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Snapchat: la Realtà Aumentata guida il futuro dello shopping online
Quali possibili evoluzioni potrà subire in futuro il modo di fare shopping? Quale sarà il rapporto tra gli acquisti effettuati sui punti vendita fisici e quelli effettuati online? A queste e ad altre domande ha cercato di dare una risposta lo studio “Il futuro dello shopping”condotto in 12 Paesi da Foresight Factory, per conto di Snapchat.
Le risposte fornite dalla survey parlano chiaro e non lasciano spazi a dubbi di sorta. E vedono nell’utilizzo sempre più diffuso ed efficace delle più innovative piattaforme tecnologiche un ottimo strumento per far fronte alla profonda crisi economica in cui versano i mercati, nonché alle nuove abitudini d’acquisto imposte dall’attuale pandemia.
Una delle innovazioni più interessanti e potenzialmente “rivoluzionaria”, soprattutto nel colmare il divario tra acquisti fatti nella vita reale e online, è sicuramente la Realtà Aumentata, tecnologia già utilizzata dal 13% dei consumatori italiani durante il loro processo d’acquisto. Un’implementazione che, secondo il 24% degli intervistati, promette di migliorare – se non addirittura stravolgere - le loro abitudini nel fare shopping in rete: oltre a rappresentare una sicura leva per aiutare a superare le principali barriere che ancora rallentano la crescita del commercio elettronico nel nostro Paese, come l’impossibilità di provare i prodotti prima di acquistarli (42%), l’impossibilità di toccare i prodotti (41%) e l’impossibilità di vederli di persona (37%), l’uso della Realtà Aumentata è in grado di fornire ai retailer la via più sicura per ottenere una differenziazione del percorso d'acquisto, nonché un vantaggio competitivo e, conseguentemente, maggiori ricavi. Basti infatti pensare che in Italia, di tutti i capi d'abbigliamento acquistati online e restituiti nell’ultimo anno, il 37% si sarebbe potuto potenzialmente evitare con l’utilizzo di questa tecnologia, con un potenziale risparmio di 272 milioni di euro: oltre il 43% dei resi, difatti, sono legati a errori di taglia, un problema che, proprio il try-on virtuale, aspira a far superare definitivamente. E non solo: ben il 56% degli interpellati afferma che l’introduzione di questa nuova piattaforma tecnologica l’ha incoraggiato in passato ad effettuare degli acquisti non precedentemente programmmati.
Sempre secondo il report di Snapchat, inoltre, l'utilizzo dell'AR aumenterà entro il 2025: si prevede che in meno di 5 anni si registrerà un aumento del 27% nella proporzione di acquirenti della Gen Z che utilizzerà l'AR prima di acquistare un prodotto, arrivando a uno scenario in cui quasi 3 Gen Z su 10 faranno shopping grazie alla realtà aumentata. Tra le principali motivazioni a suo favore, commpaiono la possibilità di vedere come starebbero i prodotti (37%), vederli a 360° (34%) e capirne la dimensione esatta (34%); nel caso dei complementi d’arredo, invece, a farla da padrone vi è la possibilità di visualizzare i prodotti all’interno dell’ambiente prescelto (28%). Per quanto riguarda invece la tipologia di prodotti a trarre vantaggio da questa nuova modalità d’acquisto vi sono in primis i prodotti di moda e di bellezza, entrambi indicati dal 33% dei rispondenti. Seguono mobili (28%) e articoli di lusso (18%).
Unitamente alla Realtà Aumentata non poteva poi non comparire lo strumento “principe” dell’acquisto online, lo smartphone, quello che, oltre ad aver stravolto il nostro modo di comunicare e socializzare, sta pian piano influenzando – e non poco - anche le nostre abitudini quotidiane, non ultime quelle di acquisto. Oggi, lo smartphone è infatti il canale preferito dal 31% dei consumatori italiani per lo shopping, percentuale che sale al 43% se si considera la Gen Z e al 46% i millennial. Inoltre, la pandemia ha inevitabilmente spostato molti acquisti sui dispositivi mobili per più di due italiani su cinque (42%).
Non solo. Lo smartphone viene anche utilizzato da oltre la metà (57%) degli italiani quando si trova all’interno di un negozio per cercare maggiori informazioni su un prodotto e per confrontare i prezzi (52%).
Il computer viene invece scelto da meno di un terzo degli intervistati (29%), mentre al primo posto restano ancora irremovibili gli acquisti effettuati in negozio (40%).
“La crescita dello shopping online ha indubbiamente avuto un impatto sugli acquisti nei negozi tradizionali nel corso degli ultimi anni, tendenza che si è ulteriormente accelerata durante la pandemia. Ma la tecnologia ha anche aiutato e ispirato i retailer a contribuire alla crescente sovrapposizione tra ambienti online e fisici, e oggi è diventata fondamentale per molte delle nostre esperienze quotidiane. In questo modo la tecnologia, piuttosto che annunciare ufficialmente la fine del commercio al dettaglio nei negozi fisici, ha favorito una trasformazione che è vantaggiosa sia per i consumatori che per i commercianti,” ha commentato Claire Valoti, VP EMEA di Snap Inc. “Noi di Snap crediamo che la tecnologia possa essere uno strumento abilitante di grande aiuto, che offre l'opportunità di fare cose che non eravamo in grado di fare prima, o di farle meglio. Fin dai nostri inizi, quasi un decennio fa, abbiamo riconosciuto che la fotocamera si stava evolvendo da strumento per conservare i ricordi a mezzo con cui le persone potevano esprimersi e condividere con gli amici i propri sentimenti mediante le immagini. Col tempo abbiamo capito che la fotocamera possedeva un potenziale molto più ampio e che rappresentava un collegamento dinamico tra il mondo fisico e quello online, era in grado di avvicinarli.”