Technoretail - La strategia di Checkpoint: “fornire il prodotto giusto, al momento giusto nel posto giusto"
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Technoretail - La strategia di Checkpoint: “fornire il prodotto giusto, al momento giusto nel posto giusto"
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Anno 2016

La strategia di Checkpoint: “fornire il prodotto giusto, al momento giusto nel posto giusto"

Cercare di anticipare ciò che il cliente vuole: questa è la linea guida che i retailer devono seguire secondo Checkpoint. Per questo motivo l'azienda adotta delle tecnologie che possano aiutarli a rispondere in maniera sempre più veloce alle loro esigenze. Il country manager Italia Alberto Corradini, ci racconta nello specifico quali sono.

Quali sono le tendenze attuali del mercato retail?

Sicuramente stanno cambiando. I consumatori oggi sono molto più attenti e più esigenti e hanno sviluppato una capacità di decisione e di acquisto autonoma e completamente diversa rispetto al passato. A mio avviso questa deve essere la linea guida che i retailer devono seguire: cercare di anticipare ciò che il cliente vuole. Per quanto ci riguarda, questo significa adottare delle tecnologie che possano aiutarli a rispondere in maniera sempre più veloce alle loro esigenze. Noi come azienda dobbiamo fornire alla grande distribuzione tutte quelle informazioni che possono permettere loro, tramite una giusta elaborazione, di avere sempre una chiara visibilità delle richieste del cliente, per poter poi rispondere a questa in maniera adeguata. Poi, chiaramente, a seconda del mercato e a seconda della situazione, cambia questa tipologia di richiesta e di elaborazione dati. Quale che sia il retailer, il nostro focus è “fornire il prodotto giusto, al momento giusto nel posto giusto”.

Come si è evoluto negli anni il posizionamento di Checkpoint sul mercato?

Checkpoint, in conseguenza all’evoluzione del cliente finale, o meglio del nostro cliente, che è il retailer, si è evoluta su più direzioni: noi siamo partiti da un’azienda che era orientata all’antitaccheggio, e quindi ad aiutare semplicemente i nostri clienti a diminuire i furti, e siamo diventati un’azienda che si pone l’obiettivo di aiutare i clienti a migliorare l’esposizione dei prodotti a scaffale. Combattere i furti quindi è una parte di questa missione ma, a questo punto non la sola, a questa si affianca la possibilità di fornire sempre la visibilità dello stock in tempo reale al cliente. Di conseguenza, stiamo sempre più migrando verso il fornire soluzioni software e hardware basate su tecnologia RFID.

Che tipo di soluzioni proponete ai retailer food? E a quelli non food?

Come detto, l’azienda oggi sta investendo fortemente in tutte quelle che sono le soluzioni hardware e software RFID. Chiaramente, oggi, l’RFID ormai è diventato un prodotto standardizzato. Noi forniamo una soluzione from source to shopper, ovvero dalla produzione fino al consumatore, che offre una visibilità sull’intera supply chain. Solo in questo modo infatti il retailer saprà sempre che cosa ha e cosa non ha a scaffale. Ci sono moltissimi clienti, da Inditex a Decathlon, a livello mondiale e a livello europeo, che hanno già investito con Checkpoint su questa tipologia di tecnologia. Per quanto riguarda il mondo food, la situazione è differente per vari motivi: per la tipologia di prodotti che vengono proposti ai clienti, per l’organizzazione e per il prezzo medio dei prodotti. Oggi, noi stiamo lavorando anche qui per fornire una visibilità completa di tutti i prodotti, dalla produzione alla vendita, ma puntiamo su soluzioni molto più verticali, quali ad esempio quelle per il fresh food management. Stiamo interagendo con diversi retailer, sia in Italia sia in Europa, per utilizzare la tecnologia RFID per fornire la visibilità dello stock e la visibilità della scadenza dei prodotti freschi, specialmente quelli ad alto valore aggiunto e ad alta rotazione, quindi carne, salumi e formaggi. I retailer food infatti perdono tantissimo tempo per controllare che tutti i prodotti che sono all’interno del proprio punto vendita siano presenti a scaffale e per controllare che non siano prossimi alla scadenza. Questo sia per una questione etica, visto che lo spreco alimentare oggi è un tema assolutamente centrale, ma anche dal punto di vista del business, perché gettare cibo vuol dire perdere vendite. Aiutarli a sapere sempre esattamente quali sono i prodotti che hanno dentro lo scaffale, quelli che mancano e qual è il livello di scadenza per quelli presenti diventa fondamentale. La nostra soluzione RFID, fornisce questo dato in tempo reale, permette ai retailer di decidere, se per un prodotto prossimo alla scadenza applicare delle promozioni o ideare formule diverse per poterlo vendere. E se, per qualche motivo, il prodotto è arrivato a scadenza, di poterlo ritirare prima che il cliente lo possa acquistare, evitando danni sia a livello di immagine che di sicurezza alimentare.

Quali sono le ultime novità che avete lanciato o state per lanciare?

La prima soluzione che abbiamo lanciato è proprio quella RFID Fresh Finder, per la gestione del fresco. Chiaramente, la stiamo testando per alcuni clienti e, a seguire, verrà lanciata sul mercato. L’altra novità che stiamo promuovendo si chiama Evolve Store e LP Data Analytics ed è una soluzione software che viene installata sia nei punti vendita che a livello centralizzato sul web (per poter poi gestire più negozi) tramite cui si possono acquisire più informazioni sull’utilizzo dei nostri impianti. Dall’antitaccheggio, al contapersone, a tutte le problematiche legate al funzionamento e alla ricezione dei dati, questa piattaforma raccoglie le informazioni e le mette a disposizione del retailer, per poter effettuare poi le dovute analisi al fine di poter adottare le migliori scelte per supportare i clienti.

Quali sono i principali driver di crescita per Checkpoint?

I principali driver di crescita sono sicuramente il nostro core business, poiché la vendita di antitaccheggio e di materiale di consumo legato ad esso, per noi rimangono un prodotto importante e ancora in crescita. La protezione alla fonte è il secondo nostro driver di crescita; Attivare con i retailer, ed in collaborazione con i produttori, dei programmi affinché la protezione dei prodotti non avvenga più sul punto vendita ma direttamente in fase di produzione. Infine, terzo driver di crescita è la soluzione per la gestione dello stock in tempo reale, quindi l’RFID.

Come avete chiuso il 2015 e cosa vi aspettate per l’anno in corso?

Checkpoint è quotata in borsa pertanto i dati sono riferiti a Checkpoint mondo, però posso dirle comunque che, come Italia, negli ultimi 3 anni il fatturato è sempre stato in crescita e prevediamo la stessa tendenza, sia del fatturato che degli utili, anche per il 2016. La cosa importante dell’Italia, a mio parere, è che stiamo investendo molto sia in tecnologia ma anche in risorse umane, solo nel 2016 sono entrati a far parte della squadra nuove risorse, ingegneri in particolare, per supportare il cliente nello sviluppo di soluzioni software RFID.

       
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