practice per i processi di sviluppo, testing e valutazio- ne dei prodotti, sia linee guida di configurazione orientate alla compliance che permettono
di proteggere i nostri prodotti di sicurezza fisica da attacchi, manomissioni, interruzioni di servizio, accessi non autorizzati o usi impropri. Le sei parti del programma sono studiate per offrire agli integratori di sistemi e agli utenti finali la certezza che le soluzioni di sicurezza Johnson Controls sono al riparo da possibili elementi di vulnerabilità».

L’impatto dell’industria 
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La cosiddetta “Industria 4.0” - vale a dire il processo di innovazione tecnologica che sta mutando in maniera radicale i diversi settori industriali - sta ovviamente interessando anche il comparto security. Tutti i dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglio- ramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro sono infatti inclusi tra i beni funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese. «In quest’ottica, le principali tendenze del settore sono rappresentate da tutte quelle trasformazioni, come ad esempio il digital manufacturing o la smart factory, indicate da questo nuovo paradigma industriale – sottolinea Daniele Lippi, product marketing leader sensor & safety di Datalogic –. Questo per noi significa fornire prodotti in grado di generare dati e permettere agli oggetti e alle macchine di parlare tra di loro, consentendo inoltre una maggiore efficienza e sicurezza nell’interazione tra l’uomo e la macchina». Tutto questo ha generato una crescita degli investimenti nella tracciabilità dei prodotti e dei processi, così come la necessità di aggiornare i sistemi a specifiche normative entrate in vigore negli ultimi anni. Un trend più evidente nei settori alimentare e farmaceutico – aggiunge Lippi –. Un altro fattore da non sottovalutare è la necessità di innovare i processi produttivi e logistici, così come la ricerca di valore aggiunto nell’offerta di nuovi servizi, e questo vale per un più ampio gruppo di filiere e settori produttivi, dall’elettronica, all’automotive, al non-food in generale, che però sono in maggiore difficoltà e risentono maggiormente della congiuntu- ra economica internazionale e ancor di più a livello nazionale». Per andare incontro alle richieste del mercato in tal senso, Datalogic ha lanciato negli ultimi tempi una serie di novità, tra le quali la linea di barriere di sicurezza “SG4 openSAFETY” per il collegamento al network Power-link. «Con queste barriere, in base alla sequenza e alla velo- cità con cui vengono interrotti i singoli raggi, è possibile ottenere il controllo della direzione, della velocità e dell’altezza dei materiali movimentati. Le nuove barriere sono pertanto smart sensors: oltre alla funzione base di sicurezza antiinfortunistica consentono il collegamento in rete ethernet industriale, l’invio di dati sul prodotto e sul pro- cesso, nonché l’eliminazione di componenti non integrati in rete – spiega Lippi –. Inoltre, l’azienda ha completato l’offerta di scanner laser di sicurezza con i nuovi modelli Master e Slave, per la realizzazione di sistemi integrati fino a quattro teste di rilevazione per applicazioni sia statiche, come celle robotizzate, macchine automatiche, linee di trasporto o movimentazione di materiali, sia dinamiche, vale a dire veicoli a guida automatica e carrelli elevatori. Grazie a nuovi prodotti e conti- nui investimenti nell’innovazione tecnologica Datalogic conta di continuare la propria cresci- ta nel settore della sicurezza, aumentando il valore dell’offerta».

