Anno 2018
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IoT nel Retail: da dove iniziare?
L’Internet of Things (IoT) sta prendendo rapidamente piede in molti settori e il retail non fa eccezione. In questo segmento sempre più incentrato sul cliente, i retailer ricorrono a soluzioni IoT per migliorare se non addirittura per trasformare le proprie operazioni, rendendo i processi end-to-end più connessi e smart.
Alla base di questo trend vi è la tecnologia RFID (Radio-Frequency Identification), che si è rivelata fondamentale per i retailer che desiderano soddisfare le crescenti aspettative degli utenti nell’era della multicanalità. Vorrei analizzare di seguito alcuni punti salienti che consentono di offrire un’istantanea su come sia possibile sfruttare l’IoT per favorire la fidelizzazione dell’acquirente e migliorare il retail multicanale.
Informazioni a 360 gradi: l’RFID è una tecnologia ideale da integrare in soluzioni già esistenti nel punto vendita, quali Sorveglianza Elettronica degli Articoli (EAS), sensori di traffico o videosorveglianza. Sebbene ognuna di esse abbia una propria utilità, più soluzioni sono in grado di offrire nuovi livelli di intelligence azionabile e un programma più completo e connesso di store performance. Ciò è particolarmente rilevante in vista di una maggiore visibilità, quasi in tempo reale, sugli ammanchi e a livello di articolo nel punto vendita.
Soddisfare le esigenze dei clienti: gli importi che i consumatori sono disposti a spendere possono essere correlati alla qualità della loro shopping experience. Una migliore gestione dell’inventario assicura una maggiore accuratezza e capacità di individuare gli articoli all’interno del punto vendita. La visibilità sull’inventario è particolarmente utile per i commessi in aree quali i camerini, caratterizzati da un elevato tasso di conversion. L’RFID consente ai retailer di ottenere informazioni utili su quali articoli sono stati provati e acquistati, contribuendo a trasformare quello spazio in un’area più intelligente che favorisca l’aumento delle vendite.
Informazioni più accurate sull'inventario ed efficienza delle transazioni: grazie alla tecnologia connessa, i retailer possono effettuare conteggi accurati dei cicli, anziché fare ipotesi su articoli fuori stock o rubati. L’RFID, a livello di articolo, può accelerare il processo di ricezione e aumentare la precisione, riducendo gli errori amministrativi o gli ammanchi a causa di discrepanze nelle spedizioni, consentendo alla merce di raggiungere più rapidamente il magazzino e al personale di dedicare più tempo al cliente invece che alle operazioni di back-room. Tutto ciò velocizza i conteggi fino a 50 volte rispetto a quelli manuali.
Offrire un’esperienza di vendita unificata: con una miriade di dispositivi che forniscono informazioni ai consumatori, il percorso di acquisto inizia, in genere, con una combinazione di navigazione mobile e on line. Una visibilità affidabile e precisa a livello di articolo è necessaria per consentire ai retailer di offrire tutte le opzioni di evasione degli ordini richieste dai clienti, come, per esempio, l’acquisto on line con ritiro nel punto vendita (BOPIS). Per riuscire a operare con successo in questa direzione, i retailer dovrebbero prima assicurarsi di disporre di personale, procedure e soluzioni tecnologiche in grado di supportare tali programmi.
Dai centri di distribuzione alle back-room, dagli scaffali, ai camerini fino alle casse, le tecnologie IoT consentono ai retailer di sfruttare l’accuratezza dell’inventario per beneficiare di informazioni complete sulle proprie operazioni di business. Tali soluzioni contribuiscono a creare una solida rete di commessi preparati e, di conseguenza, ad aumentare la soddisfazione dei clienti.
Luca Cappellini
Retail Market Director di Tyco Retail Solutions
(www.tycoretailsolutions.com)