Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale in Italia, guarda con attenzione e preoccupazione l’introduzione, prevista dalla Legge di Bilancio 2026, di un contributo di 2 euro per le spedizioni di beni di valore inferiore a 150 euro provenienti da Paesi extra-UE, con entrata in vigore prevista dal 1° gennaio 2026.
Pur condividendo l’obiettivo di supportare il lavoro delle autorità doganali, il Consorzio ritiene che si debbano evitare sovrapposizioni e asimmetrie rispetto alle misure transitorie attualmente in discussione a livello europeo. Netcomm auspica fortemente che la misura nazionale preveda tempi di adeguamento tecnici realistici, chiarimenti per quanto concerne gli aspetti operativi e applicativi e un chiaro coordinamento con il percorso normativo europeo.
Il Consiglio Europeo sta infatti delineando l’introduzione di un dazio doganale temporaneo di 3 euro, applicato su ciascun articolo contenuto in una spedizione proveniente da Paesi extra-UE del valore inferiore a 150 euro, valido a partire dal 1° luglio 2026, a cui si aggiungerebbe dal 1° novembre 2026, un contributo europeo di 2 euro definito come “commissione di gestione”.
“Siamo favorevoli a un contributo che rafforzi le dogane e migliori i controlli – commenta Roberto Liscia, presidente di Netcomm – ma non è possibile approvare una misura a fine dicembre e pretendere che sia operativa dal 1° gennaio. Servono tempi tecnici adeguati per consentire alle imprese di adattarsi. Inoltre, considerando le misure europee in discussione, è fondamentale evitare sovrapposizioni e asimmetrie. La misura nazionale deve essere chiaramente coordinata con il percorso europeo e prevedere una clausola di cessazione automatica nel momento in cui entreranno in vigore le disposizioni UE, ovvero l’introduzione del dazio temporaneo europeo di 3 euro per prodotto sulle importazioni di valore inferiore ai 150 euro, nonché del contributo europeo di gestione di 2 euro per le attività doganali”.