Anno 2017
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Per Avanade, l’automazione intelligente sarà il fattore chiave per produttività e competitività
Una recente ricerca di Avanade evidenzia che, nel prossimo triennio, le imprese dovranno adottare tecniche di automazione intelligente per accrescere la produttività e per continuare a innovare.
Secondo la ricerca, oltre la metà dei leader aziendali nel mondo considera che l’automazione intelligente consentirà di “aumentare” la forza lavoro umana invece di sostituirla. Un numero cospicuo di aziende hanno raggiunto un livello di produttività impossibile da migliorare con i processi di ottimizzazione tradizionali ed è proprio per esse che l’automazione intelligente offre una nuova opportunità per differenziarsi dalla concorrenza.
Nello specifico, la ricerca fa emergere anche il bisogno di superare le resistenze di tipo culturale che ancora ostacolano la diffusione dell’automazione intelligente: infatti, il 79% dei leader intervistati riconosce la presenza di resistenze al cambiamento interne che possono frenare o arrestare l’implementazione delle tecnologie di intelligenza artificiale nelle rispettive realtà aziendali.
Dalla ricerca Avanade, emerge che:
- automazione intelligente è già in uso nel 31% delle aziende ed è previsto che il numero raddoppi entro il 2020;
- l'86% dei leader aziendali intervistati ritiene che l’introduzione dell’automazione intelligente nel corso dei prossimi 5 anni sia un requisito essenziale per essere leader nel rispettivo settore;
- i benefici primari che scaturiranno dall’utilizzo dell’automazione intelligente saranno la produttività (50% degli intervistati) e la maggiore velocità del time-to-market (45%);
- circa il 43% dei leader aziendali intervistati è sicuro che l’adozione dell’automazione intelligente renderà disponibili risorse sia per le attività più complesse che per l’innovazione.
Per quanto riguarda i consumatori che Avanade ha intervistato in Gran Bretagna, Stati Uniti e Germania, concordano con i leader aziendali nel ritenere che l’automazione intelligente permetterà ai dipendenti di concentrarsi sulle attività più complesse. Allo stesso tempo, però, il 60% dei consumatori intervistati ha affermato che l’automazione intelligente probabilmente diminuirà i posti di lavoro invece che crearne.
Adam Warby, CEO di Avanade, ha dichiarato: “I leader riconoscono il potenziale dell’automazione intelligente nel migliorare la produttività, ottenendo maggior valore dai dati e liberando gli impiegati da lavori banali e ripetitivi, consentendo loro di focalizzarsi su attività che richiedono l’intervento umano e/o aggiungono valore, come l’innovazione”.
Inoltre, Warby ha aggiunto: “Nonostante i passi avanti fatti nel superare la contrapposizione tra uomo e macchina, i lavoratori devono ancora convincersi. Per restare rilevanti, le aziende hanno bisogno di una visione per la nuova realtà AI-first e devono educare le proprie persone a riconoscere il potenziale dell’automazione intelligente per il raggiungimento di capacità personali e professionali senza precedenti”.
A livello di scenario, Avanade raccomanda alle aziende di adottare una road map che non soltanto fornisca una visione ad alto livello, ma che aiuti anche nell’impostazione di una discussione interna che coinvolga tutta la forza lavoro sugli impatti delle tecnologie di automazione intelligente.