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L'online spinge la crescita del mercato dell'usato

24 miliardi di euro pari all’1,4% del PIL nazionale. È questo il valore generato dal mercato dell’usato nel 2021un fenomeno che sembrai essere entrato a tutti gli effetti tra i comportamenti di consumo abituali degli italiani.


Sono infatti quasi 23 milioni gli italiani che hanno scelto questa forma di economia circolare e il 66% di chi ha comprato ha guardato alla second hand come primo canale di riferimento, dimostrando, di considerare questa modalità come un modo smart di fare spazio, dare valore agli oggetti e guadagnare. Il tutto all’insegna della sostenibilità, che rimane il primo valore di riferimento dell’economia dell’usato.

A rivelare tutto questo è l’ottava edizione dell’Osservatorio Second Hand Economy condotto da BVA Doxa per Subito che ha analizzato comportamenti e motivazioni degli italiani rispetto alla compravendita dell'usato.

La spinta più significativa a questa crescita deriva soprattutto dal volume degli affari online che costituisce quasi il 50% del totale ed è passato da 5,4 miliardi di euro nel 2014 a 11,8 nel 2021, con una crescita netta di 1 miliardo di euro anno su anno. È quindi proprio grazie all’online che il valore totale della second hand nel 2021 è tornato a livelli pre-pandemia, perché offre un’esperienza d’acquisto sempre più simile a quella dell’'e-commerce, rispondendo alle mutate esigenze dei consumatori.

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Ben il 69% di chi ha comprato e venduto oggetti usati, infatti, lo ha fatto attraverso questo canale perché più veloce, offre una scelta più ampia e consente di fare tutto comodamente da casa. Dal 2014 al 2021, cresce dal 30% al 70% il numero di chi si rivolge all’online per acquistare mentre chi vende passa dal 45% al 72% attestando una crescita sia in termini assoluti sia di frequenza. In particolare, nel 2021 l’online supera l’offline anche come canale più utilizzato per l’acquisto, mentre per la vendita era già assestato, e in maniera cross target.

La frequenza della compravendita di usato continua poi a crescere insieme al numero di oggetti comprati e venduti. Dall’Osservatorio emerge difatti che il 72% di chi ha acquistato e il 69% di chi ha venduto lo fa almeno una volta ogni 6 mesi. Inoltre, il 72% di acquirenti e il 76% di venditori dichiara di avere comprato almeno lo stesso numero di oggetti dell’anno precedente, In pratica una volta scoperto questo mercato e sperimentata l’immediatezza e la facilità di utilizzo, fare second hand diventa una sana abitudine che attrae ogni anno nuove persone.

Sempre nel 2021 è anche cresciuto il numero di chi si rivolge alla second hand per vendere. Dal 2020 infatti, in moltissimi hanno scelto di affidarsi, per necessità o per la maggiore disponibilità di tempo o ancora per le mutate esigenze di vita e del modo di vivere la casa, alla second hand scoprendo così un nuovo modo di liberarsi del superfluo, ma anche una fonte di guadagno extra. In particolare, se si analizza il guadagno di chi ha venduto oggetti usati nell’ultimo anno possiamo parlare di una stima media di 1.121 euro.

L’Osservatorio prende inoltre in esame categorie e oggetti più popolari nella compravendita dell’usato dove in generale vediamo tornare a crescere il volume della compravendita dei Motori di seconda, seguito da Casa&Persona ed Elettronica, che mantengono un trend di crescita costante, mentre Sport&Hobby, dopo il boom del 2020 torna ai livelli pre-pandemia.

Le prime tre motivazioni che inducono a comprare beni usati sono: il risparmio, che si attesta al primo posto, segue l’essere contrari agli sprechi e credere nel riuso e il podio si chiude con la convinzione che la second hand sia un modo intelligente di fare economia che rende molti oggetti più accessibili.

Per chi vende la prima motivazione, per ben il 79% degli intervistati, è invece liberarsi da oggetti che non si usano più, seguita dal riuso e all’essere contro gli sprechi mentre per il 39% dei rispondenti si vende usato per guadagnare. 

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“La second hand economy nel 2021 entra a tutti gli effetti tra le abitudini di consumo degli Italiani, grazie anche al ruolo propulsivo del digitale, che si è evoluto attraverso l’introduzione di servizi sempre più integrati, che consentono di gestire la compravendita totalmente da smartphone, senza muoversi da casa. Subito ad esempio ha sviluppato il servizio Tuttosubito, che permette di comprare e vendere a distanza e in sicurezza, offrendo una customer experience sempre più simile all’e-commerce” ha commentato Giuseppe Pasceri, CEO di Subito. “Siamo quindi orgogliosi di poter contribuire all’evoluzione di questo mercato e di promuoverne i valori in Italia, dove siamo presenti da 15 anni e dove da otto conduciamo questo Osservatorio insieme a BVA Doxa proprio per  raccontare valore economico, tendenze e comportamenti di questo mercato così importante per le persone, per il Paese e per il Pianeta”.

       
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