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Epipoli lancia la Carta Prepagata Mastercard Buona Spesa
Per supportare i circa 8.000 Comuni italiani nella distribuzione dei buoni spesa destinati ai nuclei familiari in difficoltà economica a causa dell’emergenza Coronavirus, Gruppo Epipoli ha lanciato la Carta Prepagata Mastercard Buona Spesa.
Nel dettaglio, Buona Spesa sarà spendibile non soltanto presso gli store della GDO, ma anche all’interno di tutti i punti vendita di prodotti alimentari: panifici, negozi di latticini, drogherie, macellerie, discount, minimarket e, infine, negozi di prossimità di generi alimentari ubicati sul territorio e agevolmente raggiungibili.
La carta non potrà utilizzata presso le altre tipologie di punti vendita e non consentirà di prelevare denaro contanti dagli ATM o di essere convertita in denaro. Tutti i Comuni italiani, quindi, potranno richiedere una semplice Carta Prepagata Mastercard Buona Spesa, che verrà distribuita, in tagli variabili da 25 fino a 400 euro, alle famiglie in difficoltà in modo da essere utilizzata come vero e proprio sistema di pagamento.
Epipoli, Gruppo FinTech italiano operante nel mercato nelle carte prepagate, nei sistemi di engagement e di couponing, è stato il primo operatore a introdurre le Gift Card in Italia nel 2006. Solo nel 2019, le card targate Epipoli sono state scelte da più di 2,5 milioni di consumatori italiani.
Gaetano Giannetto, Fondatore e Presidente di Epipoli, ha dichiarato: “Epipoli ha deciso di mettere a disposizione dei Comuni italiani la propria esperienza nel campo degli strumenti di pagamento. Abbiamo creato l’innovativa Carta Prepagata Buona Spesa per rispondere all’emergenza alimentare. La Carta consente libertà di scelta e capillarità di utilizzo per avvantaggiare al massimo chi la riceve: dai grandi supermercati e discount ai negozi tradizionali che illuminano i centri delle città italiane”.
Poi, Giannetto ha aggiunto: “Epipoli, nel corso degli anni, ha sviluppato un assortimento completo di soluzioni digitali o attraverso le carte per trasferire fondi a dipendenti, consumatori, aziende o, come in questo caso, alle famiglie”.