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Pagamenti digitali: obiettivo 100 miliardi di euro entro il 2020
Le nostre vite sono ormai indissolubilmente legate alla tecnologia. Computer, smartphone e tablet rappresentano vere e proprie “propaggini” di noi stessi, apparecchiature senza le quali, oggi, difficilmente riusciremo a svolgere anche le più semplici operazioni. Una tendenza che andrà intensificandosi anche nel prossimo futuro, quando l’Internet of Things e l’Intelligenza Artificiale avranno una diffusione capillare.
In questo contesto, anche l’esperienza di acquisto sta vivendo una fase di trasformazione radicale. L’aumento della digitalizzazione, infatti, sta mutando le aspettative e le esigenze dei consumatori, costringendo anche il settore bancario e quello dei pagamenti in generale a sviluppare un approccio ancora più incentrato sul cliente. La rivoluzione digitale e il cambiamento nei comportamenti degli utenti finali sono anche i fattori scatenanti della crescente popolarità delle App finanziarie. La diffusione di applicazioni per dispositivi mobili con interfacce user-friendly facilita l’uso di pagamenti alternativi da parte dei consumatori.
La conferma arriva anche da una ricerca condotta da PwC e Strategy&, che ha analizzato l’uso della tecnologia nella vita di tutti i giorni, censendo le abitudini di acquisto on line dei consumatori e la loro disponibilità a utilizzare metodi di pagamento innovativi. Secondo questo studio, condotto su un campione di 1.700 persone residenti in tutta Europa, il 48% dei consumatori acquista on line tra due e cinque prodotti al mese, mentre il 20% più di cinque. Per farlo, il 38% preferisce utilizzare la carta di credito tradizionale, mentre l’8% usa modi di alternativi. Insomma, le abitudini dei consumatori stanno cambiando, come testimonia proprio la crescente popolarità dello shopping on line, trainati dai cosiddetti Millennials.
E le aziende del settore del digital payments come stanno reagendo a questo mutamento? Lo abbiamo chiesto ad alcuni dei principali protagonisti del comparto.
Parola d’ordine: semplificare
Vincere la diffidenza verso tutto ciò che è diverso dal contante è la sfida che il settore del digital payments ha dovuto superare in questi anni. Oggi il comparto sta crescendo a ritmi sostenuti, proprio perché gli italiani hanno iniziato a superare la sfiducia iniziale: secondo l’Osservatorio Mobile Payments&Commerce del Politecnico di Milano, le nuove modalità di pagamento rappresentano un mercato che vale oggi 46 miliardi di euro e si stima che, nel 2020, il valore sarà più che raddoppiato. “Dai dati del Politecnico è emerso, inoltre, che, nel 2017, Satispay si è imposta quale traino per la crescita dei pagamenti instore, coprendo con oltre 35 milioni di euro il 50% del valore totale delle transazioni eseguite nei negozi”, sottolinea Andrea Allara, Head of Sales and Business Development dell’azienda, “una grande soddisfazione che conferma il valore aggiunto del nostro servizio”. Il pagamento è un gesto che fa parte della vita quotidiana di chiunque, che spesso comporta anche un certo dispendio di tempo. Oggi, proprio per questo motivo, il consumatore apprezza tutto ciò che gli consente di velocizzarlo e semplificarlo in ogni occasione, dall’acquisto di un caffè, al bollo auto o a una ricarica telefonica. “La nostra missione è la semplificazione della vita per i membri della nostra community ed è esattamente questa la direzione in cui sta andando Satispay che, partendo da un sistema di pagamento estremamente semplice e competitivo, ha iniziato a costruire servizi ad alto valore aggiunto che consentono di fare tutte queste cose in modo rapido, direttamente dall’applicazione”.
