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La Champions League è l’asso nella manica di Amazon Prime Video?
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Amazon è un colosso dell’e-commerce di proprietà di Jeff Bezos presente sul web dal 1995. Inizialmente l’azienda era specializzata nella vendita di libri e oggi è uno degli e-commerce più importanti al mondo e non solo.
La diversificazione aziendale di Amazon ha colpito diversi fattori, dallo streaming, sia video sia musicale, al clouding. Da qualche anno è riuscito a entrare nel mondo dello streaming di eventi sportivi, riuscendo a strappare incontri e partite in esclusiva alle grandi aziende televisive.
Nella sua offerta annuale dunque Amazon non solo permette ai propri utenti Prime di ottenere sconti, spedizioni senza costi, server dedicati per condividere i propri file in-cloud, un ingente parterre di film e serie tv, ma anche eventi sportivi di primissima qualità. Il tutto all’interno del proprio abbonamento.
La scommessa di Amazon per dominare il mercato
Bezos è stato da sempre molto ambizioso, determinato ad ampliare il suo business e la lista di servizi offerti da Amazon. Dopo aver ottenuto successo dal servizio di spedizioni, dalla produzione di e-reader e dopo aver addirittura meditato il lancio di un portale di scommesse sportive Italia, ha puntato sullo streaming online, creando una piattaforma capace di tenere testa a Netflix, colosso del settore.
La differenza tra le due società risiede nel loro core business, la prima è incentrata sull’e-commerce per poi svilupparsi in tantissime direzioni, l’altra è interamente incentrata sullo streaming di film online.
Amazon ha da tempo scelto di abbandonare la semplice distribuzione video per dedicarsi in primis alla produzione, con l’acquisto degli studios della Metro Goldwyn Mayer, e poi alla trasmissione di eventi sportivi in diretta.
Prime Video per lo sport
È da tempo che Amazon si batte per la spartizione dei diritti televisivi sugli eventi sportivi. Inizialmente ha deciso di investire sul football americano, virando poi sul calcio, ma solo con qualche sporadica partita. Oggi, a distanza di qualche anno, ha l’esclusiva sulla miglior partita di Champions League del mercoledì sera.
Naturalmente questa scelta sta incrementando il numero di abbonamenti annuali ad Amazon. Nel 2023 gli utenti ufficiali ammontavano a 6,7 milioni, il 3,1% in più rispetto all’anno precedente. Netflix invece è passata da 8,9 milioni di utenti nel 2022 a 8,7 milioni nel 2023. Dunque l’1,6% in meno.
Sicuramente Netflix sta pagando gli aumenti di prezzo e le discutibili scelte aziendali, ma questi numeri non possono che testimoniare l’incredibile crescita di Amazon sotto ogni punto di vista. La scelta di entrare nel mercato delle pay TV, aumentando di pochissimo l’abbonamento annuale su tutti i servizi, sta pagando e non poco.
Prime, Sky e Dazn
In uno scenario in cui lo streaming di eventi sportivi è in preda al caos, la piattaforma streaming di Amazon ha scelto di essere un’alternativa valida ai colossi di Sky e Dazn. In primis ha investito sul servizio tecnico, infatti lo streaming degli eventi sportivi è a dir poco perfetto, poi su coloro che devono raccontare questo sport.
Ex sportivi e giornalisti del calibro di Sandro Piccinini, Luca Toni, Clarence Seedorf, Massimo Ambrosini, l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese e tanti altri. In futuro Prime Video potrà sicuramente competere ad armi pari con i maggiori competitor, ma di certo ciò che farà la differenza sarà sempre il costo dell’abbonamento.