Soluzioni integrate e personalizzate 
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«Oggi, sempre di più i nostri clienti ci richiedono soluzioni innovative, soprattutto nel comparto food, e questa richiesta va incontro pro- prio alla nostra mission, ovvero fornire soluzioni hardware com- plete e software customizzabili in base alle diverse esigenze». È Il quadro tracciato da Alberto Corradini, business unit director di Checkpoint Systems, secondo cui la tendenza principale del settore è quella di andare sempre più verso soluzioni integrate. Ne è un esempio il progetto “Connettività” realizzato da Checkpoint in collaborazione con il Gruppo Finiper, che si è aggiudicato il “Retail Technology Award Europe” per la categoria “Best Enterprise Solution” all’ultima edizione di EuroCIS, la principale fiera europea dedicata alla tecnologia in ambito Retail che si svolge ogni anno a Düsseldorf. «Si tratta di soluzione tecnologica integrata, personalizzata e all’avanguardia, che miglio- ra la sicurezza dei punti vendita dell’insegna – spiega Corradini –. Inoltre, aggiunge alla formazione del personale la possibilità di ana- lizzare i dati relativi al flusso dei clienti che tutti i giorni transitano nei punti vendita, pianificando così azioni mirate per ridurre le differenze inventariali e migliorare la protezione delle merci». Un altro esempio che va incontro alla richiesta di soluzioni omnicomprensive è Halo, la piattaforma recentemente lanciata da Checkpoint che ha la particolarità di suggerire di azioni mirate.
«Halo è un software integrato con il cosiddetto Internet of Things e la sua peculiarità è quella di non fornire soltanto informazioni e dati, ma anche “task”, ovvero suggerimenti e compiti da svolgere – sottolinea Corradini –. In questo modo gli operatori non de- vono più preoccuparsi, ma ricevono indicazioni precise su cosa fare e come farlo: per esempio se una merce è esaurita, se ci sono degli ammanchi, oppure se è necessario riorganizzare gli scaffali in base al contapersone. Insomma, rispetto al passato oggi abbiamo dati di qualità in grado di gestire i flussi di lavoro. Tutte queste tecnologie, ovviamente, devono rispettare la legislatura sulla privacy che nell’Unione Europea è molto stringente».
La strada sembra essere tracciata, dunque. Siamo nel pieno di una rivoluzione che nei prossimi anni porterà il punto vendita a mutare in maniera radicale e i player del comparto della sicurezza devono essere pronti ad affrontare le nuove sfide. «I retailer oggi stanno cambiando pelle: il personale deve garantire un’esperienza di acquisto unica, mentre la fase di controllo è sempre più gestita da fornitori esterni – conclude Corradini –. Il nostro compito in questo senso è quello di intervenire prima che il cliente se ne accorga, attraverso hardware interconnessi tra di loro e il controllo remoto, oggi divenuto imprescindibile. Tutto questo ci fa intravedere un futuro prossimo positivo. Siamo ottimisti e vogliamo essere parte della rivoluzione che in questo momento sta interessando il mondo del retail».

Il “matrimonio” tra sicurezza fisica e informatica 
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"La sicurezza fisica oggi da sola non basta, è superata. Il tema attuale è la sicurezza integrata gestita da profes- sionisti grazie all’uso delle tecnologie innovative». Ne è convinto Maurizio Tondi, chief technical officer di Axitea, il più antico istituto di vigilanza in Italia, nato nel 1914. «Negli ultimi quattro anni abbiamo messo in atto un riposizionamento signi- ficativo, che ci ha portato a cercare un punto di incontro tra sicurezza fisica e cybersecurity – prosegue –. Siamo divenuti un “global security provider”, poiché cerchiamo di intercettare le esigenze dei nostri clienti sotto tutti i punti di vista». Un approccio globale, insomma, visto che oggi gli attacchi possono sfrut- tare tanto le debolezze nel mondo fisico, quanto quelle nel mondo virtuale. «Negli ultimi tempi, abbiamo riscontrato i primi segnali di una tendenza che in futuro diventerà sempre più importante: tutti gli oggetti elettronici possono rappresentare una vulnerabilità, come per esempio gli ascensori o i climatizzatori, poiché gli attaccanti cercheranno di sfruttare la debolezza di tutti i sistemi connessi per cercare di entrare – spiega Tondi –. Al contempo, però, anche il bisogno di sicurezza fisica è aumentato. Secondo gli ultimi dati, infatti, nel 2018 si è registrato un aumento del 22% rispetto al 2017, con un mercato sempre più polarizzato che vede la presenza di operatori anche molto piccoli e una forte concorrenza sul prezzo». Secondo Tondi, uno degli aspetti fondamentali per gestire al meglio gli attacchi è quello della congestione della sicurezza. «È un concetto sul quale abbiamo costruito la nuova Axitea, perché migliora la gestione integrata – aggiunge –. Un esempio in questo senso è “SOC as a service”, vale a dire il monitoraggio e la supervisione dei nostri clienti 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno. Si tratta di un luogo fisico dove arrivano tutte le segnalazioni degli allarmi sia di tipo fisico che cyber, un’offerta strategica che presenta caratteristiche uniche in Italia e in Europa». Axitea offre poi ai propri clienti anche il cosiddetto “Incident recording”, una sorta di scatola nera a norma di legge che registra tutti gli eventi informatici all’interno dei sistemi. Inoltre, l’azienda sta investendo anche sulla “seconda giovinezza” della videosorveglianza. «Si tratta di un software basato su algoritmi in grado di discriminare gli eventi e i comportamenti, una tecnologia che nei prossimi anni diventerà sempre più rilevante», sottolinea Tondi.

