L’eCommerce torna a crescere nel 2021 come ai livelli pre-pandemia. A confermarlo è l’Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma in collaborazione con CRIF, che ha evidenziato la tendenza degli italiani ad acquistare più spesso online, soprattutto per elettronica e tecnologia, abbigliamento, scarpe e accessori, vino e farmaci.
Il 2020 ha segnato difatti un vero exploit e anche nel 2021 si è confermato il trend di crescita, seppur a tassi inferiori. Positive e sempre a doppia cifra anche le previsioni per il 2022: in Italia, guardando all’eCommerce, nel 2021 il mercato ha raggiunto 30,5 miliardi di euro di vendite.
E non solo. Se da un lato lo scenario pandemico ha favorito la diffusione degli acquisti online e l’utilizzo di nuove tecnologie digitali, dall’altro ha anche determinato l’affermarsi di nuove modalità di relazione con il cliente. L’Osservatorio ha messo difatti in luce come il 23% degli italiani paghi abitualmente alle casse automatiche dei supermercati e il 17% sia autonomo in tutto il processo di acquisto attraverso l’utilizzo del servizio “salvatempo” per la lettura automatica dei codici a barre dei prodotti. E non finisce qui: il 16% degli italiani è abituato anche a confrontare i prezzi online mentre è ancora in negozio. Di contro, a riprova della tendenza verso gli acquisti di tipo “ibrido”, il 34% dei consumatori ha invece dichiarato di provare prima il prodotto in un negozio fisico prima di acquistarlo online.
Il passaparola sembra essere lo strumento più utilizzato per raccogliere informazioni sul prodotto e sull’esperienza di acquisto: ben il 90% degli italiani che acquista online ha l’abitudine di leggere le recensioni sia positive che negative lasciate da altri utenti, mentre 6 su 10 tra coloro che acquistano online hanno l’abitudine di lasciare una recensione sul prodotto acquistato.
Nell’ambito dei pagamenti digitali e rateizzabili, infine, il BUY NOW, PAY LATER si sta facendo sempre più largo tra le preferenze dei consumatori, anche se non è ancora molto diffuso: solo il 2% di chi lo conosce lo ha effettivamente utilizzato, anche se ben il 54% degli italiani si dichiari pronto a provarlo.