Spiega ancora Allara: “A questo proposito, credo sia interessante analizzare alcuni dati di uno degli ultimi servizi che abbiamo lanciato: la funzionalità Risparmi, che consente di creare dei salvadanai virtuali per degli obiettivi specifici, come un regalo, un viaggio, il dentista o qualsiasi altra cosa e di alimentarli in modi diversi, con gli arrotondamenti dei pagamenti effettuati dall’app, con i cashback, accantonando una cifra prestabilita ogni settimana o anche attraverso la combinazione di tutte queste modalità. Ebbene, in poco più di due mesi sono stati oltre 73 mila i salvadanai aperti per un accantonamento complessivo di oltre 3 milioni di euro, cifra che cresce quotidianamente”. A queste persone in futuro sarà possibile offrire anche l’opportunità di fare investimenti in base alle loro possibilità e necessità. “Per esempio, potrebbero scegliere di sottoscrivere un fondo pensione, o un’assicurazione temporanea. Siamo solo all’inizio di un’evoluzione che, pur mostrando già molte prospettive, per molti versi è ancora inimmaginabile”, conclude Allara.
Educazione ancora carente
Il digital payment è certamente un settore che, ogni anno, denota una forte crescita sia in termini percentuali che numerici. I dati dell’Osservatorio Mobile Payments&Commerce del Politecnico di Milano hanno, inoltre, messo in luce un notevole aumento per il mobile payment, che nel 2017 è salito del 60% rispetto all’anno precedente, con un transato di 6,7 miliardi di euro. Più in generale, il new digital payment segue un trend di crescita molto elevato, che oscilla dal 20 a oltre il 40% negli ultimi tre anni. “La sensazione per il 2018 è che questo mercato stia continuando a crescere, confermando la tendenza degli anni scorsi e in linea con la previsione per il 2020, che prevedono il raggiungimento di 100 miliardi di euro di transato”, sottolinea Angelo Grampa, Amministratore Delegato di PayTipper. Le prospettive sono dunque positive, soprattutto se pensiamo alle generazioni più giovani che sempre di più utilizzano le app mobili ed effettuano pagamenti elettronici sul web e su smartphone. “La crescita sarà sempre maggiore e più evidente con l’aumento del loro potere d’acquisto”, conferma Grampa, “Gli aspetti più critici di questo settore rimangono però l’educazione e l’informazione, entrambe al momento abbastanza carenti e poco efficaci nei confronti di alcune fasce di popolazione. Esiste ancora molto timore nell’utilizzo di strumenti elettronici, per l’errata convinzione che questi mezzi di pagamento non siano sicuri. È vero invece il contrario, in quanto il consumatore che utilizza la propria carta di credito è sempre coperto da eventuali frodi”.
L’offerta di PayTipper in questo settore si rivolge sia ai consumatori finali che agli esercenti. Per questi ultimi, l’obiettivo è fornire loro servizi a valore aggiunto che si sommino al servizio standard. “Nella nostra strategia, il POS diventa uno strumento universale di accettazione di pagamenti, compresi bollettini e avvisi emessi dalla Pubblica Amministrazione (PagoPA), buoni pasto e, in generale, tutti i prodotti e servizi della propria attività commerciale”, spiega Grampa. Dal lato del consumatore finale, invece, l’offerta dell’azienda si sta ampliando e la sfida sarà creare soluzioni multicanale che si rivolgano sia al pubblico giovane che a quello più anziano. “La multicanalità deve però essere realizzata senza cannibalizzare il canale tradizionale con quello digitale”, conclude Grampa, “PayTipper ha in cantiere un’iniziativa che ha l’obbiettivo di creare un’opportunità di pagamento basata sui nuovi strumenti digitali, coinvolgendo attivamente sia dal punto di vista della diffusione sia del guadagno anche i punti vendita tradizionali”.
