La fintech Stamp ha lanciato una soluzione digitale per agevolare i turisti extra-UE che consente di eliminare l’Iva dagli acquisti direttamente in cassa, senza rischi per il commerciante.
Per decenni il “tax free” in Italia è stato più una promessa che una realtà. I turisti extra-UE, attratti dall’adesivo sulle vetrine, pagano l’Iva alla cassa e affrontano mesi di burocrazia per ottenere un rimborso parziale. L’idea originaria era corretta: permettere agli acquirenti extra-UE di comprare senza Iva, dato che i beni sarebbero usciti dal territorio italiano. La normativa già lo consentiva, ma negli anni ’80 mancavano strumenti digitali e controlli doganali in tempo reale. Così, invece di eliminare l’Iva alla cassa, si scelse di farla pagare subito e rimborsarla poi: un tax refund, non un tax free.
L’infrastruttura digitale esiste già. Otello, la piattaforma dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, permette da tempo l’emissione di fatture già sgravate da Iva, con controlli doganali automatizzati. Eppure, la maggior parte dei commercianti continua a comportarsi come se nulla fosse cambiato. Stamp ha deciso di colmare questo gap, costruendo su Otello un modello che, attraverso la sua app, rende sostenibile per i retailer eliminare l’Iva direttamente in cassa, coprendo interamente il rischio commerciale.
I vantaggi di questa soluzione sono per tutti: i turisti ne beneficiano immediatamente senza pratiche né commissioni opache, i negozi possono contare su una leva commerciale concreta per aumentare conversione e valore medio dello scontrino, il mercato può estendere anche a negozi locali, artigiani e brand indipendenti, non solo al lusso.
Il potenziale è enorme: nel 2024 l’Italia ha accolto oltre 70 milioni di visitatori internazionali e il turismo genera circa il 12% del Pil. Tuttavia, l’80% del tax free è concentrato nel lusso, con Milano che da sola vale il 35% del mercato. Rendere il sistema semplice e immediato significa moltiplicare la spesa turistica su tutto il territorio.
“Il problema non è la normativa – spiega Abel Navajas, ceo di Stamp – ma un sistema che promette tax free e poi impone al turista una lenta esperienza di tax refund. Abbiamo trasformato in pratica ciò che la normativa consentiva da anni, offrendo ai negozi italiani uno strumento per raggiungere il vero potenziale economico dello scorporo dell’Iva direttamente in negozio”.