Durante il recente evento Netcomm Focus B2B Digital Commerce dal titolo “La trasformazione omnicanale delle filiere e delle relazioni tra imprese”, è emerso che a livello mondiale l’e-commerce B2B vale oggi 23,4 miliardi di dollari (più del doppio rispetto al 2018), con una previsione di crescita del 12% entro il 2027, quando arriverà a superare i 37 miliardi di dollari (Statista).
In Europa, il valore del B2B digital commerce ha registrato un importante incremento negli ultimi anni, passando da 1,3 miliardi di dollari nel 2022 a 1,5 miliardi di dollari nel 2023, e si stima che entro la fine dell’anno raggiungerà i circa 1,67 miliardi di dollari, in crescita dell’11%. La digitalizzazione del comparto B2B coinvolge anche l’Italia, dove nel 2022 l’e-commerce B2B – secondo l’Osservatorio Digital B2B della School of Management del Politecnico di Milano – incideva del 21% sul totale del transato B2B.
“Il comparto del B2B sta assistendo a un processo di costante digitalizzazione – afferma Roberto Liscia, presidente di Netcomm – che contribuisce alla crescita dei ricavi del settore in tutto il panorama internazionale, tanto che si stima che nel 2027 arriverà a superare i 37 miliardi di dollari a livello globale. In questo contesto, l’Europa detiene il 6% del valore globale del B2B digital commerce globale, i Paesi Apac il 79% e la Cina, da sola, oltre il 40%. In Italia, dove il settore B2B è tradizionalmente guidato da dinamiche commerciali rigide e articolate che prevedono l’intermediazione di rappresentanti di vendita nella gestione delle trattative, è necessaria l’introduzione di strumenti innovativi per rispondere alle nuove esigenze dei buyer che, anche a seguito del cambio generazionale, sono sempre più orientati verso esperienze d’acquisto agili e personalizzate”.
La sfida per le aziende italiane del settore consiste oggi nell’incontrare le esigenze di seller e buyer includendo i processi di digitalizzazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie all’interno di un’ampia strategia, con l’obiettivo di integrare i sistemi aziendali già esistenti e di rispondere prontamente alle nuove esigenze del mercato. Il settore del B2B in Italia si affaccia oggi all’introduzione e al dominio di tecnologie quali il machine learning e l’AI e allo sviluppo di sistemi come l’headless commerce, che consiste nella separazione tra front-end e back-end di applicazioni e siti di e-commerce, e il composable commerce, un’architettura basata sulla selezione delle migliori soluzioni commerciali per creare una “composizione” di servizi ad hoc.
Queste soluzioni avanzate consentono di gestire in modo più efficiente e disintermediato i processi di vendita, dove autonomia e agilità si presentano come elementi imprescindibili. Secondo Netcomm, dunque, le aziende del nostro Paese dovranno andare incontro a un ripensamento della struttura organizzativa, sempre più orientata alla costruzione di un e-commerce omnicanale e ibrido, in cui anche la figura del venditore subirà una necessaria trasformazione, passando dal ruolo di order manager a quello di brand ambassador grazie all’acquisizione di nuove competenze finalizzate alle vendite ibride.