Anno 2020
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Differenze inventariali nella GDO: occorrono standard di misurazione condivisi e nuove strategie di loss prevention
Dalla recente ricerca “Le differenze inventariali nella GDO in Italia: classificazione, misurazione e nuove strategie di prevenzione”, realizzata da Crime&tech, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore - Transcrime, con il supporto di Checkpoint Systems, emergono sia le modalità che le strategie con cui i player della GDO, in Italia, affrontano la questione delle differenze inventariali.
I dati sono state raccolti attraverso interviste individuali e un focus group, coinvolgendo un campione di operatori della GDO rappresentante oltre il 40% del fatturato di settore a livello italiano e includendo più di 7.500 punti vendita tra store di prossimità, supermercati, ipermercati e cash and carry presenti sul territorio nazionale.
Nel dettaglio, il report rileva che le differenze inventariali rappresentano un tema particolarmente complesso che coinvolge diverse funzioni aziendali: le cause possono essere di natura operativa, derivanti da errori o da inefficienze nei processi interni e di natura criminale, imputabili a comportamenti illeciti da parte di clienti, staff interno o fornitori esterni.
La maggioranza delle insegne tende ad attribuire la quota di differenze inventariali sconosciute a cause di origine criminale, ciò nonostante, tale considerazione può essere fuorviante senza un’analisi preliminare, specialmente, in un settore come quello della GDO. Inoltre, emerge l’assenza di standard condivisi attinenti alla definizione e alla misurazione delle differenze inventariali: ciò può creare problemi di comparabilità e di definizione di benchmark comuni per il comparto.
Per quanto riguarda le strategie di contrasto adottate dalla maggioranza delle aziende, si basano sulla riduzione delle differenze inventariali di natura criminale, con il coinvolgimento della sola security e/o di altre aree dell’azienda. Il contrasto delle differenze di natura operativa, invece, rappresenta una priorità per un numero inferiore di aziende.
Il report, riferendosi alle soluzioni di contrasto al fenomeno, indica il miglioramento della produzione, l’integrazione e l’analisi dei dati provenienti sia dalla rete di vendita che dai magazzini tramite il ricorso a tecnologie innovative. In tale quadro, risulta particolarmente cruciale investire sula formazione dei dipendenti, dal momento che potrebbe aumentare l’efficacia delle strategie di loss prevention.
Nello scenario distributivo italiano, il contrasto alle differenze inventariali di natura criminale si concentra su un tris di aree principali: la protezione del punto vendita da minacce esterne, la protezione del singolo prodotto e l’analisi dei dati rivolta a identificare fenomeni di infedeltà e frodi. Come prevedibile, l’emergenza Coronavirus ha causato, stando alla percezione più diffusa, una diminuzione generale delle differenze inventariali di origine criminale, anche se, a volte, è stato rilevato un aumento dei casi di infedeltà interna.
Marco Dugato, Amministratore di Crime&tech e Ricercatore di Transcrime, ha così commentato: “Questo studio rappresenta un ulteriore passo verso una migliore comprensione del fenomeno delle differenze inventariali nella GDO, nelle dimensioni legate all’operatività aziendale e ai fenomeni di natura criminale. L’obiettivo per il futuro è che le informazioni raccolte in questo report possano servire da punto di partenza per la creazione di uno standard di definizione e classificazione delle differenze inventariali comune a tutti i retailer”.
Alberto Corradini, Business Unit Director di Checkpoint Systems Italia, ha sottolineato: “Ancora una volta, Checkpoint Systems supporta la ricerca sulle perdite nel retail. Crediamo sia molto importante per gli operatori del settore e per chi si occupa di sicurezza valutare e definire le proprie strategie di prevenzione delle perdite, riducendo i furti e migliorando l’esperienza del cliente. In questo anno così atipico e sfidante, trovare delle best practice e stabilire una metodologia per valutare le differenze inventariali sono ancor più delle necessità e siamo sicuri che creare occasioni in cui i retailer possano confrontarsi, condividendo i propri punti di vista ed esperienze, possa essere estremamente utile in vista di un futuro sempre più omnicanale e tecnologico”.