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Technoretail - Come le reti AI-native possono migliorare le esperienze del retail
I dati di rete forniscono ai retailer preziosi insight sulle sulle abitudini di acquisto
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Come le reti AI-native possono migliorare le esperienze del retail

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Il settore del networking è destinato a crescere e innovarsi ulteriormente, con gran parte di questo sviluppo volto ad agevolare e migliorare il modo in cui le organizzazioni sfruttano dati di qualità superiore grazie a tecnologie come l’intelligenza artificiale. Mario Manfredoni, senior director South Europe di Juniper Networks, ci aiuta a comprendere come i dati di rete possono supportare le aziende nel settore del retail a migliorare l’efficienza delle proprie attività e non solo.

 

L’intelligenza artificiale, tra le innumerevoli applicazioni, sta accelerando e ottimizzando la raccolta di dati e informazioni utili per le aziende. Che impatto possono avere nel retail le reti AI-native?

Grazie al binomio networking-AI gli operatori del settore del retail possono ottenere preziosi insight sulle proprie attività e migliorare di conseguenza l’efficienza operativa e l’esperienza dei clienti. Utilizzando i dati come risorsa strategica e disponendo della tecnologia di rete adeguata, infatti, i retailer avranno accesso immediato a una moltitudine di informazioni che permetteranno loro di comprendere meglio i propri utenti finali, siano essi clienti, acquirenti, addetti al marketing o dipendenti. In questo modo, con i dati raccolti, potranno offrire esperienze iper-personalizzate. Grazie a una comprensione più approfondita di questi gruppi di utenti, i team IT e gli stakeholder interni possono andare oltre le supposizioni generiche e offrire esperienze altamente mirate. Questa maggiore personalizzazione consentirà di soddisfare con precisione le esigenze degli utenti, favorire relazioni più solide e migliorare il grado di soddisfazione. Un approccio questo che può portare a una maggiore efficienza operativa.

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Quali ulteriori vantaggi possono ottenere i retailer in grado di sfruttare al meglio i dati di rete?

Sfruttando la data intelligence offerta dalla rete nelle attività online quotidiane, i retailer possono anche ottimizzare i processi logistici, riducendo difetti ed errori e allocando le risorse in modo più efficace. Queste migliorie non solo aumentano le performance operative, ma si allineano anche alle aspettative in continua evoluzione degli utenti che si aspettano un servizio senza interruzioni, affidabile e rapido, tutti fattori chiave per preservare la fiducia dei clienti in un mercato particolarmente dinamico e competitivo. Inoltre, una visione olistica delle operazioni consentirà una comprensione più accurata delle preferenze e dei modelli comportamentali, migliorando la previsione della domanda. Questa accuratezza aiuterà i retailer a prevenire l’eccesso o la carenza di stock, riducendo la necessità di applicare degli sconti periodici e minimizzando i costi di magazzino. Questo aspetto è particolarmente importante quando si tratta di creare e mantenere un’esperienza fluida sia per il personale sia per i clienti.

 

I retailer possono ottenere vantaggi anche in chiave di loyalty?

Le informazioni ottenute dalla rete saranno particolarmente utili ai retailer, che potranno sfruttare questi dati per creare esperienze iper-personalizzate. Molti utilizzano programmi di fidelizzazione generici per raccogliere dati sulle abitudini di spesa dei clienti. Basandosi invece sugli insight generati dall’evidenza dei dati, sarà possibile offrire un reale valore aggiunto, favorendo un’esperienza cucita su misura e capace, pertanto, di aumentare la fedeltà dei consumatori. Anche i dati demografici e la segmentazione dei clienti derivanti dall’attività online rappresentano un vantaggio fondamentale per i retailer. I dati demografici come l’età o il sesso e la geolocalizzazione possono aiutare a segmentare meglio la platea dei clienti. Un’accurata classificazione consente di adattare i messaggi di marketing e gli assortimenti di prodotti a gruppi specifici di clientela, migliorando il coinvolgimento e le vendite. Inoltre, i dati demografici possono essere sfruttati per una personalizzazione sempre maggiore dell’esperienza anche a favore degli obiettivi di sostenibilità: ad esempio, introducendo delle categorie di prodotti “suggeriti per te”, riducendo la sovrapproduzione e minimizzando gli sprechi grazie a una previsione più accurata della domanda.

 

Quali sono gli strumenti più efficaci per raccogliere i dati di rete?

Più specificamente per gli acquirenti online, i dati comportamentali vengono raccolti dai retailer in diversi modi: ad esempio, monitorando le visualizzazioni delle pagine, gli articoli aggiunti al carrello e il tempo trascorso sulle varie pagine dei prodotti. Nei negozi fisici, invece, si possono utilizzare diversi strumenti, come i carrelli intelligenti e persino l’analisi video, per comprendere come i clienti si spostano all’interno dello store, il tempo di permanenza e le sezioni del negozio più frequentemente visitate. In definitiva, i dati di rete forniscono ai retailer preziosi insight sulle preferenze dei clienti e sulle abitudini di acquisto, consentendo loro di personalizzare le esperienze, ottimizzare il layout dei negozi e migliorare le strategie di vendita complessive. I dati di rete diventano così uno strumento potente non solo per migliorare l’efficienza operativa, ma anche per offrire esperienze significative e personalizzate in grado di fare breccia nei consumatori di oggi.

       
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