Anno 2018
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Davide Pellegrini di Ubiq presenta l’App Ti Frutta per il retail cashback
Con l’App Ti Frutta, i consumatori possono guadagnare denaro contante e in modalità cashback facendo la spesa di tutti i giorni.
Ti Frutta è stata realizzata e lanciata da Ubiq Srl, società nata dall’esperienza di Ubiq Lab, ex spin-off dell’Università degli Studi di Parma. Davide Pellegrini, Presidente e Co-Founder di Ubiq e Docente di Economia e Gestione delle Imprese dell’Università degli Studi di Parma, ce ne illustra dettagli e obiettivi di sviluppo.
Come è nato il progetto dell'App Ti Frutta?
Il progetto è partito nel novembre 2015 all’interno del Dipartimento di Marketing dell’Università degli Studi di Parma, notoriamente molto specializzato nel retail marketing e ricco di talenti con profondissime conoscenze di carattere distributivo. Abbiamo coinvolto anche i colleghi della Facoltà di Ingegneria per dare vita a tecniche di riconoscimento ottico (Ocr) proprietarie che fossero in grado di leggere gli scontrini. Il primo test è stato realizzato a Modena, con 10 partner industriali. Attraverso un algoritmo intelligente, le imprese sono in grado di trovare i propri prodotti negli acquisti dei consumatori e dunque di riconoscere al cliente finale un piccolo cashback.
Ci sono state complessità iniziali?
Devo dire che il cashback ha un ordinamento molto stretto in quanto è equiparato ai soldi, ma abbiamo risolto anche questo problema, anche grazie a SIA Spa che, nel 2015, è entrata nel capitale come socio di maggioranza. Di Ti Frutta è stato apprezzato il lato innovativo di quello che, di fatto, rappresenta il primo sistema per erogare denaro a fronte di acquisti. Il contante può essere tranquillamente caricato sulla propria banca, su PayPal e Bancoposta. Abbiamo un legame molto forte con l’App Extra Sconti di Poste Italiane, poiché Ubiq fornisce a entrambi la piattaforma e i contenuti. E questa intesa si è approfondita con l’entrata di SIA che, a sua volta, è partecipata al 15% da PT. Sia vede, proprio nelle attività di cashback e in tutti i risvolti delle promozioni, un versante destinato a grandi evoluzioni.
Anche la GDO è interessata?
Naturalmente, ci siamo mobilitati anche in questa direzione, per chiudere il cerchio, coinvolgendo tutta la filiera del largo consumo. Alla distribuzione il cashback è sicuramente gradito, ma, per fare dialogare Ti Frutta con il retail, occorrono alcune piccole integrazioni del sistema casse e una mentalità pronta a superare la vecchia logica del volantino. Ma sono fiducioso sul fatto che qualche grande operatore sarà disposto a compiere il primo passo, sia perché ormai siamo ben conosciuti e diffusi, sia perché abbiamo un borsellino ricco, che può arrivare già a un centinaio di euro. E, poi, ci sono alcune esperienze estere molto significative: negli USA, Walmart ha accettato la sfida. Grazie a Ibotta, App praticamente identica alla nostra, ha riportato, in un anno, 275 milioni di dollari di cashback. Al colosso di Bentonville, poi, si sono aggiunti altri grandi, come Kroger e Walgreens.
È possibile integrare Ti Frutta con le fidelity card?
Quando parlo di modifiche al sistema casse, intendo proprio questo. Non è un’operazione costosa o complessa e le capacità ci sono tutte. Ma il problema vero è comprendere quanto la nostra GDO sia pronta a evolvere anche su questo versante: allo stato attuale, parlando di tecnologie, l’attenzione sembra infatti puntata sui pagamenti digitali e ciò a prescindere dal fatto che le nuove soluzioni sono in fondo riservate a utenti giovani o, quanto meno, sotto i 50 anni.
Ti Frutta consente comunque di raccogliere dati molto interessanti…
Certamente, ma il vero obiettivo è semplificarne la lettura. Oggi le aziende hanno fin troppi dati che, spesso, non utilizzano al meglio perché sono troppo concentrate su obiettivi di breve termine e dedicano le loro energie al raggiungimento dei target in volume. Insomma, l’oggi continua e prevalere sul domani e sulla pianificazione di fatturati più interessanti per il futuro.
Quali saranno le vostre prossime tappe?
Intanto, il consolidamento del nostro rapporto con Poste Italiane, che ci permetterà di raggiungere la giusta massa critica. Naturalmente, la crescita passa anche attraverso l’espansione del portafoglio di aziende partner, spiegando loro che i cambiamenti del mercato sono sempre graduali. Mi aspetto, infine, lo sviluppo di nuovi progetti nell’area delle soluzioni verticali dedicate a singole imprese e nel data-brockering, grazie alla qualità dei dati che raccogliamo.