Tuidi, startup specializzata nello sviluppo di piattaforme proprietarie di machine learning per la Gdo, ha chiuso un aumento di capitale da 3 milioni di euro sottoscritto da due investitori istituzionali: Vertis e Azimut.
Tuidi ambisce a guidare la trasformazione quotidiana della grande distribuzione italiana, traducendo la complessità dei dati in scelte operative concrete per i punti vendita. “L’Italia ha nell’alimentare uno dei suoi settori più iconici e riconosciuti nel mondo – spiegano Giulio Martinacci e Vincenzo Morelli, founder & amministratori di Tuidi – e il nostro obiettivo è far sì che diventi anche un modello di innovazione tecnologica. Un Paese in cui il foodtech non sia una promessa futura, ma una leva reale di competitività, sostenibilità e qualità per consumatori e retailer”.
Al centro dell’offerta di Tuidi c’è Delphi, la piattaforma che agisce da “controller di punto vendita”, un sistema che suggerisce quotidianamente come gestire l’approvvigionamento, i prezzi di sell-out, gli assortimenti e i turni del personale. Il cuore della soluzione è rappresentato dai modelli di machine learning proprietari che elaborano milioni di dati, incrociandoli con variabili interne ed esterne al fine di anticipare i comportamenti di acquisto dei consumatori e migliorare i processi operativi all’interno del punto di vendita.
L’impatto della tecnologia di Tuidi si misura già nei risultati dei propri clienti: aumenti delle vendite fino al +2% e diminuzione dei costi degli ordini fino -10%. Con oltre 620 milioni di prodotti gestiti attraverso Delphi, la società ha già contribuito a ridurre sprechi, migliorare le performance di vendita e ottimizzare l’efficienza operativa di realtà come Conad Centro Nord, Maiora, Retail Pro, Ama Crai Est e Gruppo Romano.
All’operazione ha partecipato anche QBerg, player attivo nel settore del market research e price intelligence, che avrà anche un ruolo di partner strategico al piano di sviluppo. “Il nostro ingresso in Tuidi rappresenta non solo un investimento – spiega Fabrizio Pavone, founder e ceo di QBerg – ma la scelta di accompagnare una realtà tecnologica capace di incidere sulle dinamiche della Gdo. L’avanguardia della loro tecnologia ci ha convinti a intraprendere un percorso comune, con l’obiettivo di sostenerne l’espansione e consolidarne la crescita in una fase decisiva per l’evoluzione del settore”.