Integrazione tra marketing e prevenzione 
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“Omnicanalità” è la parola d’ordine che sta guidando la trasformazione del mondo del retail negli ultimi. Un approccio che, inevitabilmente, condizio- na le scelte dei diversi player del settore security. «Anche se non dobbiamo spingere troppo il piede sull’acceleratore dell’innovazione, perché spesso siamo portati a non rispettare i tempi della grande distribuzione – avverte Pietro Tonussi, business development manager south Europe di Axis Communication –. A volte è necessario tirare il freno a mano, anche se noi abbiamo ben pre-sente come sfruttare le nuove tecnologie, a cominciare dall’intelligenza artificiale». In questo senso la strategia dell’azienda è chiara: «Da un lato migliorare e consolidare la parte della sicurezza continuando a investire su questo segmento – spiega ancora Tonussi –. Dall’altro agire su tutto ciò che riguarda la customer experience sfruttando proprio le possibilità offerte dall’intelligenza artificiale. Oggi, infatti, gli store manager hanno bisogno di dati, perché se conoscono il proprio flusso possono ottimizzare lo staff e vendere di più. Nel prossimo futuro ci sarà quindi un’integrazione sempre maggiore tra la parte marketing e quella di lost prevention e sicurezza». Un approccio, quello di Axis, che nel 2018 ha permesso all’azienda di ottenere ottimi risultati sia in termini di investimenti che di incremento del business. «Abbiamo registrato una crescita sia in Italia si a livello globale – conferma Tonussi –. Il retail è il nostro segmento più importante se parliamo in termini mondiali, mentre in Italia è al secondo posto, ma con tassi di crescita molto elevati. Si tratta di comparto molto dinamico, diviso in vari sotto-segmenti ognuno con le sue peculiarità e necessità. Tra quelli più virtuosi, ci sono sicuramente il fashion e il luxury, ma anche i supermercati negli ultimi anni stanno investendo molto in innovazione. Nel settore food and grocery, assistiamo invece a un’inversione di tendenza rispetto agli scorsi: si punta infatti sempre più sui negozi di prossimità rispetto alle grandi superfici. Per tutti la sfida è quella di mantenere sicuri i punti vendita e, al contempo, richiamare clienti facendogli vivere un’esperienza quanto più possibile personale».

Cyber-minacce in aumento 
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Secondo quanto rilevato dall’ultimo Rapporto Clusit (l’associazione italiana per la sicurezza informatica) il 2018 è stato l’anno peggiore di sempre in termini di evoluzione delle minacce “cyber” e dei relativi impatti, non solo dal punto di vista quantitativo ma anche e soprattutto da quello qualitativo. Dal punto di vista numerico, il rapporto evidenzia come lo scorso anno siano stati raccolti e analizzati 1.552 attacchi gravi (+ 37,7% rispetto al 2017), con una media di 129 attacchi gravi al mese (rispetto a una media di 94 al mese nel 2017, e di 88 su 8 anni). «Le minacce sono sempre più frequenti e le tecniche di attacco, nonché gli strumenti, diventano sempre più sofisticati ed evoluti. Senza dimenticare che oggi la “superficie di attacco”, vale a dire i punti vulnerabili, è più ampia. È necessario quindi pro- teggere tutto il sistema», sottolinea Afro Orbetegli, regional sales director di Fortinet. Oggi lo scopo principale degli attacchi apportati dai cyber-criminali è quello di ottenere denaro o informazioni. «Nel 2018, in Italia, il settore retail ha subito un aumento degli attacchi pari al 60% rispetto all’anno precedente – spiega Orbetegli –. Gli attacchi si concentrano soprattutto sul cosiddetto data breach, vale a dire la violazione dei dati personali dei clienti. Nei prossimi anni, assisteremo inoltre a un proliferare di tecnologie come la blockchain, l’Intelligenza Artificiale e tutto ciò che concerne l’industria 4.0, innovazioni che necessite- ranno di importanti investimenti in sicurezza». In quest’ottica, Fortinet investe in ricerca gran parte dei suoi profitti, con l’obiettivo ultimo di intercettare le esigenze di un mercato in rapido mutamento e, ovviamente, di rispondere alle future minacce. «FortiOS 6.2, l’ultima versione del sistema operativo di sicurezza di Fortinet, è un esempio in questo senso: presenta circa 300 nuove innovazioni rispetto alla versione precedente e propone nuovi servizi che vanno nella direzione di gestire al meglio l’operatività quotidiana – afferma Orbetegli –. Offriamo inoltre ai nostri clienti una rosa di servizi ampia e cerchiamo di ottimizzarli in base alle esperienze e alle esigenze. Sempre più Fortinet si sta affacciando a un mondo enterprise e retail che necessita di servizi avanzati quasi “à la carte”».

Luigi Piscitelli

       
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