Secondo le elaborazioni su dati Istat dell’Osservatorio del Vino di Unione Italiana Vini (Uiv), realizzate in occasione della 30esima edizione di Simei in programma dal 12 al 15 novembre presso Fiera Milano, nel 2023 il giro d’affari dell’export made in Italy di macchine per bevande, enologia e imbottigliamento ha sfiorato i 2,5 miliardi di euro, facendo registrare un incremento del 18,5% sul 2022.
Questo trend positivo, confermato da un’ulteriore crescita tendenziale del 12,7% delle vendite fuori confine nei primi 7 mesi di quest’anno (per un controvalore di quasi 1,6 miliardi di euro), salvo imprevisti dovrebbe portare il saldo net exports di fine 2024 ad almeno 2,2 miliardi di euro. “Si tratta di uno dei comparti con la più alta propensione all’export – spiega Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini – un altro primato del Made in Italy e un asset per l’intero settore vino e bevande che trova il suo punto di forza nella tecnologia e nell’innovazione”.
Secondo l’analisi dell’Osservatorio, la ripresa del comparto negli ultimi 5 anni è stata sostenuta in particolare dai mercati extra-UE, che lo scorso anno rappresentavano quasi i due terzi delle vendite internazionali di macchine per bevande, enologia e imbottigliamento, in crescita del 15% rispetto ai valori del 2019. A trainare questa rimonta, le esportazioni nel primo mercato di sbocco del vino tricolore, gli Usa, che nel quinquennio hanno ampliato la quota di mercato dal 10,5% al 15,5% grazie a un balzo delle vendite del 67,5%. Non a caso proprio dagli Usa arriverà a Simei una delegazione di 70 buyer di altissimo profilo, a cui sia aggiungono altre 31 delegazioni con operatori esteri (selezionati assieme ad Agenzia Ice) provenienti da tutti i continenti.
Cresce in doppia cifra, ma sotto la media, anche il valore delle vendite nei mercati comunitari (+9,9% sul 2019), dove Germania e Francia fanno particolarmente bene (rispettivamente +16,8% e +14,7%) per poi rallentare la corsa tra gennaio e luglio di quest’anno. A fronte di una timida crescita delle piazze UE (+2,4% il risultato complessivo dell’area nei 7 mesi), risultano infatti in calo del 16,2% le esportazioni verso la Francia, mentre sono stabili quelle verso la Germania, che si lascia scavalcare dalla Spagna (a +11,5%) per valore delle vendite. Prosegue invece in volata la corsa dei mercati extra-europei, che mettono a segno un +18,4%, con l’Asia a +31,6%, l’America Settentrionale a +11% (gli Usa a +9,9%), e l’America Centro-Meridionale +9,8%.