Esplode il mercato IoT in Italia: nel 2016, +40%

Nel 2016, l’Internet of Things italiano ha raggiunto quota 2,8 miliardi di euro, registrando un incremento pari al +40%. In larga misura, tale risultato è legato sia agli obblighi normativi sui contatori intelligenti (34%) che alla diffusione di auto connesse (20%), che insieme valgono più del 50% fatturato IoT.

Seguono Smart Building (18%), Smart Logistics (9%) e Smart Home (7%). Si tratta di un mercato entrato in una fase di maturità. Questi sono alcuni dei dati più significativi che emergono dalla recente ricerca realizzata dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano. L’Internet of Things, quindi, si conferma al centro nello sviluppo digitale italiano, una crescita sospinta sia dalle applicazioni consolidate che sfruttano la connettività cellulare (1,7 miliardi di euro, +36%) che dalle applicazioni che utilizzano altre tecnologie (1,1 miliardi di euro, +47%).

Insieme al mercato, cresce anche il numero degli oggetti: infatti, è proprio nel nostro Paese che sono già 14,1 milioni quelli connessi tramite rete cellulare (+37%), senza contare gli oggetti che sfruttano altre tecnologie di comunicazione, come i 36 milioni di contatori elettrici connessi tramite PLC (Power Line Communication), gli 1,3 milioni di contatori gas che comunicano tramite radiofrequenza e i 650mila lampioni per l’illuminazione intelligente connessi tramite PLC o radiofrequenza. Di rilievo anche le soluzioni di Smart Logistics a supporto del trasporto (250 milioni di euro, 9% del mercato) che vengono utilizzate per la gestione delle flotte aziendali e degli antifurti satellitari: al termine del 2016, si sono registrati oltre 800mila mezzi per il trasporto merci connessi tramite SIM.

La Smart Home vale 185 milioni di euro e il 7% del mercato (+23%), con una marcata prevalenza di applicazioni per la sicurezza. Per la Smart Home, lo sviluppo sarà favorito dall’affermarsi di nuovi canali di vendita che moltiplicano le occasioni di acquisto (retailer multicanale, utility, telco), dal lancio sul mercato di nuovi prodotti e servizi con prezzo accessibile, dalla messa a fuoco della strategia di alcuni grandi Over-The-Top, (Google e Amazon, in particolare) e dallo sviluppo di partnership e di alleanze dirette a ridurre il problema dell’interoperabilità.

Tra gli ambiti IoT che ancora risultano essere in stato embrionale, in modo particolare, sono tre quelli che vanno monitorati: la Smart City, il cui potenziale è ancora ampiamente da esprimere, il Retail con la possibilità di raccogliere moltissimi dati sul comportamento dei clienti all’interno del negozio e, infine, la Smart Agriculture, dove l’IoT offre opportunità non soltanto in termini di tracciabilità dei prodotti, ma anche di gestione delle attività agricole, specialmente se si guarda a colture ad alto valore.