Lo smartphone è il nuovo portafoglio
Un QR code e uno smartphone: nel prossimo futuro potrebbero essere le uniche cose di cui avremo bisogno per effettuare un pagamento. Ma anche nel presente, come dimostra Alipay, la piattaforma lanciata dal colosso cinese Alibaba e disponibile anche in Italia, che al momento si rivolge principalmente proprio alle persone provenienti dal grande Paese asiatico, siano essi turisti oppure locali. “Con Alipay il pagamento diventa parte di un’esperienza di acquisto più ampia, uno strumento utile anche per conoscere il merchant e controllare le promozioni”, spiega Pietro Candela, Responsabile Italia dell’azienda, “Si tratta, infatti, di una super app che racchiude in sé le funzionalità presenti in altri celebri portali come Groupon, Maps e TripAdvisor. Sono oltre 100 i servizi offerti, come, per esempio, la possibilità da parte del merchant di inviare notifiche push con offerte speciali”. L’interpretazione cinese dei pagamenti mobili racchiude quindi in sé un’esperienza di acquisto allargata. “Se intercetto il cliente prima della compravendita, spingendolo a comprare di più, oppure a entrare nel mio negozio per scoprire le offerte speciali, posso offrire un valore aggiunto al retailer grazie alla tecnologia”, sottolinea Candela.
Utilizzando un’efficace metafora, Candela paragona poi l’esplosione dei mobile payment a una palla di neve che, rotolando, comincia a ingrandirsi sempre di più: “In Cina il fenomeno è già estremamente diffuso e oggi i pagamenti digitali sono superiori all’utilizzo del contante. Questo perché c’è stato un salto generazionale: se prima infatti esisteva un ritardo rispetto all’Europa sull’utilizzo delle carte di credito, oggi si è passati direttamente allo smartphone per effettuare praticamente qualunque attività. Anche nel Vecchio Continente, comunque, la diffusione dei pagamenti digitali è in aumento, grazie soprattutto a una riduzione dei costi e alla tracciabilità e comodità dei nuovi strumenti”. L’innovazione tecnologica prosegue, quindi, la sua marcia inarrestabile, come dimostra anche una novità che la stessa Alipay sta lanciando sul mercato. “Stiamo provando un nuovo servizio che permetterà di ordinare e pagare al ristorante semplicemente attraverso il QR code, senza bisogno dell’aiuto del cameriere a cui spetterà soltanto il compito di portare le ordinazioni, evitando così anche le difficoltà dovute alla barriera linguistica”, conclude Candela.
L’Intelligenza Artificiale rivoluzionerà il settore
Nel mondo, oggi, circa il 30% dei pagamenti negli e-commerce è effettuato tramite smartphone. Un dato, quello indicato da Claudio Carli, Marketing Manager di Ingenico, che testimonia quanto sia ormai diffuso l’utilizzo di strumenti digitali. Ma questo è soltanto l’inizio di una rivoluzione che ben presto porterà a ulteriori innovazioni. “Per esempio, si potrà utilizzare la biometria per identificare la persona in maniera univoca, laddove oggi si utilizza un pin o la firma”, analizza Carli, “oppure ancora l’impronta digitale, come stanno già iniziando a fare importanti player. In Giappone, inoltre, è già stato introdotto il facial recognition: basta mettersi di fronte a un terminale che, una volta riconosciuta la persona, dà il via al pagamento. Tutte soluzioni possibili grazie all’intelligenza artificiale e quindi la capacità della macchina di identificare gli individui, capire i loro gusti in base agli acquisti e proporne di nuovi”. Se quello elencato sin qui sarà molto probabilmente il futuro, il presente è rappresentato da soluzioni che introducono diverse innovazioni come, per esempio, Axium di Ingenico.
