Anno 2019
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Nielsen: convergenza on/off line ed effetto Amazon incidono sull’infedeltà alla marca
Nei confronti dei brand, i livelli di infedeltà crescono tra i consumatori di tutto il mondo, con appena l’8% di essi che preferisce rimanere sul sicuro, provando raramente nuovi brand e prodotti: è quanto emerge dalla recente analisi “Disloyalty” realizzata da Nielsen interpellando un campione composto da oltre 30mila consumatori connessi a Internet in 64 Paesi.
La ricerca documenta che i consumatori globali sono dinamicamente alla ricerca di novità e ciò grazie anche all’aumento del reddito pro capite nei mercati in via di sviluppo, che ha come conseguenza la riduzione dei rischi correlati all’acquisto di nuove referenze. Difatti, ben il 42% dichiara di provare nuovi prodotti e brand molto volentieri e il 49%, pur preferendo acquistare ciò che già conosce già, ogni tanto, afferma di essere disposto a sperimentare qualche novità.
Anche le percentuali riferite al nostro Paese sono indicative di una rinnovata voglia di novità: al 35% dei consumatori italiani piace provare nuovi prodotti e brand e il 57% è disposto a provarli ogni tanto. In generale, sono i consumatori delle regioni asiatiche e del Pacifico a evidenziare una maggiore propensione a tale trend di infedeltà: infatti, il 47% di essi dichiara di amare provare nuovi prodotti e brand. Le popolazioni del Nord America e dell’Europa, invece, sono quelle meno propense ad abbandonare i propri marchi preferiti (rispettivamente, 36% e 33%).
A livello globale, il 39% dei consumatori indica il rapporto qualità-prezzo come il fattore chiave nella scelta di un nuovo brand/prodotto, seguito da una qualità superiore (34%), dal prezzo (32%) e dalla convenience (31%). Allo stesso tempo, appena il 28% si dichiara influenzato dalla notorietà e dell’affidabilità di un brand. Inoltre, le percentuali tendono a fluttuare a seconda delle diverse categorie merceologiche.
Christian Centonze, Food Industry Director di Nielsen Italia, sottolinea: “L’aumento dell’infedeltà nei consumi crea nuovi rischi, ma anche opportunità di diversificazione dell’offerta. Parte di questa infedeltà è riconducibile al cosiddetto effetto Amazon, che ha espanso le possibilità di scelta e creato una maggiore consapevolezza sui prezzi. Ma non solo. Anche la sempre maggiore convergenza tra on line e off line cambia le logiche di relazione con i clienti. Marche e insegne devono lavorare sulla customer retention dando sempre maggiore rilevanza ai servizi correlati al prodotto, sempre più parte integrante di una relazione capace di sfuggire a una logica puramente price-based”.