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Technoretail - I Big Data secondo Debora Guma di Carrefour Italia
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Anno 2017

I Big Data secondo Debora Guma di Carrefour Italia

Anche nell’ambito del retail, i Big Data vengono sempre più considerati come strumenti essenziali per sviluppare vendite e nuova marginalità, agevolando i processi decisionali in azienda, aprendo scenari inediti e stimolando nuove strategie. Ne abbiamo parlato con Debora Guma, Chief Information Officer di Carrefour Italia, in occasione dell’Information Technology Forum organizzato da IKN.

A livello di strategia aziendale, qual è l’approccio ottimale per sfruttare al meglio le opportunità offerte dai Big Data?

I Big Data sono una grandissima opportunità. Fino a oggi, la grande distribuzione organizzata, in generale e Carrefour Italia, in particolare, hanno dimostrato una grandissima tradizione nell’analisi delle preferenze dei propri clienti. I Big Data hanno il grande vantaggio di mettere insieme i dati tradizionali raccolti dal lavoro della GDO: si tratta di mettere insieme dati sui quali abbiamo sviluppato modelli di analisi molto dettagliati con dati non strutturati e che provengono da comportamenti che non sono direttamente connessi all’acquisto sul punto vendita.

In tale ambito, qual è l’opportunità da cogliere?

Sono dati che assumono ancora più valore nei confronti dei clienti prospect e, in particolare, è nostro interesse trasformare il numero più ampio possibile di clienti prospect in clienti effettivi di Carrefour Italia.

Nell’ambito delle strategie di marketing e di comunicazione rivolte al consumatore, quale scenario si sta profilando sull’onda dei nuovi strumenti digitali?

Per quanto riguarda la mia valutazione sullo scenario, ritengo che ci sia stato un salto enorme sul versante dei comportamenti dei clienti e questo è proprio grazie al mondo digital. Il digital ha abituato i clienti a un elemento di partecipazione all’esperienza d’acquisto che prima veniva vissuto come un atto passivo. Il cliente acquistava ciò che veniva messo a diposizione dall’insegna.

Cosa è cambiato?

Ora, i clienti sono abituati ad avere in pochissimi secondi uno sguardo panoramico non solo sui prodotti italiani, ma anche su quelli di tutto il mondo e ciò rappresenta una grande challenge per tutti gli operatori della grande distribuzione.

In particolare, qual è un aspetto che riveste una significativa priorità in ordine ai Big Data?

Siamo in un momento delicato e di passaggio, nel senso che le generazioni più mature sono, per certi versi, anche un po’ intimorite dalla capacità delle aziende di analizzare tanti dati che le riguardano quando si utilizzano strumenti digitali, mentre, dall’altro, le generazioni giovani sono già abituate a condividere i loro dati e hanno comportamenti diversi rispetto ai loro immediati predecessori. Noi stiamo vivendo una fase di transizione e, come aziende, dobbiamo cercare di adottare dei metodi di analisi dei dati che siano adeguati sia per le generazioni più mature che per quelle più giovani.

       
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