“Si tratta di una piattaforma che darà accesso a un intero ecosistema di servizi in cloud ideato per ottimizzare le attività degli esercizi commerciali. Il sistema operativo Android e la piattaforma sicura Telium Tetra saranno integrati per far convergere presso il punto cassa servizi di business e pagamenti elettronici”, spiega Carli, “Axium consentirà quindi di dare valore ai punti cassa, integrando le funzioni di accettazione dei pagamenti e quelle di gestione della cassa con soluzioni a valore aggiunto per ampliare il business e migliorare l’operatività”. Ingenico ha pensato, poi, anche ai piccoli commercianti, quelli che con più fatica hanno la possibilità di introdurre forme alternative di pagamento per ragioni sia culturali che economiche. “PIN on Mobile è la soluzione che abilita i merchant ad accettare pagamenti con carta direttamente attraverso il proprio smartphone, dotato di un dispositivo per la lettura delle carte che consente al cliente di digitare il pin direttamente sullo schermo dello smartphone senza rischio per la sicurezza”, afferma Carli e aggiunge “La nuova soluzione favorirà l’accettazione dei pagamenti elettronici anche presso i cosiddetti micro-merchants, quelli che effettuano poche transazioni al giorno o che sono ancora legati all’uso del contante, offrendo loro una soluzione pratica, sicura, arricchita di una innovativa user-experience e, soprattutto, consentendo loro di utilizzare il proprio smartphone anche per le attività di incasso”.
Il POS diventa ancora più “smart”
Nonostante la direzione sia ormai tracciata, l’Italia rimane ancora indietro nella diffusione dei pagamenti alternativi rispetto alla media europea: nel nostro Paese infatti solo il 23% avviene attraverso sistemi digitali, contro il 42% medio registrato nella UE, il 68% del Regno Unito, e l’85% dei paesi del Nord Europa. «L’ampia diffusione di banconote in Italia fa sì che i contanti pesino lo 0,53% sul PIL contro una media UE dello 0,46% secondo i dati del rapporto “Cashless Society di Ambrosetti”, afferma Paolo Crini, Responsabile Partnership Merchant Services di Nexi, “Allinearci al dato europeo consentirebbe di liberare risorse per 1,5 miliardi di euro l’anno, considerando che la gestione del cash costa, al sistema Paese, poco meno di 10 miliardi di euro annui secondo quanto indicato dalla Banca d’Italia”.
“Nei Paesi del Sud Europa, l’utilizzo del contante è ancora elevato e ci vorrà molto tempo per ridurlo”, gli fa eco Stefano Lenzi, POS Product Marketing Manager di Custom, azienda con la quale Nexi ha avviato una partnership per l’integrazione, nei nuovi Smart POS, di una soluzione hardware e software che permette agli esercenti di rispondere ai requisiti di legge sul rilascio dello scontrino fiscale, sull’invio telematico dei dati e della fattura elettronica. “I merchant clienti delle banche partner di Nexi che sceglieranno il nuovo Smart POS potranno, con un unico device, accettare ogni tipologia di pagamento elettronico come carte di credito e debito, prepagate, carte contactless, mobile payments, QR Code e buoni pasto e, nello stesso tempo, disporre di tutti i requisiti tecnologici per rispondere alle normative in materia fiscale”, aggiunge Lenzi.
“L’integrazione è un fondamentale passo avanti nella rivoluzione dei punti vendita perché consente di semplificare l’attività quotidiana dell’esercente, migliorare l’esperienza di pagamento del consumatore, spingere ulteriormente la diffusione dei pagamenti digitali nel nostro Paese”. “Lo Smart POS di Nexi è il device più evoluto sul mercato, un mix di design e tecnologia che permette agli esercenti di semplificare la gestione dell’attività commerciale”, prosegue Crini, “Questo perché, oltre all’accettazione di tutti i sistemi di pagamento esistenti, dà la possibilità di usare il POS come registratore di cassa grazie all’integrazione con una stampante fiscale e un software gestionale dedicato. Infine, fornisce l’accesso a diversi servizi tramite un app store dedicato al commercio e integrato nello Smart POS: un ecosistema di business che aiuta a gestire in modo semplice ed efficiente le attività del punto vendita”.
Luigi Piscitelli