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Le buone performance di un sito e-commerce passano per la searchability
La searchability, ossia la possibilità per l'utente di trovare il prodotto che stava cercando, è capace di decretare il successo o l'insuccesso di un sito ecommerce. A confermarlo sono le più recenti ricerche dedicate al mondo del commercio elettronico, che affermano che la barra delle ricerche è lo strumento preferito dal 30% degli che devono scegliere cosa comprare.
Sempre secondo gli ultimi dati di settore, inoltre, durante il 10% delle sessioni di acquisto viene utilizzata la search interna ai siti e un quarto delle entrate, circa il 24%, è generata proprio dagli utenti che la usano. Di contro, però, secondo le ricerche dei player di settore, il 72% degli utenti si dichiara ancora non soddisfatto delle esperienze avute, soprattutto in termini di usabilità.
Da qui, notevole importanza ai fini di una migliore performance delle vendite online, nasce l’esigenza di fissare le principali caratteristiche di una buona ed efficace search che, oltre a essere ovviamente ben visibile, deve essere innanzitutto ben fruibile dai device mobile, visto e considerato che ben il 73% del totale degli acquisti online avviene proprio attraverso smartphone e tablet, dato destinato a crescere ulteriormente del 15% entro la fine dell'anno in corso.
Altro elemento essenziale è anche la serp, ossia una pagina dei risultati, ben organizzata e soprattutto una gestione del no results particolarmente efficiente. In questo caso la user experience offerta deve essere assolutamente fluida, in modo da condurre il consumatore verso l'acquisto senza “stop and go”. Appunto per questo motivo, assumono per cui particolare importanza le implementazioni basate su Intelligenza artificiale come l’auto-complete che evita all'utente di digitare query troppo lunghe, e la correzione automatica in caso, ad esempio, di errori di battitura.
E non solo. La barra della search deve anche migliorare la ricerca attraverso la geolocalizzazione delle offerte e fornire ai brand importanti informazioni sulle proprie performance di vendite attraverso i search insight e analytics.
“Chi lavora nel campo delle vendite online da tempo guarda con interesse gli strumenti che possono rendere più o meno soddisfacente la user experience del cliente e l'efficienza della barra di ricerca è proprio uno di questi” dice Jennifer Puzzo, Head of client services di Kooomo. “Oggi il punto di svolta è l'impiego di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, pensiamo all’autocompilazione della query di ricerca o al suggerimento di ricerche correlate, tutto questo rappresenta una grande svolta nel mondo dell’ecommerce” dice ancora Puzzo. E non è un caso che proprio Amazon abbia annunciato un piano triennale di rinnovo della barra di ricerca che da solo porterebbe nelle casse del colosso delle vendite online 8,8 miliardi di profitto in più. “Qui parliamo di giganti - prosegue l'esperta - ma il miglioramento della user experience connessa alla ricerca è sicuramente una delle strategie dell’aumento delle vendite e le piattaforme che forniscono servizi ai brand non possono sottovalutarla”.
“Lo sviluppo di una barra di ricerca nativa e disponibile gratuitamente per tutti i merchant - prosegue Puzzo - è la dimostrazione del lavoro che come piattaforma stiamo portando avanti per soddisfare le nuove esigenze di clienti sempre più esigenti che cercano nel digitale esperienze di acquisto molto simili a quelle tradizionali soprattutto quando di parla di “assistenza” nelle prime fasi dell’acquisto”.