Anno 2019
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Ricerca MarkMonitor: è sui social media che il 31% dei consumatori fa shopping
Dalla recente ricerca commissionata da MarkMonitor e condotta dalla società di sondaggi indipendente Vitreous World interpellando un campione composto da 2.603 consumatori di 5 Paesi (Francia, Germania, Italia, UK e USA) per valutare le rispettive esperienze sullo shopping on line, emerge che oltre il 90% dichiara di avere timore a effettuare acquisti su social media, ma che, nonostante ciò, il 31% li utilizza come piattaforma di acquisto.
L’analisi ha rivelato che le preoccupazioni maggiori sono attinenti alla sicurezza dei pagamenti (59%), alla qualità dei prodotti (56%), alla sicurezza dei dati personali (55%) e al rischio di acquistare un prodotto falso (47%). In particolare, sembra che i timori riguardanti lo shopping sui social media siano giustificati: il 31% dei consumatori sostiene di aver involontariamente acquistato prodotti contraffatti e, tra questi, il 23% afferma di aver effettuato l’acquisto proprio sui canali social.
Oltre a ciò, il 63% dei consumatori ritiene che i brand, i marketplace on line e le piattaforme di social media non operino abbastanza per proteggerli dai contraffattori, dalle frodi e, infine, dai criminali informatici.
I dati emersi sono particolarmente significativi nel momento in cui si analizza la decisione di acquisto sui social media: il fattore dominante è la reputazione del brand (55%), seguita dalle valutazioni espresse da altri utenti (48%) e dal livello di gradimento di amici e familiari (34%). Inoltre, per il 23% degli intervistati a svolgere un ruolo importante è anche il suggerimento proveniente dagli influencer.
Chrissie Jamieson, Vice President Marketing di MarkMonitor, ha così commentato: “Sempre più persone utilizzano i social media e li percepiscono sempre di più come un canale di acquisto: di conseguenza, è probabile che il numero di transazioni effettuate su queste piattaforme aumenti. La ricerca evidenzia che, indipendentemente da dove decidano di fare acquisti on line, i consumatori rimangono il principale bersaglio dei contraffattori e si aspettano sia dai brand che dalle piattaforme social una maggiore attenzione verso la sicurezza”.