Il mercato italiano dell’on line food delivery continua a crescere

Dal “Rapporto Ristorazione 2018 - I nuovi stili alimentari degli italiani”, elaborato e presentato dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi, emerge che l’on line food delivery, nel 2018, ha registrato un fatturato di 350 milioni di euro, riportando un aumento pari al +69% rispetto al 2017.

Inoltre, le previsioni stimano una fase di ulteriore crescita nel 2019. La possibilità di scegliere e di ordinare cibo da una rete sempre più vasta di ristoranti, tramite l’utilizzo di una piattaforma on line, quindi, continua a riscuotere un crescente successo da parte dei consumatori italiani che utilizzano tale servizio. In particolare, sono i consumatori giovani a evidenziare una rilevante propensione a ricorrere all’on line food delivery, grazie alla maggiore abitudine nell’utilizzo della tecnologia rispetto alle altre generazioni e ciò senza differenze significative tra gli uomini e le donne.

Per quanto attiene alle aree geografiche, attualmente, il trend risulta nettamente radicato nelle regioni del nord che in quelle del centro-sud, con la Lombardia che, nel corso del 2018, si è imposta come la regione italiana dove risiedono il maggior numero di consumatori che ordinano on line il food preferito. Per di più, lo studio targato FIPE sottolinea un’attenzione particolare da parte dei consumatori nei confronti di cibi ritenuti sani e salutari.

Nel dettaglio, tra i maggiormente ordinati on line nel 2018, ci sono, principalmente, i Poke Bowl, specialità hawaiana a base di riso e pesce crudo che si è rivelata il piatto più ordinato dell’anno appena trascorso. Per il 2019, almeno sotto il profilo dell’attenzione alla linea, emergono già alcuni aspetti di continuità con l’anno precedente.

Matteo Sarzana, General Manager di Deliveroo Italia, commenta così i dati della ricerca: “Il Rapporto FIPE dimostra che la domanda di cibo on line risponde a esigenze diverse rispetto all’esperienza che il consumatore cerca e trova nei ristoranti: esigenze legate a necessità di chi deve o preferisce restare a casa”.

Poi, Sarzana aggiunge: “In ogni caso, l’elemento che unisce chi va al ristorante o chi preferisce ordinare da casa è la qualità del cibo che resta l’aspetto più importante nelle scelte dei consumatori”.